Inverni pericolosi: il gelo e l’umidità sono una minaccia per i bambini nelle crisi umanitarie

8 minuti di lettura

15/02/2023

Una combinazione letale di sfollamenti, tassi crescenti di malnutrizione, conflitti e altri disastri umanitari hanno lasciato un numero sempre più elevato di bambini in condizioni di bisogno, più che in qualsiasi altro momento, dalla Seconda Guerra Mondiale. In alcune zone del mondo, l’inverno ha portato temperature gelide e umidità, a cui i bambini sono particolarmente esposti.

Il rischio di ipotermia e infezioni respiratorie minaccia i più piccoli, il cui sistema immunitario è spesso già indebolito dalla denutrizione. I bambini che vivono nelle aree colpite dai conflitti, intanto, hanno più probabilità di dover lasciare la propria casa, vivere in estrema povertà, restare fuori dalla scuola e quindi trovarsi in condizione di maggiore vulnerabilità quando le temperature precipitano. Anche quelle famiglie che riescono a rimanere nelle loro abitazioni, a causa di mesi o addirittura anni di conflitti e disoccupazione, vedono prosciugarsi le loro risorse finanziarie, rendendo quasi impossibile l’acquisto di vestiti caldi, combustibili per riscaldarsi o effettuare riparazioni della casa.

L’UNICEF si trova sul campo, lavora con i partner fornendo aiuti salvavita ai bambini per superare l’inverno: coperte, giacche pesanti ma anche aiuti in denaro per permettere alle famiglie di acquistare combustibile e vestiti.

Siria

Più di un decennio di ostilità e crisi umanitarie hanno portato i bambini siriani ad affrontare una delle emergenze più complesse al mondo. Due terzi della popolazione ha bisogno di aiuto a causa delle condizioni economiche critiche, dei continui conflitti locali, degli sfollamenti di massa e delle infrastrutture pubbliche devastate. Gli inverni rigidi con temperature gelide e forti piogge non fanno che esacerbare le minacce per i bambini del paese. 

Il terribile terremoto dello scorso 6 febbraio, che ha interessato il nord-ovest della Siria, ha colpito 2,5 milioni di bambini che insieme alle loro famiglie hanno bisogno di ulteriore supporto per superare l’inverno. Più acqua sicura. Più energia per scaldarsi. Più ripari. Più medicine. Più fondi.

L'UNICEF sta lavorando per fornire aiuti indispensabili, come acqua potabile, servizi igienico-sanitari, cibo e supporto sanitario agli sfollati. Visto il catastrofico numero di morti – in continuo aumento - è chiaro che moltissimi bambini hanno perso i genitori durante gli ultimi terremoti. La protezione di questi bambini è una priorità assoluta per l’UNICEF, che si sta occupando dell'identificazione e il ricongiungimento dei bambini separati e non accompagnati e il sostegno psicosociale ai bambini traumatizzati.   

Già nell’agosto 2022 l’UNICEF aveva lanciato una risposta specifica per l’emergenza inverno in arrivo: prima dell’arrivo del freddo erano state individuate le famiglie con capofamiglia femminile (le più vulnerabili), le famiglie con bambini disabili e i bambini orfani che vivono nelle baraccopoli urbane per fornire un’assistenza in denaro. I trasferimenti in denaro sono rivolti alle famiglie con bambini nelle aree urbane e nelle cinte urbane e sono indispensabili per consentire di acquistare beni essenziali durante l’inverno. Nel nord-ovest del paese, l’UNICEF insieme ai partner forniva già caldaie e combustibile per il riscaldamento nelle scuole, riparando ed isolando le finestre per permettere ai bambini di continuare a studiare durante i mesi più freddi.

Ucraina

In Ucraina, un anno di conflitto ha lasciato milioni di bambini esposti a venti gelidi e rigide temperature. Centinaia di migliaia di persone hanno visto le proprie case, i negozi e le scuole danneggiati o distrutti, mentre i continui attacchi a infrastrutture fondamentali per la produzione di energia hanno lasciato i bambini senza la possibilità di avere accesso a elettricità, riscaldamento, acqua.  

Al di là dell’immediata minaccia alla sopravvivenza causata dalle rigide temperature, le scuole pesantemente danneggiate e troppo fredde per svolgervi le lezioni causano l’impossibilità per i bambini di imparare e di restare in contatto con gli amici e la famiglia, mettendo a rischio sia la loro salute fisica che mentale. 

A partire da settembre 2020, l’UNICEF ha lanciato una risposta all’emergenza inverno, che parte dalla fornitura di generatori fino ad arrivare a fornire acqua potabile, acqua per i sistemi di riscaldamento e infrastrutture essenziali, come quelle mediche. L’UNICEF ha inoltre raggiunto centinaia di migliaia di bambini e i loro famigliari con abbigliamento invernale, coperte, stufe, caldaie mobili ed elettriche.

L’UNICEF inoltre gestisce oltre 140 punti “Spilno” – parola ucraina per dire “Insieme”- dove i bambini possono trovare uno spazio sicuro per giocare, ricevere supporto psicosociale e incontrarsi con i propri coetanei.

Afghanistan

Decenni di conflitti, combinati alla situazione economica in deterioramento, alla siccità, all’insicurezza alimentare e alle alluvioni ricorrenti, hanno lasciato milioni di famiglie afghane in condizioni di grande vulnerabilità con l’arrivo dell’inverno. Le temperature, già precipitate a -20° in diverse aree, hanno causato la morte di decine di bambini e migliaia di capi di bestiame. I casi di polmonite e altre malattie sono in aumento e le famiglie faticano a riscaldare le loro case e tenere i bambini al caldo. Queste difficoltà sono state recentemente esacerbate dal divieto per le donne afghane di lavorare per le ONG (Organizzazioni Non Governative) , limitando la disponibilità di programmi essenziali in alcune zone del paese. Il ban non include direttamente le Nazioni Unite.

I bambini che vivono nelle regioni montagnose sono particolarmente vulnerabili e richiedono un’assistenza umanitaria urgente. Man mano che le condizioni peggiorano e le rigide temperature persistono, raggiungere i rifornimenti di legna da ardere, può significare intraprendere un trekking insidioso. Anche le attività quotidiane, come lavare i vestiti, sono diventate una sfida: i sentieri sono ghiacciati e inaccessibili.

L’UNICEF sta quindi distribuendo abbigliamento invernale, scarpe e coperte, estremamente necessari. Ci eravamo preparati in anticipo per l’inverno, identificando i distretti inaccessibili o difficili da raggiungere che avrebbero richiesto maggiore supporto con il calare delle temperature. Abbiamo distribuito centinaia di kit per neonati, con coperte, pannolini, vestiti e altri oggetti grazie al supporto di operatori e delle strutture sanitarie.

Pakistan

Le piogge del 2022, che hanno causato inondazioni storiche in vaste aree del Pakistan, possono essere considerate finite ma la crisi per i bambini non lo è. Milioni di bambine e bambini hanno bisogno immediato di aiuti, per resistere a un inverno così rigido senza un rifugio adeguato. La malnutrizione acuta grave, le infezioni respiratorie e le malattie trasmesse dall’acqua contaminata, insieme al freddo, mettono a rischio tante giovani vite. Molte famiglie hanno poco più che della semplice stoffa per coprire i rifugi di fortuna allestiti dopo che l’alluvione è passata. Nelle zone montuose, anch’esse colpite dalle inondazioni, ha nevicato e le temperature sono scese al di sotto dello zero.

L'UNICEF e i suoi partner stanno fornendo indumenti caldi e coperte. Continueremo a rispondere ai bisogni umanitari urgenti, ripristinando e riabilitando le strutture esistenti, - sanitarie, idriche, igienico-sanitarie ed educative - per le famiglie che tornano a casa.

Nel momento in cui le famiglie cominciano a ritornare nei loro villaggi, la risposta dell'UNICEF si sposta insieme a loro. Stiamo fornendo servizi sanitari, nutrizionali, idrici e igienico-sanitari per rispondere ai bisogni immediati e sosteniamo anche agli sforzi del Governo nella ripresa e nella ricostruzione che tenga conto dei cambiamenti climatici.

15/02/2023

News ed Aggiornamenti