L’impatto del cambiamento climatico mette a rischio tutti i bambini. Foto-storie da tutto il mondo

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29/11/2021

Il 2020 è stato l'anno più caldo mai registrato. I livelli di anidride carbonica nell’atmosfera sono i più alti degli ultimi 3,5 milioni di anni.

In molte parti del mondo, le persone stanno facendo i conti con molteplici effetti causati dal cambiamento climatico: la grave siccità e le inondazioni, l’inquinamento atmosferico e la scarsità d'acqua, che rendono i bambini  vulnerabili alla malnutrizione e alle malattie. 

Circa 1 miliardo di bambini è a "rischio estremamente elevato"  per gli impatti della crisi climatica.
Questi bambini affrontano molteplici shock dovuti a questa crisi, che si sommano a servizi essenziali scadenti come l’accesso all’acqua, i servizi igienico-sanitari e l’assistenza sanitaria.

Poiché il cambiamento climatico sconvolge l'ambiente, i bambini crescono in un mondo sempre più pericoloso. Questa è una crisi che minaccia la loro salute, l’alimentazione, l’istruzione, lo sviluppo, la sopravvivenza e dunque il loro futuro.

In una mattinata particolarmente inquinata, una mamma cammina con sua figlia attraverso un’area coperta della neve a Kabul, in Afghanistan. 

Afghanistan

Oltre all’instabilità politica ed economica che sta vivendo il paese, i bambini a Kabul sono a maggior rischio di infezioni respiratorie, inclusa la polmonite, dovute all’utilizzo di di combustibili fossili e altri agenti contaminanti dell’ambiente. 

I decessi infantili per polmonite - il più grande killer dei bambini - sono concentrati nei paesi più poveri del mondo.  Lo scorso gennaio l’UNICEF e le altre importanti organizzazioni sanitarie e per l’infanzia hanno ospitato i Capi di Stato per il “Forum Mondiale sulla Polmonite Infantile”, il primo forum internazionale dedicato a questa malattia, in cui sono stati richiesti impegni da parte dei governi per ridurre i decessi per polmonite.

Bambini in bicicletta su una strada polverosa a Dacca, in Bangladesh

Bangladesh

L’inquinamento dell’aria a Dacca, in Bangladesh, sta aggravando problematiche sanitarie come asma, allergie alla polvere, problemi di cuore e cancro ai polmoni. 

L’UNICEF si è schierato insieme a giovani attivisti per il clima per sensibilizzare sul problema del cambiamento climatico e sulla necessità di agire. Abbiamo messo insieme 300 “bambini parlamentari” di tutto il Bangladesh per discutere delle tematiche ambientali, sulle politiche e le azioni dei loro rappresentanti eletti. Attraverso il Summit sul Clima dei Ragazzi, 1 milione di bambini sono stati interpellati sul tema del cambiamento climatico e sulle possibili azioni per salvaguardare il loro futuro. 

Un uomo e suo figlio attraversano la città inondata dalla pioggia nella periferia di Phnom Penh, in Cambogia.

Cambogia

Nel 2020 il paese è stato colpito da una delle peggiori inondazioni dell’ultimo decennio, intaccando i mezzi di sussistenza di 900.000 persone. Le scuole sono state chiuse e il rischio di malattie trasmesse dall'acqua contaminata e di insicurezza alimentare è aumentato nelle comunità colpite.

L'UNICEF ha supportato il Piano di Risposta all’Alluvione del Governo e ha fornito aiuto a oltre 250 mila persone nelle aree più colpite con acqua, forniture sanitarie e igieniche, kit di primo soccorso e libri di testo per le scuole primarie e secondarie. 

Ki Mariam, 31 anni, è una raccoglitrice di scarti di plastica a Abidjan, Costa d’Avorio.

Costa d’Avorio

Nei prossimi 30 anni, il mondo potrebbe produrre quattro volte la quantità di plastica prodotta fino ad oggi. Senza una gestione dei rifiuti plastici, l’inquinamento delle acque sotterranee, gli scarichi ostruiti dalla plastica stessa e l’inquinamento dell’aria causato dalla combustione dei rifiuti, potrebbero minacciare l'accesso all'acqua pulita, continuare a causare inondazioni e comportare gravi rischi per l'ambiente e la salute.

Mariam vende la plastica che raccolta a Conceptos Plasticos, una startup sostenuta dall’UNICEF che trasforma i rifiuti di plastica in nuovi materiali di costruzione per le scuole. I mattoni sono realizzati al 100% con rifiuti di plastica e sono economici, durevoli e facili da assemblare.

Alcuni bambini si trovano davanti alla Sake Primary School, nel territorio di Masisi, in Rep. Democratica del Congo. A causa dell'alluvione dell'ottobre 2020 diverse scuole, compresa la loro, sono state chiuse.

Repubblica Democratica del Congo

Quando la pioggia intensa ha causato l’inondazione del fiume Mutaho, nella Repubblica Deocratica del Congo, diversi villaggi e aree agricole si sono allagate. L’80% dei campi nei territori di Masisi sono stati danneggiati o completamente distrutti e il bestiame e le scorte di cibo sono stati trascinati via. 

Gli insegnanti e i genitori di quella zona erano preoccupati che i bambini non avrebbero potuto iniziare la scuola quest’anno. L'UNICEF è intervenuto sostenendo il governo con una campagna di riapertura delle scuole in sicurezza che ha raggiunto 3,6 milioni di bambini. Sono state costruite e riabilitate infrastrutture per l'approvvigionamento idrico e il lavaggio delle mani e sono stati consegnati kit igienici.

Gli studenti Ame, Paula, Ratu Luke e Semi Nataba sono nella biblioteca della scuola, distrutta dal ciclone tropicale Yasa lo scorso gennaio. Siamo nelle Figi.

Isole Figi

Gli studenti Ame, Paula, Ratu Luke e Semi Nataba sono nella biblioteca della scuola, distrutta dal ciclone tropicale Yasa lo scorso gennaio. Siamo nelle Isole Figi. 

Quando questo ciclone di categoria 5, che si prevedeva avrebbe colpito oltre 850 mila figiani, è approdato sulle isole l’UNICEF era pronto a rispondere con la distribuzione di tende, le forniture di base per supportare le esigenze educative ed aiutare i bambini a ritrovare un senso di normalità il prima possibile dopo il disastro.

Sonia Magaly Pa insieme ai suoi due bambini, Hernan di 13 anni e Dafne di 7, valuta il danno provocato dal passaggio degli uragani Eta e Iota, che hanno sconvolto il Guatemala nel 2020.

Guatemala

Sonia e i suoi bambini hanno perso la loro casa e molti dei loro averi e si sono dovuti spostare in un rifugio di fortuna dopo il passaggio degli uragani Eta e Iota.

Le tempeste hanno provocato frane e allagamenti, colpendo circa 1,9 milioni di persone. Durante la pandemia di COVID-19, l'accesso limitato all'acqua potabile ha aumentato ulteriormente il rischio di un'epidemia.

Per questo motivo l'UNICEF ha distribuito 1.900 kit igienici contenenti secchi, sapone e pastiglie per la disinfezione, e ha fornito serbatoi d'acqua e test di qualità dell'acqua per le famiglie colpite.

Una donna, con il figlio sulle spalle e altri bambini al seguito, si dirige verso un centro di trasferimento passando per un'area allagata in Mozambico. 

Mozambico

Dopo il passaggio del ciclone tropicale Eloise che ha portato venti forti, pioggia torrenziale e un grave allagamento nel gennaio 2021, le famiglie si sono spostate per cercare aiuti e un riparo. Il ciclone ha danneggiato e distrutto campi coltivati, infrastrutture vitali e centinaia di case, infliggendo un colpo devastante alle famiglie che si stavano ancora riprendendo dopo che il ciclone Idai di meno di due anni fa.

Molti hanno perso tutto nella tempesta e sono arrivati solo con i vestiti che indossavano.

Prima dell’arrivo del ciclone Eloise, le squadre di emergenza dell’UNICEF erano sul campo con forniture mediche, kit per l’igiene e tende per le famiglie sfollate. Diarrea e colera sono una delle principali preoccupazioni durante le inondazioni e l'UNICEF sta lavorando con il governo per garantire che le comunità colpite abbiano accesso all'acqua potabile.

Gli specialisti dell'emergenza dell'UNICEF trasportano secchi per la purificazione dell'acqua e altre forniture di emergenza, inclusi kit per l'igiene, da distribuire lungo il fiume Pibor, straripato, in Sud Sudan.

Sud Sudan

A causa di piogge stagionali intense e allagamenti in diverse parti del Sud Sudan nel 2020, l’UNICEF si è impegnata a rendere accessibili acqua pulita e servizi igienico-sanitari, fornire nutrizione e immunizzazione e poi occuparsi dei bambini rimasti separati dai genitori con servizi di ricerca e ricongiungimento familiare. Sosteniamo la riapertura in sicurezza delle scuole nelle aree danneggiate dalle inondazioni o utilizzate come rifugi.

Bambine camminano tra i campi coltivati in Zimbawe.

Zimbawe

In Zimbawe, la parte orientale del paese, ha sofferto gli effetti combinati del ciclone Idai del 2019 e della grave siccità del 2020. Quest’ultima ha portato insicurezza alimentare: si stima che 1,1 milioni di donne e bambini abbiano bisogno di assistenza nutrizionale, mentre 98.000 bambini sotto i 5 anni avrebbero bisogno di aiuti salvavita immediati.

Attraverso supplementi nutritivi, l'UNICEF ha sostenuto il trattamento preventivo a oltre 650.000 bambini e donne a rischio di malnutrizione.

L’azione dell’UNICEF

L'UNICEF lavora senza sosta per proteggere e preparare i bambini e gli adolescenti alle crisi climatiche sensibilizzando, assicurando azioni e sostenendo il coinvolgimento dei giovani.

Nel 2020, e nonostante la pandemia di COVID-19 in corso, l'UNICEF ha sostenuto i governi di 74 paesi nella programmazione climatica e ambientale e le nostre campagne di advocacy e comunicazione sono state attive in 106 paesi.

Abbiamo installato 1.448 pompe alimentate dall'energia solare per fornire acqua a famiglie, scuole e centri sanitari riducendo le emissioni di carbonio in 41 paesi. 

Per saperne di più esplora la sezione Clima e Ambiente

Oppure leggi il report The Climate Crisis is a Child Rights Crisis  in inglese.

29/11/2021

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