Programmi

Clima e ambiente

Ambiente e cambiamenti climatici

Tutti i bambini hanno il diritto ad avere acqua da bere, cibo da mangiare, e aria pulita per respirare. Sembra un’affermazione ovvia che però è necessario ribadire e rinforzare con un altro diritto: quello a vivere in un ambiente sano e sicuro. Forse non esiste una minaccia maggiore per i diritti della prossima generazione di bambini di vivere su un pianeta “in fiamme”: i cambiamenti climatici hanno il potenziale di minare tutti questi diritti di base e, in effetti, la maggior parte dei miglioramenti ottenuti nella sopravvivenza e nello sviluppo dei bambini negli ultimi 30 anni.

Un evento climatico estremo, come un ciclone o un’ondata di caldo particolarmente violenta minaccia la vita dei bambini e distrugge infrastrutture indispensabili per il loro benessere. Le inondazioni compromettono le infrastrutture idriche e igieniche, portando malattie come il colera, cui i bambini sono particolarmente vulnerabili. La siccità e l’andamento delle precipitazioni sono all’origine dei cattivi raccolti e l’aumento dei prezzi dei generi alimentari si traduce in insicurezza e privazioni nutrizionali per i più poveri. 

Questi stessi effetti possono influire sull’andamento delle migrazioni e sui conflitti, distruggere i mezzi di sussistenza e paralizzare le opportunità di sviluppo per giovani. Per di più i bambini sono i più vulnerabili alle malattie che saranno maggiormente diffuse a causa dei cambiamenti climatici, come la malaria e la febbre dengue: quasi il 90% delle malattie connesse ai cambiamenti climatici è sopportato da bambini con meno di 5 anni.

Milioni di bambini in pericolo

1miliardo

bambini ad altissimo rischio per la crisi climatica

739milioni

bambini in aree ad alta o estrema penuria idrica

700 bambini

al giorno muoiono di diarrea acuta da acqua contaminata

Con il “Commento generale n. 26 sui diritti dei bambini e l'ambiente”, il Comitato ONU sui diritti dell'infanzia e dell’adolescenza ha pubblicato un’autorevole guida di valore legale con un'interpretazione completa degli obblighi degli Stati membri per garantire il diritto dei bambini a un ambiente pulito, sano e sostenibile.

Il Commento generale, che pone particolare attenzione ai cambiamenti climatici, per la prima volta afferma espressamente il diritto dei bambini a un ambiente sicuro, affrontando esplicitamente l'emergenza del clima e dell'inquinamento dilagante: definendo le necessarie contromisure, le responsabilità e gli impegni degli Stati membri ai sensi dell'Accordo di Parigi, per rispettare, promuovere e considerare i diritti dell'infanzia in ogni azione contro i cambiamenti climatici.

La crisi climatica non riguarda solamente il tempo atmosferico. Essa porta con sé anche carenze di cibo e acqua, invivibilità dei luoghi e, di conseguenza, migrazioni forzate.

Greta Thunberg, attivista svedese

La campagna “Cambiamo Aria”

In Italia è stata lanciata dall'UNICEF la campagna Cambiamo Aria con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che la “crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini e degli adolescenti” e per sostenere la partecipazione di giovani e adolescenti sui temi del cambiamento climatico e sostenibilità. Sulla piattaforma misurailtuoimpatto.unicef.it sarà possibile partecipare ad un quiz per capire quanto il nostro stile di vita sia sostenibile e come poterlo migliorare per contribuire a salvaguardare il futuro del pianeta. 

Alle Istituzioni l’UNICEF Italia chiede di:

  • Aumentare gli investimenti per l'adattamento climatico e la resilienza nei servizi chiave per i bambini. Per proteggere i bambini, le comunità e i più vulnerabili dalle conseguenze di un clima che sta già cambiando.
  • Ridurre le emissioni di gas serra. Per provare ad evitare un peggioramento ulteriore della situazione, è necessaria un'azione urgente.
  • Fornire ai bambini una formazione sul clima e "competenze verdi", fondamentali per il loro adattamento e la loro preparazione agli effetti del cambiamento climatico. I bambini e i giovani affronteranno tutte le conseguenze devastanti della crisi climatica.
  • Includere i giovani in tutti i negoziati e le decisioni nazionali, regionali e internazionali sul clima.
  • Firmare la Dichiarazione Intergovernativa sui bambini, i giovani e l’azione per il clima: l'UNICEF sta chiedendo agli Stati che non l’hanno già fatto, tra cui l’Italia, di aderire alla Dichiarazione in occasione della COP27.


Le richieste sono state inserite anche nel documento che l’UNICEF ha inviato ai partiti candidati alle elezioni politiche del 25 settembre 2022.

In occasione della storica Conferenza ONU sull’Acqua, l’UNICEF Italia ha lanciato “Le 10 cose da sapere su acqua e cambiamento climatico”, per ricordare quanto i bambini siano a rischio per mancanza d’acqua e crisi climatica e, per la Giornata Mondiale dell’Ambiente, due guide per i giovani attivisti sul tema del cambiamento climatico, con informazioni sull'azione globale, regionale e nazionale per il clima e l’ambiente.

Per i bambini che sono già svantaggiati, la posta in gioco è ancora più alta

Le famiglie più povere hanno difficoltà ad affrontare i cambiamenti. Le più vulnerabili stanno già perdendo le loro case, la salute, l’accesso all’educazione. E con i cambiamenti climatici che rendono le crisi più frequenti riprendersi dallo shock è molto difficile. Già oggi, 739 milioni di bambini vivono in aree ad alta o estrema penuria idrica, 1 bambino su 3 a livello globale.

Se non si agirà subito, il cambiamento climatico aggraverà le disuguaglianze che i bambini già affrontano, esacerbandole: il consumo eccessivo nei paesi più ricchi del mondo sta distruggendo l'ambiente dei bambini a livello globale, creando condizioni malsane, pericolose e nocive per tutti i bambini.

Secondo il rapporto UNICEF che introduce il primo Indice di Rischio Climatico per l'Infanzia, almeno 1 miliardo di bambini sono esposti a livelli estremamente elevati di inquinamento atmosferico. Ogni anno, muoiono oltre mezzo milione di bambini sotto i 5 anni per cause connesse all'inquinamento e un numero maggiore subisce danni persistenti al cervello e ai polmoni, con la polmonite che è la prima causa di mortalità sotto i 5 anni. E benché i bambini soffrano il peso maggiore della crisi climatica, i loro bisogni sono drammaticamente trascurati dai finanziamenti per il clima.

I disastri climatici sempre di più determinano i movimenti di popolazioni: 43,1 milioni i bambini sfollati in 6 anni e almeno 96 milioni a rischio nei prossimi 30, secondo la prima analisi globale sui bambini in fuga per i cambiamenti climatici. Uno scenario per cui per cui l’UNICEF ha rilasciato le prime linee guida di sempre in materia, per assistere i governi nel proteggere e responsabilizzare i bambini in movimento nel contesto dei cambiamenti climatici. 

Oggi 1 miliardo di bambini è a rischio. Domani, se il mondo non agirà, lo saranno tutti

Secondo le ricerche del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), abbiamo meno di un decennio per evitare i peggiori impatti del cambiamento climatico. Il livello di biossido di carbonio nell'atmosfera dovrebbe essere ridotto del 45% entro il 2030 per evitare il riscaldamento globale al di sopra di 1,5°C, la soglia alla quale potrebbero essere evitati gli impatti peggiori del cambiamento climatico. L’analisi globale dell’UNICEF mostra che virtualmente ogni bambino è già esposto a rischi climatici.

Nell’ambito della COP26, la Conferenza dell’ONU sul cambiamento climatico, l’UNICEF si è battuto perché l’emergenza climatica fosse riconosciuta come una crisi per i bambini e i loro diritti: sebbene il 99% dei 2,2 miliardi dei bambini del mondo - praticamente tutti - siano esposti ad almeno una minaccia ambientale, i 2/3 dei piani climatici dei paesi non affrontano i loro bisogni e priorità. Oggi 1 miliardo di bambini è a rischio. Domani, se il mondo non agirà, lo saranno tutti.

I dati del rapporto UNICEF  sull’alta frequenza delle ondate di calore indicano in 559 milioni i bambini che vi sono esposti, e che tutti vi saranno soggetti nel 2050, al di là degli scenari di riduzione dei gas serra. In Europa e Asia Centrale 1 bambino su 2 vi risulta esposto, il doppio della media globale, e tutti lo saranno nel 2050, in una regione che ogni settimana già registra la morte di 90 bambini con meno di 1 anno per l’inquinamento dell’aria.

Nella COP27, l’UNICEF ha esortato governi e settore privato ad adattare i servizi di protezione  ad un’emergenza climatica ormai devastante, nell’anno in cui inondazioni senza precedenti hanno sconvolto la vita di oltre 27,2 milioni di bambini. In vista della COP28 di Dubai, UNICEF, OMS e UNFPA hanno lanciato un appello per la protezione di donne incinte, neonati e  bambini dai rischi estremi che affrontano a causa delle catastrofi climatiche.

L’azione dell’UNICEF

Per mitigare l’effetto dei cambiamenti climatici, i governi e le imprese devono collaborare riducendo le emissioni di gas serra, in linea con l'accordo di Parigi. Parallelamente, è indispensabile dare la massima priorità agli sforzi per trovare adattamenti che riducano l'impatto ambientale sui bambini.

A livello globale, l'UNICEF interviene per il clima e l’ambiente ponendo i bambini al centro delle strategie e dei piani di risposta, riconoscendoli come agenti di cambiamento e proteggendoli dai disastri alimentati da cambiamenti climatici e degrado ambientale, operando attivamente per ridurre emissioni ed inquinamento.  

L'UNICEF lavora per contenere l'impatto di eventi meteorologici estremi, sviluppando scuole, centri sanitari, servizi idrici e igienico-sanitari resistenti a disastri climatici e ambientali. Nelle comunità, sosteniamo attività di preparazione al rischio di disastri naturali, progettiamo sistemi idrici resilienti e a basso impatto ambientale, diamo priorità all'energia sostenibile e a soluzioni a basse emissioni di carbonio.   

Risultati

Nel 2022, abbiamo supportato 156 paesi con programmi per un ambiente salubre e sicuro: per  il contrasto al cambiamento climatico e all’inquinamento atmosferico, per l’accesso all’acqua e all’igiene personale e ambientale.

Alla COP27 del novembre 2022, l'azione dell'UNICEF ha portato al riconoscimento formale del ruolo dei bambini e dei giovani come agenti di cambiamento per il clima, e le Parti sono state esortate a includerli nei loro processi per l’elaborazione e l'attuazione di politiche e programmi per il clima e l’ambiente.

Nel corso del 2022, abbiamo sostenuto oltre 39 milioni di persone con acqua sicura, servizi igienico-sanitari e per l’igiene di base in contesti di crisi umanitarie: famiglie e bambini che abbiamo raggiunto con interventi d’emergenza operati in situazioni di guerre, conflitti o disastri naturali aggravati dai cambiamenti climatici. 


Pagina aggiornata al 21 novembre 2023

Documenti disponibili

L’Azione Globale dell’UNICEF - Quadro dei Risultati_21/7/2023pdf / 1.18 Mb

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L’Azione Globale dell’UNICEF- Quadro dei Risultati_22/7/2022pdf / 1.16 Mb

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Innocenti Report Card 17 - Luoghi e spazi, ambiente e benessere dei bambini (Rapporto completo in italiano)_24-5-2022pdf / 7.76 Mb

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Messaggi chiave sul rapporto su ondate di calorepdf / 824 kb

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Q hack 4.0 Call 4 Earth - l'azione dei giovani per la COP27pdf / 137.70 Mb

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