Istruzione
Il Diritto di imparare
Il diritto di un bambino all'istruzione implica il diritto di imparare, ed oggi l’accesso pressoché universale alla scuola primaria è una delle più grandi conquiste degli ultimi decenni: l'umanità non ha mai visto tanti bambini e ragazzi accedere all’educazione. Eppure, un'istruzione di qualità accettabile, che permetta effettivamente di imparare, è ancora un obiettivo lontano per molti di loro.
La mancanza di maestri qualificati, di materiali didattici adeguati, le classi di fortuna e la scarsità di servizi igienici rendono molto difficile trarre benefici dalle lezioni: Molto bambini arrivano a scuola affamati, ammalati, affaticati dal lavoro o dalle incombenze domestiche. Ad aggravare le disuguaglianze, il divario digitale, con la maggior parte dei bambini in età scolare priva di connessione Internet, che ne limita le opportunità di apprendimento e di sviluppo delle competenze.
Bambini e adolescenti sono esclusi dall'istruzione per molte ragioni. La povertà rappresenta il principale ostacolo. I bambini in condizioni di fragilità economica, di instabilità politica, in paesi colpiti da conflitti o da disastri naturali hanno maggiori probabilità di essere tagliati fuori dalla scuola. Vivere in aree rurali, l’appartenenza a minoranze etniche, la presenza di una condizione di disabilità o il semplice fatto di essere una bambina sono fattori che spesso si traducono nell’essere lasciati indietro a scuola.
64milioni
Bambini privi d'accesso all’istruzione primaria
129milioni
Le bambine senza accesso alla scuola
600milioni
Bambini che non raggiungono livelli di competenza adeguati
Le conseguenze sono gravi: oltre 600 milioni di bambini e adolescenti nel mondo non sono in grado di raggiungere livelli minimi di competenza in lettura e matematica, anche se 2/3 di loro frequenta la scuola. Per i bambini senza accesso a scuola, le fondamentali competenze di alfabetizzazione e matematica sono ancor più difficili da raggiungere.
Condizioni socioeconomiche e diseguaglianze influenzano fortemente le possibilità di frequenza e completamento dell'istruzione primaria: 1 bambino su 4 nei paesi più poveri non vi ha accesso, e a livello globale i bambini delle famiglie più indigenti hanno minori possibilità d'istruzione primaria rispetto ai coetanei delle famiglie più ricche.
Nel complesso, sebbene siano stati compiuti progressi significativi verso il raggiungimento dell'istruzione primaria universale, con l’87% dei bambini che vi hanno accesso, e sia stato ridotto di 1/3 il numero dei bambini senza accesso alla scuola, ben 64 milioni ne restano esclusi, la maggior parte appartenenti a gruppi emarginati.
Il COVID-19, la crisi dell'istruzione e il divario digitale
Con la chiusura delle scuole per contenere il contagio da COVID-19, milioni di bambini e ragazzi hanno sofferto di ripercussioni sul piano della frequenza scolastica e dell’apprendimento, della socialità e del loro sano sviluppo.
Nel momento peggiore, più di 1,6 miliardi di studenti sono rimasti senza accesso alla scuola a causa dei lockdown nazionali, con le chiusure scolastiche che, nel primo anno di pandemia, hanno impedito l’80% dell’istruzione in presenza. Dopo 2 anni, 23 paesi dovevano ancora pienamente riaprire le scuole , 147 milioni di bambini avevano perso metà delle lezioni in presenza. Molti non sono più tornati a scuola, e 11 milioni di ragazze rischiano di restarne escluse.
Già prima della pandemia, nei paesi più vulnerabili il 57% dei bambini viveva in condizioni di povertà educativa, un dato salito al 70%. Inoltre, 2/3 dei bambini di 10 anni non è in grado di leggere e comprendere una semplice storia scritta, con i bambini delle famiglie più povere che meno beneficiano dei finanziamenti pubblici per l'istruzione. Oggi, la maggior parte dei bambini in età scolare resta priva di connessione Internet, con un divario digitale che aggrava le disuguaglianze, limitando opportunità di apprendimento e di sviluppo delle competenze.
La scuola e la disparità di genere
In alcune parti del mondo per le ragazze le opportunità di istruzione possono essere particolarmente limitate. Nel mondo 129 milioni di ragazze sono fuori dalla scuola: 32 milioni dalla scuola primaria, 30 milioni dalla scuola secondaria inferiore e 67 milioni dalla scuola secondaria superiore.
Le ragioni sono molteplici: povertà, matrimonio infantile e violenza di genere sono barriere difficili da superare che variano di comunità in comunità. In alcuni luoghi, le scuole non soddisfano le esigenze di sicurezza, igiene o servizi igienico-sanitari per le ragazze. In altri, la didattica non è sensibile al genere e si traduce in divario per l'apprendimento e per lo sviluppo delle competenze.
Secondo il rapporto UNICEF su sessismo e stereotipi di genere, questi sono tra le prime cause del ritardo delle ragazze sulle competenze matematiche rispetto ai ragazzi. Oltretutto, le famiglie povere dovendo scegliere su chi investire nell’istruzione preferiscono mandare a scuola i ragazzi.
Un sistema scolastico equo concorre a costruire la prosperità di un paese. Per le ragazze, la frequenza scolastica contribuisce alla riduzione della violenza di genere e di pratiche dannose come matrimonio infantile e mutilazioni genitali femminili. Per i ragazzi, un'istruzione priva di stereotipi di genere significa restare di più a scuola: in molti paesi le norme sulla mascolinità possono alimentare il disimpegno dalla scuola, il lavoro minorile, la violenza tra bande e il reclutamento in gruppi armati perché considerate fonte di guadagno.
"L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo"
Nelson Mandela
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
Il diritto dei bambini ad essere istruiti comporta il diritto ad apprendere. Uno dei più grandi successi globali degli ultimi 50 anni è proprio l’accesso pressoché universale alla scuola primaria: all’inizio degli anni '50 circa la metà dei bambini era priva d’accesso alla scuola. Già nel 1970 la cifra era scesa al 28%, oggi si attesta all’11%. Si tratta di un successo globale che, tuttavia, ci pone davanti a sfide diverse ma pur sempre urgenti: l’accesso iniquo all'istruzione per bambini e adolescenti, la crisi globale dell'apprendimento e l'istruzione in situazioni di emergenza e di situazioni fragili.
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono interdipendenti e il raggiungimento dell'OSS4 – garantire un'istruzione inclusiva ed equa per tutti entro il 2030 – avrà effetti trasformativi sugli altri obiettivi. L'OSS4 abbraccia diversi pani e livelli di istruzione, dalla scuola materna all'istruzione primaria e secondaria, dalla formazione dei giovani all’acquisizione delle competenze per l’inserimento nel mondo del lavoro. Enfatizza i risultati dell'apprendimento, l'equità nelle opportunità di istruzione, formazione e acquisizione delle abilità di vita, sia in contesti di sviluppo che di emergenza.
L'UNICEF ha supportato 144 paesi per l'istruzione e lo sviluppo delle competenze della vita quotidiana
37,3milioni
Bambini inseriti in programmi di istruzione
31,2milioni
Bambini assistiti con materiale didattico
L’azione dell’UNICEF
L'istruzione è un diritto umano fondamentale. Il nostro impegno è diretto a rafforzare i sistemi educativi nazionali, alla riduzione delle disuguaglianze nell'accesso all’istruzione e al miglioramento della qualità e dei risultati dell'apprendimento, anche attraverso la fornitura di aiuti e servizi. Operiamo per accrescere le opportunità educative dei bambini sia in età prescolare che di scuola primaria e secondaria, e per lo sviluppo delle competenze personali degli adolescenti.
Nel corso del 2023, abbiamo operato in 144 paesi con programmi per l’istruzione prescolare, primaria e secondaria – sia ordinaria che informale – e per lo sviluppo delle competenze e abilità di vita, investendo ben 1,74 miliardi di dollari, il massimo mai registrato, di cui circa 1,08 miliardi di dollari in contesti di emergenze umanitarie.
Tra i risultati sostenuti nel 2023, abbiamo inserito oltre 37,7 milioni di bambini in programmi di istruzione prescolare, primaria o secondaria, di cui il 51% bambine, raggiungendo più di 31,2 milioni di bambini con materiale didattico e per l’apprendimento nella prima infanzia.
Più di 21,9 milioni di adolescenti e giovani, tra cui 11,3 milioni di ragazze ed 1 milione nelle emergenze, sono stati coinvolti in iniziative civiche in 92 paesi, 5,8 milioni in più rispetto al 2022, per la partecipazione responsabile e la cittadinanza attiva.
Tra gli aiuti procurati nel corso dell'anno, abbiamo mobilitato forniture per un valore di 101 milioni di dollari, di cui 86 milioni per le emergenze, tra cui 2,4 milioni di zaini scolastici per 24 paesi e dispositivi digitali per 11 paesi per 38,7 milioni di dollari.
Tra i materiali inviati, almeno 234.831 i kit per l’istruzione forniti, tra cui 143.346 kit Scuola in Scatola con il necessario ad attrezzare aule scolastiche anche nelle emergenze, 4.453 kit per le esigenze di specifici paesi, 42.791 per l’educazione nella prima infanzia, 43.263 per attività socio-ricreative e 978 kit per adolescenti.
Nelle Emergenze
Nel 2023, crisi umanitarie quali guerre, calamità naturali e movimenti di popolazioni in fuga da conflitti e povertà hanno ostacolato il diritto all'istruzione di troppi bambini. Per la risposta alle emergenze, abbiamo approntato metodi innovativi per affrontare esclusione e disuguaglianze, adottando e adattando diverse tecniche e tecnologie per l'apprendimento a distanza.
Tra i risultati raggiunti nel 2023, abbiamo sostenuto con programmi di istruzione ordinaria e informale più di 17,7 milioni di bambini vittime di emergenze e 3,1 milioni tra bambini migranti, sfollati, rifugiati o tornati in condizioni precarie alle proprie terre d’origine. Nel corso dell’anno, più di 5,4 milioni di bambini sono stati assistiti con materiale didattico in contesti di crisi umanitarie.
In 7 paesi abbiamo lanciato la piattaforma di apprendimento della Learning Passport, per la continuità dell’istruzione dei bambini rifugiati, in emergenza o in aree prive di connettività, con un totale di 38 paesi supportati e 6 milioni di utenti registrati, sviluppando soluzioni mirate per le scuole prive o con connettività limitata.
Seppur in condizioni d’emergenza, 1 milione di adolescenti e giovani sono stati coinvolti in iniziative civiche e di utilità sociale per le comunità d’appartenenza o di arrivo, promuovendone formazione, sviluppo delle competenze ed inclusione sociale.
Pagina aggiornata al 17 luglio 2024
L’Azione Globale dell’UNICEF - Quadro dei Risultati_17/7/2024pdf / 1.63 Mb
DownloadL’Azione Globale dell’UNICEF - Quadro dei Risultati_21/7/2023pdf / 1.18 Mb
DownloadL’Azione Globale dell’UNICEF- Quadro dei Risultati_22/7/2022pdf / 1.16 Mb
DownloadEducation Strategy 2019/2030pdf / 19.62 Mb
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