L'importanza della partecipazione a scuola. La parola a studentesse e studenti nelle "Scuole Per i Diritti"

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27/05/2025

Per celebrare il 27 Maggio, giornata che ricorda la ratifica dello stato italiano della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, studentesse e studenti di oltre 150 scuole di ogni ordine e grado hanno condiviso con l’UNICEF il loro puto di vista riguardo all’importanza della loro partecipazione a scuola.

Dai loro racconti e dalle loro valutazioni è emerso che meno del 50% di loro ritiene di sentirsi di partecipare alla esperienza scolastica in maniera significativa e solo il 26% si sente molto coinvolto


Il diritto all'ascolto, quindi al coinvolgimento attivo delle persone di minore età è indicato dalla Convenzione come uno dei principi cardine, senza il quale non è possibile che sia garantito il superiore interesse di ciascuno. Per questo abbiamo voluto approfondire il loro punto di vista proponendo due diverse attivazioni.  

Quali sono le parole che ti vengono in mente se parliamo di “partecipazione” ?

Le classi hanno realizzato dei Brainstorming sulla parola Partecipazione: è stato chiesto loro di condividere quali fossero le prime parole, pensieri e immagini che venivano in mente intorno a questo concetto. 

Tra le parole più scelte troviamo: collaborazione, inclusione, gruppo, ascolto, coinvolgimento, amicizia, dialogo, tutte tematiche che manifestano quanto, soprattutto tra i banchi di scuola, sia per loro importante che l’educazione sia un’esperienza coinvolgente e condivisa, non vissuta come singoli, ma capace di strutturarsi in gruppo e in relazione.   

Oltre a queste hanno condiviso altri pensieri rilevanti, come: essere presenti, dare il proprio contributo, libertà di espressione, essere attivi, non sentirsi esclusi. Per poi donare alcune parole davvero singolari come curiosità, pazienza, divertimento, impegno, gioco, responsabilità.

L'iceberg della partecipazione

Alle scuole è stato proposto anche di realizzare uno speciale “quadro” dedicato al tema; un poster che raffigurasse un iceberg, sul quale ognuno potesse posizionare se stesso in base alla propria percezione di partecipazione.  L’iceberg rappresentava infatti, dal basso verso l’alto, diversi livelli di coinvolgimento; un livello minimo, alla base, un livello intermedio e un livello alto nella parte che emergeva dall’acqua.  

Ragazzi e ragazze hanno deciso quale livello dell’iceberg rappresentasse la loro personale esperienza a scuola in termini di partecipazione e hanno così realizzato un’analisi visiva del diritto all’espressione e all’ascolto come sentono di viverlo ogni giorno.  

27/05/2025

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