Le cicatrici invisibili del conflitto in Ucraina: le storie di Ilia e Afina

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01/03/2022

Il precipitare della situazione in Ucraina, con l’escalation di combattimenti nelle principali città del paese pone a rischio milioni di civili, costretti a cercare riparo nelle metropolitane e altri rifugi e a spostarsi verso le frontiere. Se i combattimenti non cesseranno al più presto 7,5 milioni di bambini sono a rischio.

Ben prima di questi eventi, 8 anni di conflitto armato nell'Ucraina orientale aveva già colpito 3,4 milioni di persone, tra cui 510.000 bambini sotto i 18 anni. Le storie di Ilia e Afina, ragazzi diversi con alle spalle traumi provocati dal conflitto, ci ricordano l’importanza per ogni bambino di vivere al sicuro, senza temere di perdere i propri genitori, i propri amici, il proprio futuro.

"La cosa più dura da sopportare è il pensiero che le granate possano colpire la tua famiglia" racconta Ilia. Ha 15 anni ma 8 vive il dramma del conflitto sulla sua pelle

Ilia: nessuna cicatrice visibile, ma ferite di altro tipo

Ilia, 15 anni, non ha sul suo corpo cicatrici visibili dei proiettili e delle bombe cadute sulla sua città, in Ucraina Orientale. Ma ha ferite di altro tipo.

“Ero in cucina, quando una granata ha colpito il palazzo” ricorda il ragazzo. “In una frazione di secondo c'è stata un'esplosione. Ricordo solo che le mie orecchie ronzavano e di aver visto una linea di fuoco gialla, poi rossa, arancione e dei frammenti".

Dopo quell'episodio, la sua vista ha iniziato a peggiorare. Le notti passate a rifugiarsi nello scantinato buio non hanno fatto altro che aggravare la situazione. E non è il solo.

Secondo gli ultimi dati UNICEF il devastante conflitto nell'Ucraina orientale aveva già compromesso pesantemente la salute mentale dei bambini, causando incubi, isolamento sociale e attacchi di panico. Con l’inizio delle operazioni militari, la situazione non può che peggiorare.

L'importante è mettersi in salvo in tempo. Quando senti uno sparo devi correre nel seminterrato, nasconderti e aspettare l’esplosione. Devi sopravvivere fin quando non arrivi nel rifugio. Poi devi sopravvivere lì dentro.

Ilia, 15 anni, racconta la sua infanzia segnata dal conflitto

Afina, 9 anni, ricorda bene quando ha visto il primo carro armato

Afina, una bambina di 9 anni dell’Ucraina orientale, a causa dello stress legato al conflitto ha sviluppato il diabete. Il suo livello di zuccheri nel sangue deve essere misurato anche sette  volte al giorno e, a causa dell’insicurezza economica, la sua famiglia fatica a permettersi l’insulina.

Afina aveva solo due anni quando le granate sono iniziate a cadere per la prima volta nell'Ucraina orientale.

Sua madre, Daria, ricorda che stava giocando vicino casa quando un carro armato è entrato nella loro strada. “Ha corso più veloce che poteva, tanto da perdere una ciabatta” racconta Daria “si è spaventata e si è nascosta dietro di me, piangendo a dirotto”.

Dopo anni di stress causato dai bombardamenti, ad Afina è stato diagnosticato il diabete. “Ho iniziato a bere molta acqua” racconta “come se dentro di me fosse tutto asciutto”

Afina e Ilia hanno età diverse, vivono in città diverse, hanno differenti sogni e passioni ma portano entrambi ferite invisibili del conflitto.

Dopo anni di stress causato dai bombardamenti, ad Afina è stato diagnosticato il diabete. “Ho iniziato a bere molta acqua” racconta “come se dentro di me fosse tutto asciutto”

Illia sogna di trasferirsi in una grande città, ma sa fin troppo bene quanto possano essere fragili i sogni

“La mia vita è cambiata moltissimo. Se non ci fosse stato il conflitto non avrei avuto problemi di vista, avrei continuato a giocare ad hockey e sarei entrato all’Università di Donetsk”.  

L'università in cui aveva intenzione di andare si trova ora dall'altra parte dei posti di blocco che formano la "linea di contatto", in un territorio fuori dal controllo del governo. E lo stress ha messo a dura prova la sua capacità di vedere.

Grazie ai trattamenti ricevuti in ospedale, Ilia è riuscito a impedire che la sua vista peggiorasse ulteriormente. Ora indossa gli occhiali per correggere la miopia. E mentre spera di tornare a fare sport un giorno, gli piace dare una mano in casa e preparare i suoi ottimi dolci.

“La cosa più dura da sopportare è il pensiero che le granate possano colpire la tua famiglia. Noi però ci sosteniamo l’uno con l’altro, provando a stare allegri. Per esempio, oggi cucino dei dolcetti per i miei genitori. Loro li adorano”.

Andare in vacanza in aereo, un sogno

Afina ricorda bene gli scontri, nonostante fosse piccola quando ha visto il primo carro armato.

“Sì, ricordo di come sono corsa via dal carro armato e ho perso le ciabatte. E così ho continuato a correre a piedi nudi” racconta.

Dopo anni di stress causato dai bombardamenti, le è stato diagnosticato il diabete. Ma il conflitto ha avuto un impatto negativo anche sulla situazione finanziaria della sua famiglia

“Siamo rimasti senza mezzi di sostentamento” dice Daria. “Hanno smesso di pagare lo stipendio a mio marito, anche i miei genitori venivano pagati in ritardo e perfino la nostra mucca ha smesso di avere il latte tutto d’un colpo. La nostra vita è stata stravolta”.

Di conseguenza la famiglia fatica a comprare nuove strisce reattive e aghi per Afina, oltre all'insulina per le iniezioni quotidiane.

"Da quando conosco Afina, ha sempre avuto un sogno: volare in vacanza in aereo", dice Daria. “Forse un giorno saremo in grado di farlo. Ma finché gli scontri non finiranno, viviamo giorno per giorno".

Lo stress legato al conflitto hanno portato Afina a sviluppare il diabete. Questa è la traccia lasciata su di lei.

01/03/2022

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