L’impegno del Dottor Koroma

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23/03/2011

Bo – Pujehun, venerdì 4 marzo 2011

Siamo all’ultimo giorno di visita dei progetti UNICEF qui in Sierra Leone. Come prima tappa ci fermiamo all’ospedale governativo di Bo dove troviamo ad attenderci il dottor Koroma, uno dei pochissimi ginecologi specializzati nel Paese. In Sierra Leone non esiste, infatti, la specializzazione in ginecologia, si studia medicina e poi si fa esperienza diretta nei reparti degli ospedali.

Iniziamo la visita dalla sala operatoria dove troviamo un inserviente con tanto di mascherina intenta nelle pulizie. Subito dopo ci spostiamo nel reparto maternità dove il dottor Koroma ci ribadisce la difficoltà di diventare madri in Sierra Leone.

Da lui ascoltiamo il cosiddetto modello dei tre ritardi che spiega le cause principali che impediscono alle donne l’accesso ai centri sanitari.

La prima causa è determinata dal fatto che le donne non sono consapevoli che c’è qualcosa che non va. Noi stessi in questi giorni siamo stati testimoni di quante donne non riconoscano la morte intrauterina del feto, anche a causa di mancanza di strumenti diagnostici a livello locale. Nella maggior parte dei casi insorge una setticemia che spesso richiede l’asportazione dell’utero.

La seconda causa è la difficoltà di raggiungere gli ospedali. Ancora una volta siamo testimoni diretti della mancanza di mezzi e della condizione delle strade che collegano i villaggi agli ospedali più attrezzati.

La terza causa spesso è la mancanza di personale. Quando una donna arriva in ospedale è possibile che non ci sia nessuno in grado di assisterla. La mancanza di personale sanitario è davvero una grande problema da queste parti.

Si stima che all’interno dell’intero sistema sanitario pubblico della Sierra Leone siano solo 60 i dottori. Il Paese ne conta di più ma molti sono impegnati in incarichi ministeriali e dunque non esercitano la professione.

Dopo una breve visita nel suo ufficio, dove ci mostra un ecografo arrivato dagli Stati Uniti che ha imparato ad utilizzare grazie ad internet, il dottor Koroma ci conduce in un’ala dell’ospedale dedicata alla cura della fistola. A causa delle condizioni di vita e dei ritardi con cui le donne arrivano al parto, la fistola è un problema molto diffuso. Questo dell’ospedale di Bo è un centro molto buono, un punto di riferimento anche all’esterno del Paese.

Salutiamo il dottor Koroma e ci avviamo verso due centri sanitari periferici nel distretto di Pujehun. Dopo aver visto ieri il nuovo reparto di maternità di Pujehun rimaniamo ancora più colpiti dalle carenze strutturali dell’ospedale di Bo, ma ce ne andiamo molto ben impressionati dal lavoro che il dottor Koroma svolge qui.

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23/03/2011

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