Bambini migranti in Europa, un piano per affrontare l'inverno

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30/11/2015

1° dicembre 2015 – Imprevedibili restrizioni alle frontiere e intemperie stanno aggravando le difficoltà per i bambini e le donne rifugiate e migranti, che rappresentano oggi oltre metà degli arrivi attraverso il Mare Mediterraneo.

Dall'inizio del 2015 a oggi,  876.000 persone hanno raggiunto le coste europee: fra loro, la percentuale di donne e bambini è in continuo aumento sin dall'estate. A giugno,  donne e bambini rappresentavano il 27% degli arrivi. A novembre questa quota era salita al 52%.

Soltanto nello scorso mese di ottobre, nel mare Egeo sono morti non meno di 90 bambini: 1 su 5 aveva meno di due anni. 

Per cercare di ridurre al minimo i rischi di ulteriori sofferenze l'UNICEF sta lanciando un piano di preparazione all'inverno (winterization) e piani di emergenza per adattarsi a una situazione in rapida evoluzione.

«Finora l'inverno in Europa è stato relativamente mite, ma ora la stagione sta cambiando. La nostra più grande preoccupazione è che il clima invernale e le imprevedibili restrizioni alle frontiere lascino migliaia di bambini in un limbo, esposti al rischio di naufragi e di gravi malattie respiratorie» ha dichiarato Marie-Pierre Poirier, Coordinatore speciale UNICEF per la crisi dei Rifugiati e dei Migranti in Europa. 

«Purtroppo c'è carenza di abiti pesanti, sciarpe e calzini da bambino. I bambini migranti e rifugiati hanno sperimentato guerra, privazioni e disagi di ogni genere. Ora hanno bisogno di stabilità, protezione e assistenza».

L'UNICEF ha già iniziato a distribuire vestiti invernali, calzature per bambini, coperte, articoli per l'igiene personale e attrezzature per riscaldare e mettere al riparo dalle intemperie i 7 "Spazi a misura di bambino" installati dall'UNICEF nei paesi di transito con il più alto numero di bambini migranti: Croazia, repubblica ex-jugoslava di Macedonia, Serbia e, ben presto, Slovenia e Grecia.

Nell'ambito delle attività di preparazione all'inverno, l'UNICEF ha predisposto misure di emergenza per rispondere alle esigenze in continua evoluzione dei bambini e delle donne anche in altri paesi della "rotta balcanica": Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Montenegro, Romania e Kosovo (UNSCR 1244).

L'UNICEF sta lavorando con l'Alto Commissariato ONU per i rifugiati (UNHCR) e con la Croce Rossa per trasformare gli "Spazi a misura di bambino" [ambienti protetti per la prima accoglienza e il gioco dei più piccoli, allestiti in maxi-tende o in edifici] e gli altri centri provvisori in vere e proprie strutture di accoglienza e assistenza per bambini e famiglie, che includano anche l'assistenza legale e la ricerca di familiari per i minori non accompagnati.

L'UNICEF ha urgente bisogno di 14 milioni di dollari per garantire continuità alle attività di assistenza ai bambini migranti e rifugiati nei paesi dell'area balcanica: al momento sono stati ricevuti dalla comunità internazionale dei donatori solamente 3 milioni di dollari.  

30/11/2015

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