Mozambico, l'UNICEF aiuta le donne sieropositive a salvarsi l'un l'altra

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06/07/2011

Madalena (nome di fantasia) partecipa a un programma di sostegno per donne incinte e madri affette da HIV a Beira, in Mozambico, paese in cui l’HIV/AIDS rappresenta un vero e proprio flagello.

Affetta da HIV, ha scoperto la malattia solo durante la seconda gravidanza. «Quando ho scoperto di essere sieropositiva, mio marito mi ha accusata di aver portato la malattia in famiglia. Ha rifiutato di fare il test e mi ha lasciata.»

Abbandonata dal marito, Madalena ha deciso che avrebbe fatto di tutto per evitare di trasmettere la malattia al figlio, cercando informazioni e sostegno per combattere l'HIV.

Madalena ora ha tre figli e si sente una donna forte. Grazie all’aiuto dell’UNICEF,  insieme ad altre donne colpite dall'HIV ha creato Kupulumussana (“Ci salveremo l’un l’altra”), un gruppo di sostegno per madri sieropositive che spiega cosa è l’HIV e quali precauzioni prendere per prevenirlo.

Il gruppo offre un consultorio dalla gravidanza fino ai 18 mesi del bambino, il momento più delicato, prima del quale non si sa se i bambini siano contagiati: sostenendo il gruppo, l’UNICEF aiuta le donne a salvarsi l’un l’altra.

Madalena è tra le donne e i bambini mozambicani beneficiari del progetto “Proteggere i bambini orfani dell’AIDS”.

Leggi il report con i risultati conseguiti dal progetto.

06/07/2011

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