Ritorno in Giordania per Muzoon, attivista siriana e Ambasciatrice UNICEF

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15/10/2017

16 ottobre 2017 – La 18enne attivista siriana Muzoon Almellehan, la più giovane Goodwill Ambassador della storia dell’UNICEFè tornata in Giordania per incontrare i bambini che, come lei, sono fuggiti dalla guerra in corso in Siria e che oggi sono determinati ad andare a scuola, nonostante le tante difficoltà.

È la prima volta che la giovanissima attivista per i diritti umani fa ritorno nel paese in cui aveva vissuto per tre anni, ospite di un campo per rifugiati, prima di arrivare nel Regno Unito con la sua famiglia nel 2015.
 
«Tornare in Giordania e incontrare i bambini che hanno riacquistato la speranza attraverso l’istruzione mi ha spinto ad impegnarmi ancora di più per i 27 milioni di bambini che, nel mondo, non vanno a scuola a causa di conflitti» ha commentato Muzoon. «Rinnovo il mio impegno a  rappresentare tutti i bambini, le cui voci non sono state ascoltate per troppo tempo, e tutti coloro le cui speranze di studiare e di ottenere un futuro migliore sono state distrutte dalla guerra».

Circa 2,4 milioni di bambini siriani non ricevono alcun tipo di istruzione: 1,7 milioni di loro vivono all'interno del paese, mentre 730.000 sono attualmente rifugiati in Egitto, Giordania, Libano e Turchia.

Molti di questi bambini non hanno mai messo piede in un'aula scolastica, mentre altri hanno perso 5 o 6 anni di scuola.

La stessa Muzoon era stata costretta ad abbandonare la Siria più di 4 anni fa, portando con sé come unico bene personale i suoi libri di scuola, e trovando rifugio con la sua famiglia in Giordania.

Nei 18 mesi trascorsi nell'immenso campo profughi di Za’atari, come missione personale, si adoperava per far frequentare a quanto più bambine possibile la scuola del campo, recandosi di tenda per tenda per parlare con i genitori e incoraggiarli a mandare le figlie a lezione.

Durante la sua missione Muzoon ha incontrato bambini, ragazzi e ragazze che frequentano un centro "Makani" (in arabo: il mio spazio) finanziato dall'UNICEF ad Amman, la capitale giordana. 

Fra loro anche Sedra, 14 anni.  Sedra ha abbandonato la Siria all'età di 10 anni, e per due anni non ha potuto più frequentare la scuola. Oggi sta ricevendo l'aiuto di cui ha bisogno per recuperare gli anni perduti, e presto verrà inserita in una scuola pubblica della Giordania. Il suo sogno è di diventare un giorno un consulente legale.

In Giordania i centri Makani forniscono ai minorenni socialmente vulnerabili – rifugiati siriani e bambini locali – programmi di istruzione informale, sostegno psico-sociale e competenze utili per la loro vita (life skills). I centri aiutano inoltre alunni e studenti a prepararsi per accedere alle scuole pubbliche.

Sin dall'inizio del conflitto (marzo 2011) l’UNICEF lavora con le organizzazioni partner per estendere l'accesso all'istruzione formale e informale ai bambini colpiti dalla crisi in Siria: favorendo i sistemi di doppia turnazione in circa 500 scuole in Giordania e in Libano, attraverso le campagne “Back to School” (con fornitura di materiali didattici e formazione di insegnanti) e tramite la ricostruzione di circa 1.000 aule negli Stati  che ospitano rifugiati siriani

Una grave carenza di fondi però sta minacciando la possibilità per l’UNICEF di continuare a fare tutto questo. A oggi abbiamo ricevuto solo metà dei fondi necessari per garantire istruzione ai bambini colpiti dal conflitto in Siria. 

15/10/2017

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