Per molti versi, la Nigeria può essere considerato a giusto titolo il gigante del continente africano.
È il paese più popoloso dell'Africa (173 milioni di abitanti), quello con la più grande popolazione minorile (88 milioni) e infantile (oltre 30 milioni di bambini e bambine sotto i 5 anni).
Ma la Nigeria è anche la principale economia del continente, che negli anni più recenti ha fatto registrare tassi di crescita del PIL impressionanti (+3,4% annui nel periodo 1990-2012) e che segna oggi un reddito medio equivalente di 5.600 dollari annui.
A caratterizzare la Nigeria è, più che la povertà, la disparità: due terzi degli abitanti vivono al di sotto della soglia di povertà (1,25 dollari al giorno), mentre oltre metà della ricchezza nazionale è concentrata nelle mani del 20% più benestante della società.
Il 90% della fascia più povera della popolazione vive nella regione settentrionale del paese, quella stessa in cui le milizie jihadiste di Boko Haram contendono (finora con successo) il controllo del territorio al governo di Abuja.
Un giovanissimo (età stimata circa 15 anni) miliziano del MEND, il Movimento per l'Emancipazione del Delta del Niger, formazione storica del panorama della conflittualità in Nigeria - ©UNICEF/NYHQ2006-2611/Kamber
La Nigeria si trova anche a dover fronteggiare frequenti calamità naturali (siccità, inondazioni, epidemie) e conflitti interni, che vedono protagonisti movimenti ribelli come nel caso del Delta del Niger (MEND), veri e propri gruppi terroristi come Boko Haram e una conflittualità inter-etnica che fa parte da sempre della storia di questo paese, frammentato in 250 differenti gruppi etnici e religiosi.
I tassi di mortalità neonatale, infantile e materna sono fra i più alti al mondo: nella triste classifica della mortalità tra 0 e 5 anni, la Nigeria detiene un poco lusinghiero 9 posto mondiale. Le principali cause sono le tipiche "malattie killer" dei paesi più poveri: polmonite, diarrea, malaria e complicazioni neonatali.
Rashida, 2 anni, affetta da malaria cerebrale, ricoverata nel reparto pediatrico dell'ospedale di Bauchi (Nigeria). La malaria, favorita dalla diffusa malnutrizione, è tuttora una delle prime cause di mortalità infantile - ©UNICEF/NYHQ2009-0463/Gangale
Nonostante i recenti miglioramenti in ambito alimentare, la malnutrizione resta uno dei principali problemi dell'infanzia in Nigeria, soprattutto nel Nord: un bambino su 6 nasce già sottopeso, uno su 3 presenta gravi ritardi nella crescita dovuti allo scarso apporto nutrizionale della sua dieta.
Un terzo degli abitanti è privo di accesso a fonti sicure di acqua potabile, mentre addirittura 3/4 della popolazione non dispongono di servizi igienici adeguati.
Nailatu, 12 anni, deve dedicare ogni giorno tempo e fatica, prima di andare a scuola e dopo la fine delle lezioni, per andare a prendere l'acqua al pozzo - ©UNICEF/NYHQ2014-0717/Esiebo
La Nigeria ha il più alto numero di persone affette da HIV/AIDS al mondo, dopo il Sudafrica, mentre è addirittura al primo posto per quanto concerne le infezioni da HIV fra bambini sotto i 5 anni (HIV-AIDS pediatrico). Uno dei principali fronti di impegno dell'UNICEF è l'estensione dell'accesso alle terapie a base di farmaci anti-retrovirali per arrestare il contagio madre-figlio ("trasmissione verticale") del virus.
Sono in costante aumento i livelli di copertura vaccinale, ma la Nigeria resta uno dei soli 3 Stati al mondo (insieme a Pakistan e Afghanistan) in cui il virus selvaggio della polio è ancora endemico.
"Una vaccinazione antipolio in Nigeria. Il poliovirus selvaggio deve essere ancora eradicato nel paese africano, come anche in Afghanistan e Pakistan - ©UNICEF Nigeria/2011/Morgan
Infine, sul fronte dell'istruzione, sebbene siano stati fatti notevoli progressi negli ultimi decenni, permangono gravi disparità tra le regioni (con il Nord ancora una volta pesantemente arretrato) e fra ambienti urbani e rurali.
A essere più penalizzate sono come spesso accade, le bambine delle fasce sociali più povere. La Nigeria detiene anche il primato mondiale dell'esclusione scolastica: ben 10,5 milioni i bambini (e soprattutto le bambine) che non frequentano alcun tipo di scuola.
L'UNICEF è cofinanziatore e promotore di "Girls' Education Project", un'iniziativa che mira, di qui al 2020, a estendere l'accesso all'istruzione primaria a 1 milione di bambine nigeriane che altrimenti ne resterebbero escluse per ragioni economiche o culturali.
Maryam (13 anni) è un'alunna di Toro (Nigeria): la sua è una delle numerose scuole del paese che beneficiano del Girls' Education Project, iniziativa finanziata anche dall'UNICEF, che mira a estendere l'accesso all'istruzione primaria a 1 milione di bambini della Nigeria entro il 2020 - ©UNICEF/NYHQ2014-0711/Esiebo