Pandemia di COVID-19, vaccinazioni a rischio

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29/05/2020

Mentre gli scienziati sono al lavoro per trovare un vaccino contro il COVID-19, la pandemia causata dal coronavirus ha indebolito i sistemi sanitari di molti paesi e i relativi servizi di vaccinazione.
"The Lancet", una delle più autorevole rivista mediche del mondo, stima che in assenza di interventi immediati nei prossimi 6 mesi potrebbero morire ogni giorno fino a 6.000 bambini in più proprio a causa del calo delle vaccinazioni.

Le regole di contenimento adottate per evitare il contagio da COVID-19 hanno reso difficile per molte famiglie raggiungere i centri sanitari, e in alcune regioni del mondo è stato quasi impossibile far arrivare i vaccini a causa dei blocchi dei voli commerciali.

Mentre in alcuni paesi la Fase 2 sta consentendo un ritorno graduale alla normalità e quindi anche la ripresa delle attività di vaccinazione momentaneamente sospese, in molti altri queste non possono ancora essere effettuate, esponendo i bambini al rischio di non essere protetti da malattie come morbillo, polio, pertosse, difterite o tetano, che sono fra le principali cause di mortalità infantile a livello globale.

L’UNICEF è da sempre in prima linea per vaccinare tutti i bambini, soprattutto quelli più vulnerabili o che vivono in paesi colpiti da conflitti, gravi emergenze umanitarie, con servizi sanitari inadeguati o insufficienti. 
Nel solo 2019 l’UNICEF, primo fornitore al mondo di vaccini per l'infanzia, ha acquistato e distribuito 2,4 miliardi di dosi di vaccini in 100 paesi a basso e medio reddito.

Le vaccinazioni sono tra i più efficaci interventi sanitari, con circa 3 milioni di vite salvate ogni anno
Esse sono fondamentali perché forniscono uno scudo protettivo, preservando famiglie e comunità da malattie debilitanti e potenzialmente mortali.

Inoltre, prevengono anche un impatto economico sulle comunità locali. È ormai un dato consolidato che la crescita economica è favorita da una migliore salute pubblica: le vaccinazioni risparmiano costi elevati per la cura delle malattie (visite mediche, esami diagnostici, trattamenti e ricoveri ospedalieri) e per le possibili disabilità a lungo termine..

Tuttavia, troppi bambini rimangono esclusi da questo beneficio. Già prima della pandemia, erano 13 milioni i bambini sotto i 12 mesi che ogni anno non ricevono neppure una dose del vaccino trivalente DPT3 (difterite, pertosse e tetano), impiegato come indicatore globale dell'efficienza dei servizi di vaccinazione, mentre 20 milioni di nuovi nati rimangono privi dei vaccini contro morbillo e polio. 

Nonostante le molteplici difficoltà, l’UNICEF continua a svolgere un ruolo fondamentale nella vaccinazione infantile, identificando soluzioni innovative per il trasporto, garantendo la "catena del freddo" (il sistema logistico che assicura che i vaccini siano conservati e trasportati a una temperatura costante per non perdere la loro efficacia) e fornendo agli operatori sanitari dispositivi di protezione individuale per poter operare in condizioni di sicurezza.

29/05/2020

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