Patrizio Rispo - In missione con l'UNICEF ad Haiti / 6

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26/10/2007

L'acqua invade il paese: la risposta preventiva dell'UNICEF
Una ruspa rimuove le macerie dopo l'alluvione a Gonaives

Una ruspa rimuove le macerie dopo l'alluvione a Gonaives - ©UNICEF Haiti

Quinto giorno - Haiti viene considerato dagli esperti internazionali uno dei paesi più esposti ai disastri naturali - alluvioni frane siccità e terremoti. E non stento a crederlo.

Ha un che di inquietante il paesaggio, quando sorvoli questa isola divisa a metà: due terzi si chiama Santo Domingo, un terzo Haiti.
 
Solo che a Santo Domingo, a parte gli haitiani immigrati che lavorano in durissime condizioni di vita e vengono trattati con disprezzo, ci stanno i ricchi e la natura è bella, da cartolina dei Caraibi per capirci.
 
Il confine tra i due Stati non è solo politico ma orografico, nel senso che ti accorgi che stai sorvolando il territorio haitiano dal fatto che sotto è tutto spelacchiato, terra arida o fangosa - a seconda delle stagioni - pochi alberi.
 
Se poi le statistiche hanno un senso, diciamo che soltanto il 2% della rigogliosa vegetazione originaria si è salvata dall'intervento disperato dell'uomo.

Patrizio Rispo e Ilenia Lazzerin nel deposito UNICEF per le emergenze

Patrizio Rispo e Ilenia Lazzerin nel deposito UNICEF per le emergenze - ©UNICEF Italia/2007/S.Bucci

Si capisce perché qui un'alluvione ha una virulenza maggiore che altrove, perché la natura non è più in grado di opporsi alla natura. 
 
Per la frequenza con la quale si verificano questi disastri naturali e soprattutto per l'alta distruttività, l'UNICEF - grazie anche all'aiuto di molti donatori italiani - ha messo su un programma di preparazione e di risposta alle emergenze, che prevede una serie di interventi immediati per soccorrere le popolazioni.

Per questo oggi andiamo al Nord, a Gonaives, città distrutta per l'80% due anni fa quando passarono gli uragani Dennis e Emily, seminando morte e fango.
 
Prima di iniziare il viaggio su una strada dissestata che costeggia il mare, ci fermiamo in uno dei depositi previsti dal progetto dove sono stoccati i materiali per i primi soccorsi.

Allagati e senz'acqua

Un'aula di emergenza per i bambini sfollati di Gonaives (Haiti)

Un'aula di emergenza per i bambini sfollati di Gonaives - ©UNICEF Haiti

A Gonaives ancora c'è il fango che ha invaso le case, le scuole, le strade.
 
Quando ci sono eventi catastrofici come questi, le prime cose che saltano sono le reti fognarie - quando ci sono - e il sistema idrico.
 
Se poi consideriamo che in tutta Haiti solo il 55% della popolazione può servirsi di fonti idriche sicure - che non significa avere l'acqua corrente in casa, sia chiaro - possiamo immaginare quale importanza riveste l'installazione di una pompa in un villaggio.

Quelli dell'UNICEF me l'avevano accennato ma vederlo con i propri occhi è tutta un'altra cosa.
 
Quando un villaggio viene dotato di una pompa, la qualità della vita cambia in meglio.
 
Intanto cresce la coscienza collettiva, per così dire, perché si creano comitati di gestione che poi sono quelli che ne controllano la funzionalità e la manutenzione della pompa e che la sera ci mettono il lucchetto, perché è davvero un bene prezioso.

Poi i bambini ne traggono un vantaggio indiretto perché non dovendo più andare a prendere l'acqua, sottoponendosi a lunghe camminate, possono andare a scuola o giocare - perché non è poi così scontato che un bambino qui abbia tempo per giocare...Quindi facciamo festa con la gente.
 
Rony Bayard, che è il responsabile del settore idrico dell'UNICEF Haiti, ci spiega che la fase di installazione di una pompa a mano è preceduta da quella più complessa di trivellazione, per cercare la fonte, e di analisi della qualità dell'acqua. E che garantire l'acqua non basta, ma ci vogliono anche le latrine e un sistema fognario che funzioni.
 
E - prosegue Bayard - la volontà di cambiamento passa anche attraverso la conoscenza: molte malattie mortali che colpiscono i bambini di Haiti sono dovute all'acqua infetta.

Prima che venissero messe queste pompe c'erano delle buche dei pozzi dove cadeva di tutto: serpenti, topi e...bambini che qui, piccolissimi, vanno in giro da soli!
 

26/10/2007

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