Raggiungere i bambini mai vaccinati. L'impegno delle donne afghane per colmare il divario nelle zone più remote del paese

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15/05/2024

La clinica di Spera sorge a ridosso di un versante montuoso, nella provincia di Khost, nel remoto sud-est dell’Afghanistan. All’ombra di un noce, nel cortile alberato della clinica, Rezia si schiarisce la voce e mostra un libretto di carte, arrotolate. Cinquanta donne siedono a gambe incrociate, ai suoi piedi, ascoltando. Il silenzio è rotto soltanto dai borbottii dei bambini e dai canti degli uccelli di questa mattinata di primavera. 

Ogni giorno, Rezia svolge delle sessioni educative con un preciso schema di argomenti rilevanti per le donne del luogo, come nutrizione, allattamento, salute, igiene e vaccini. La sessione di questa mattina è incentrata sulle malattie, prevenibili con le vaccinazioni, che affliggono le parti più remote del paese: poliomielite, morbillo e tetano.

La sua platea, rapita, ha camminato per chilometri per raggiungere la clinica, alcune persone per due ore o più, portando con sé i loro piccoli. E quando Rezia si ferma per fare un respiro, non sprecano nemmeno un minuto e la riempieno di domande.

Afghanistan, presso la clinica di Spera una bambina mostra il segno di inchiostro sul dito che ha ricevuto dopo essersi vaccinata contro la poliomielite.

Cinquanta chilometri a nord-est sorge la città di Maidan, in una florida valle dove verdi spighe di grano ondeggiano in ogni spiazzo di terra libera, a due passi dal confine con il Pakistan. Nella clinica di zona, Spozmai sta inserendo la sessione del giorno nel suo registro. Proprio oggi, ha parlato a più di cento donne di tutte le età della comunità locale.

Rezia e Spozmai fanno parte della rete femminile di mobilitazione per i vaccini: 656 donne in tutto l’Afghanistan, il cui compito è quello di vaccinare i bambini contro la poliomielite e tenere delle sessioni di educazione alla salute per le donne della comunità locale. 

A Khost, lo scorso anno, è stata assegnata un’operatrice ad ogni clinica, in modo permanente. Ognuna di loro fa parte della comunità in cui presta servizio. Per questo hanno la loro attenzione, è il loro super potere. 

Maidan e Spera sono nelle cosiddette “zone bianche”: le zone dell’Afghanistan che, prima dell’agosto del 2021, erano inaccessibili agli estranei, inclusi gli altri afghani. Qui le comunità sono molto unite, autosufficienti e culturalmente conservative. Dopo decenni di isolamento, la fiducia si costruisce lentamente. Questo vale anche per l'assistenza sanitaria: avviare queste comunità alle vaccinazioni è un lavoro scrupoloso che è meglio fare da “insider”.

Oltre ad essere uno degli ultimi paesi in cui la poliomielite è ancora endemica, l’Afghanistan è anche uno dei 20 Stati del mondo con la percentuale più alta di bambini a zero dosi di vaccini. Il sud-est del paese ha il maggior numero di bambini che non si sono mai presentati alle campagne di vaccinazione regolare contro la poliomielite, specialmente a Khost e nella vicina Paktika. 

Sono rispettata dalla comunità. Sono una madre e una nonna, le altre donne mi ascoltano. Posso persuadere le più anziane, desiderano che le figlie siano in grado di accedere a servizi che non hanno mai ricevuto. È un effetto a cascata. 

Rezia, una delle mobilitatrici della comunità

Cambiare la mentalità delle persone è possibile solo se si è vicini alla comunità

È una verità universale che l’essere umano sia meno propenso ad ascoltare voci di "estranei ”piuttosto che di membri fidati della stessa comunità. Questo è vero soprattutto per quanti vivono in aree storicamente isolate e si aggiunge agli atteggiamenti nei confronti dei vaccini – per il morbillo e il tetano, ma soprattutto per la poliomielite.  

Le strutture sociali afghane sono la cornice entro la quale si muovono le informazioni, come viene fornito il supporto, quanta pressione si può esercitare. Per cambiare attitudini e comportamenti, bisogna conoscere in che modo queste strutture si incastrano e dove spingere affinché si modifichino.

Rezia e Spozmai sanno chi deve essere convinto per primo, affinché il messaggio possa passare oltre. Bisogna trasmettere le informazioni alle persone giuste e poi, come una goccia di inchiostro nell’acqua, si spargeranno. 

Secondo il gruppo di mobilitatrici, il livello di consapevolezza tra le donne del posto è un fattore critico per colmare il divario vaccinale. Non solo sapere quando e perché vaccinare i propri figli, ma avere una risposta diretta alle loro domande e da parte di una persona vicina ha contribuito in modo significativo a cambiare l'atteggiamento nei confronti della vaccinazione. Prima dell'inizio del programma, le informazioni sulla salute venivano fornite da ostetriche o medici, ma questo non sempre funzionava, soprattutto se il medico era un uomo.

Rezia sorride: "Gli uomini non possono parlarci di cose del genere. E le donne non ascolterebbero, se anche ci provassero"

Non si può cambiare una cultura da un giorno all'altro.

Spozmai, operatrice nella zona di Maidan

Spozmai, seduta all'interno della clinica distrettuale di Zazi Maidan, risponde alle domande delle sue concittadine sui vaccini

Le prove dell'impatto del loro lavoro per far accettare i vaccini in queste zone del paese sono ad oggi per lo più aneddotiche, ma comunque numerose. Di sicuro, i direttori delle cliniche e degli ospedali nelle regioni ad alto rischio di poliomielite, regioni del Sud, dell'Est e del Sud-Est, attestano cambiamenti tangibili nei comportamenti di ricerca della salute tra le loro popolazioni di pazienti sin dall'inizio del programma, specialmente tra le donne.

Quando si tratta di porre fine alla morsa che la poliomielite e altre malattie prevenibili grazie ai vaccini esercitano sulle comunità afgane e di colmare il divario rispetto ai bambini a dose zero, il ruolo delle donne è fondamentale.

Nelle strutture sanitarie di ogni angolo del Paese, queste donne sono il cemento che sta lentamente colmando quel divario. 

Per saperne di più, visita la sezione Vaccinazioni
Questa storia è stata originariamente pubblicata sul sito web della Global Polio Eradication Initiative

15/05/2024

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