Rapporto annuale sulla crisi alimentari: il covid-19 pone nuovi rischi per i paesi vulnerabili

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20/04/2020

Oggi un’alleanza internazionale delle Nazioni Unite, agenzie governative e non, che lavora per identificare le cause principali di fame estrema, ha lanciato una nuova edizione del Rapporto Globale annuale sulle Crisi Alimentari. 


Principali risultati del Rapporto Globale:

Il rapporto del Network Globale contro le Crisi Alimentari indica che alla fine del 2019, 135 milioni di persone in 55 paesi e territori hanno vissuto condizioni di insicurezza alimentare acuta (IPC/CH Fase 3 o superiore).
 
Inoltre, nei 55 paesi in crisi alimentare presi in esame dal rapporto, 75 milioni di bambini erano colpiti da malnutrizione cronica e 17 milioni da malnutrizione acuta nel 2019.
 
Questo è il livello più alto di insicurezza alimentare acuta e malnutrizione documentato dal Network dalla prima edizione del rapporto nel 2017.
 
Inoltre, nel 2019, 183 milioni di persone sono state classificate nella condizione di Stress (IPC/CH Fase 2) - all'apice della fame acuta e a rischio di scivolare nella condizione di Crisi o peggiore (IPC/CH Fase 3 o superiore) in caso di shock o fattore di stress, come la pandemia COVID-19.
 
Oltre la metà (73 milioni) dei 135 milioni di persone prese in esame dal rapporto vivono in Africa; 43 milioni vivono in Medio Oriente e in Asia; 18,5 milioni vivono in America Latina e nei Caraibi.
 
I fattori chiave alla base dei trend analizzati nel rapporto sono: conflitto (fattore chiave che ha causato insicurezza alimentare acuta per 77 milioni di persone), condizioni atmosferiche estreme (34 milioni di persone) e turbolenza economica (24 milioni).

20/04/2020

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