Rapporto OMS-UNICEF: all'inizio della pandemia, 3 persone su 10 nel mondo non potevano lavarsi le mani con acqua e sapone nelle loro case

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01/07/2021

Secondo un nuovo rapporto dell'OMS e dell'UNICEF, miliardi di persone in tutto il mondo non saranno in grado di accedere all'acqua potabile a casa e ai servizi igienico-sanitari gestiti in modo sicuro nel 2030, a meno che la velocità dei progressi non quadruplichi.

Il rapporto del Joint Monitoring Programme (JMP) - Progress on household drinking water, sanitation and hygiene 2000 - 2020 - presenta stime sull'accesso delle famiglie all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari gestiti in sicurezza negli ultimi cinque anni, e valuta i progressi verso il raggiungimento del sesto obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) di "garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie". Per la prima volta, il rapporto presenta anche dati nazionali nuovi sulla salute mestruale.

Nel 2020, circa 1 persona su 4 non aveva acqua potabile gestita in modo sicuro nelle proprie case e quasi la metà della popolazione mondiale non aveva servizi igienici gestiti in modo sicuro. Il COVID-19 ha evidenziato l'urgente necessità di garantire a tutti l'accesso a una buona igiene delle mani. All'inizio della pandemia, 3 persone su 10 in tutto il mondo non potevano lavarsi le mani con acqua e sapone nelle loro case.

"Lavarsi le mani è uno dei modi più efficaci per prevenire la diffusione del COVID-19 e di altre malattie contagiose, eppure milioni di persone in tutto il mondo non hanno accesso a una fornitura affidabile e sicura di acqua", ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell'OMS. "Gli investimenti nell'acqua e nei servizi igienico-sanitari devono essere una priorità globale se vogliamo porre fine a questa pandemia e costruire sistemi sanitari più resilienti".

Alcuni progressi segnalati, ma non sufficienti

Il rapporto evidenzia alcuni progressi verso il raggiungimento dell’accesso universale ad acqua e servizi igienico-sanitari di base.

Fra il 2016 e il 2020, la popolazione globale con acqua potabile a casa gestita in sicurezza è aumentata dal 70% al 74%; i servizi igienici gestiti in sicurezza sono cresciuti dal 47% al 54% e le strutture per il lavaggio delle mani con acqua e sapone sono aumentati dal 67% al 71%.

Nel 2020, per la prima volta, un numero maggiore di persone ha utilizzato servizi igienici migliorati in loco, come latrine a fossa e fosse biologiche, che possono contenere e trattare efficacemente i rifiuti, piuttosto che collegamenti fognari.  C'è bisogno che i governi assicurino un sostegno adeguato per una gestione sicura dei servizi igienici in loco, compresa la gestione dei fanghi fecali.

Bisogno urgente di investimenti

Il rapporto chiarisce che, se le tendenze attuali persistono, miliardi di bambini e famiglie rimarranno senza servizi idrici e igienico-sanitari critici e salvavita, sostenendo che entro il 2030: 

  • Solo l'81% della popolazione mondiale avrà accesso all'acqua potabile a casa, lasciando 1,6 miliardi di persone senza;
  • Solo il 67% avrà servizi igienici sicuri, lasciando 2,8 miliardi di persone senza;
  • E solo il 78% avrà strutture di base per lavarsi le mani, lasciando 1,9 miliardi senza.

 
Il rapporto nota anche vaste disuguaglianze, con bambini e famiglie vulnerabili che ne risentono maggiormente. Per raggiungere l'accesso universale all'acqua potabile gestita in modo sicuro entro il 2030, l'attuale tasso di progresso nei paesi meno sviluppati dovrebbe aumentare di dieci volte. Nei contesti fragili, dove la probabilità che le persone siano prive di acqua potabile sicura è il doppio, sarebbe necessario accelerare di 23 volte.

"Anche prima della pandemia, milioni di bambini e famiglie soffrivano senza acqua pulita, servizi igienici sicuri e un posto dove lavarsi le mani", ha dichiarato il Direttore generale dell'UNICEF Henrietta Fore. "Nonostante i nostri progressi impressionanti fino ad oggi per aumentare questi servizi salvavita, i bisogni allarmanti e crescenti continuano a superare la nostra capacità di risposta. È giunto il momento di accelerare drasticamente i nostri sforzi per fornire a ogni bambino e a ogni famiglia i bisogni più elementari per la loro salute e il loro benessere, compresa la lotta contro le malattie contagiose come il COVID-19".

Altri risultati chiave del rapporto sono:

  • 8 persone su 10 senza servizi idrici di base vivevano in zone rurali. Al contempo, i servizi sanitari gestiti in modo sicuro hanno raggiunto il 62% della popolazione urbana del mondo, ma solo il 44% della popolazione rurale.
  • L'Africa sub-sahariana sta sperimentando il tasso di progresso più lento del mondo. Solo il 54% delle persone utilizzava acqua potabile sicura, e solo il 25% in contesti fragili.
  • I dati emergenti sulla salute mestruale mostrano che, in molti paesi, una percentuale significativa di donne e ragazze non è in grado di soddisfare i bisogni di salute mestruale, con disparità significative in particolare tra i gruppi vulnerabili, come i più poveri e quelli con disabilità.


Accelerare la copertura dei servizi idrici e igienico-sanitari richiederà la determinazione come priorità ai più alti livelli decisionali da parte delle agenzie internazionali, dei governi, della società civile e del settore privato.  Affinché questo accada, i servizi idrici e igienico-sanitari devono essere un appuntamento fisso in agenda nelle riunioni politiche di alto livello, per garantire che gli stati membri tengano traccia dei progressi. Questo è importante nel contesto della prossima revisione di medio termine del Decennio d'azione per l'acqua nel 2023 - la prima conferenza delle Nazioni Unite sull'acqua e i servizi igienici in quasi 50 anni.

Documenti disponibili

Progress on household drinking water, sanitation and hygiene (in inglese)pdf / 26.07 Mb

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01/07/2021

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