Shahnaz diventa Mohammed per poter studiare, con l'aiuto di suo padre

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08/03/2022

Seduta con le altre bambine in una classe coloratissima, Shahnaz, 12 anni, sorride mentre le affiora un ricordo. Due anni fa era seduta in una classe come questa, piena di ragazzi, ed era vestita da maschio.

Essendo l’unica ragazza si era dovuta camuffare, cambiando genere, per poter studiare. Nessuno sapeva la verità, eccetto una persona: il suo insegnante, che è anche suo padre.

Shahnaz, che appartiene alla tribù Baluch Marri, vive in una comunità di 110 famiglie a Hazarganji, nella periferia di Quetta, capitale della provincia sud-occidentale del Pakistan, il Belucistan. In questa provincia un numero impressionante di ragazze, il 78%, non va a scuola.

Volevo semplicemente andare a scuola. Ho superato la paura di essere l’unica ragazza in una classe piena di ragazzi e ho finto di essere maschio, così ho potuto studiare

Shahnaz, parla della sua decisione di fingersi maschio a 9 anni

Suo padre, Mira Khan, era l'unico nel villaggio a saper leggere e scrivere

Il padre di Shahnaz, Mira Khan, era l’unica persona nel villaggio a saper leggere e scrivere. Ha sempre incoraggiato lei e i suoi fratelli (due bambine e due bambini) a studiare. Avrebbe volentieri dato loro lezioni da casa, ma Shahnaz voleva frequentare una vera scuola

Per un momento Shahnaz aveva creduto che quel desiderio si sarebbe realizzato: suo padre le aveva raccontato che vicino al loro villaggio stava aprendo una scuola .

La Direzione Scolastica del Belucistan, con il sostegno dell'UNICEF, aveva aperto un centro per il Programma di Apprendimento Accelerato (ALP) per fornire ai bambini di età compresa tra 9 e 13 anni che non erano mai stati a scuola, o la avevano lasciata, l'opportunità di studiare con un percorso di studio rapido, in modo flessibile. Questi studenti avrebbero poi avuto l’opportunità di reintegro nel sistema di istruzione formale, andando avanti.

Grazie ai fondi ricevuti dall’Agenzia Internazionale di Cooperazione del Giappone, il Governo del Belucistan e l’UNICEF era stata predisposta l’apertura di 176 centri in sei diversi distretti della provincia, offrendo ad ottomila studenti l’opportunità di imparare.

Quando ho scoperto che la scuola era rivolta soltanto ai ragazzi, ho deciso che sarei diventata maschio

Shahnaz a 9 anni decide di fingersi maschio

La sua felicità non è durata molto: il centro era rivolto soltanto ad iscritti maschi

Inizialmente la comunità del villaggio dove vive Shahnaz aveva chiesto centri di APL solo per i bambini, dicendo che nella loro cultura le ragazze non studiano. Il centro di Apprendimento Accelerato era stato aperto in uno spazio temporaneo: una struttura con una sola classe fatta di mattoni e calce.

La felicità di Shahnaz non è durata molto avendo scoperto che il centro era rivolto soltanto ad iscritti maschi. La sua voglia di studiare però era ancora troppo grande.

“All’epoca Shahnaz aveva soltanto 9 anni ma il suo desiderio di andare a scuola era più forte di tutto” racconta il padre “così l’ho iscritta come alunno, con un nome che lei stessa ha scelto per sé: Muhammad Saleem.”

L’operazione è stata più semplice dal momento che Mira Khan stesso era uno degli insegnanti del centro. Per due mesi Shahnaz si è finta Muhammad Saleem per poter seguire le lezioni. 

La fase due: convincere la comunità che anche le bambine dovrebbero studiare

Mentre i bambini studiavano grazie al Programma di Apprendimento Accelerato, Shahnaz e suo padre hanno provato a convincere la comunità che l’educazione era altrettanto importante per le bambine.

E sono riusciti nel loro intento: la comunità del villaggio ha accettato l’idea di estendere i corsi di ALP anche alle bambine.

La direzione del centro ha subito deciso di creare una sezione separata per le ragazze. In circa tre mesi la vecchia struttura vicino al centro ALP è stata riqualificata e il centro si è trasferito nel nuovo edificio, finalmente aperto anche alle bambine. 

Shahnaz ora frequenta il Centro ALP di Kahan con il suo nome, senza doversi fingere maschio, dal momento che sono state aperte anche delle classi femminili.

Per molti bambini del Belucistan, il programma è la prima opportunità di scolarizzazione

Oggi 78 studenti sono iscritti nel Centro ALP di Kahan, 48 bambini seguono lezioni la mattina e 30 bambine studiano nel pomeriggio: ogni gruppo segue una sessione di quattro ore. 

“L'entusiasmo della comunità nell’iscrivere i propri figli al programma è stata travolgente, specialmente la richiesta di inserire le bambine” dice Naqeeb Khilji, capo provinciale del programma presso la Direzione Scolastica.

La chiusura delle scuole, causata dalla pandemia da COVID-19 ha ritardato la scolarizzazione dei bambini. Shahnaz e le sue compagne di classe, che dovrebbero aver concluso i loro corsi presso il centro ALP e essersi iscritte alla 6° classe nella scuola pubblica più vicina, hanno ancora alcuni mesi di scuola davanti a loro.

Per molti bambini del Belucistan, il programma è la prima opportunità di scolarizzazione, per alcuni di loro che hanno lasciato la scuola precocemente, è un’opportunità di riprendere gli studi e recuperare.

I bambini che hanno ricevuto lezioni presso i centri ALP non solo stanno facendo passi in avanti verso un futuro migliore ma stanno anche ispirando tutti quelli che sono ancora fuori dal sistema scolastico a cogliere questa opportunità.

Per approfondire

Ogni bambina e ogni bambino hanno diritto a sviluppare il loro pieno potenziale, ma le disuguaglianze di genere ostacolano questa realtà. 

Secondo le ultime stime solo il 66% dei paesi ha raggiunto la parità di genere nell'istruzione primaria. Nella scuola secondaria di primo grado il 45% dei paesi ha raggiunto la parità di genere mentre ci si attesta solo al 25% nell'istruzione secondaria superiore. Investire nell'istruzione delle ragazze trasforma le comunità, i paesi e tutto il mondo. 

Per saperne come interviene l'UNICEF sul tema dell'inclusione e della parità di genere visita la pagina Uguaglianza di Genere.

In occasione dell'8 marzo abbiamo lanciato una petizione per chiedere che anche in Italia si faccia di più per educare alla parità di genere e prevenire la violenza sulle donne.
Clicca su questo link per scoprirne di più No alla violenza, insegniamolo tra i banchi

08/03/2022

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