Sovrapeso ed obesità: ostacoli difficili da superare per gli studenti di Panama. Il racconto di Karlos
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“Nella mia scuola, c’è un chiosco che vende soltanto ‘cibo spazzatura’” racconta Karlos. “Ci sono empanadas, succo d'avena e altri succhi molto zuccherati. Possiamo comprare popcorn dolci, caramelle, formaggio industriale… tutte cose che fanno davvero male ai giovani".
L’aumento della disponibilità e del consumo di cibi economici e poco salutari ha contribuito negli ultimi anni a far alzare i tassi di obesità e sovrappeso tra bambini e ragazzi, a Panama.
Velkis, madre di Karlos, racconta: “Sono molto preoccupata perché le scuole vendono molte cose piene di coloranti e zuccheri aggiunti che possono portare al diabete infantile… il che non fa bene alla loro salute”.
Veronica Hidalgo, Specialista della Nutrizione di UNICEF Panama, aggiunge: “Secondo le ultime stime, a Panama, tre bambini su dieci consumano cibi ultra-processati nelle scuole”.
Panama, all'interno della scuola che frequenta Karlos, 13 anni, l'unico cibo a disposizione è ultra-processato e poco sano. Le alternative, secondo il venditore, sono troppo costose e non gradite dagli studenti
Se gli studenti chiedono junk food...
Estella, una venditrice del chiosco che si trova nella scuola di Karlos, ha raccontato che è molto più costoso cucinare alternative ‘sane’ per gli studenti, che comunque non le apprezzerebbero.
“Il junk food è molto più economico. Qualche volta prepariamo alternative salutari, come ad esempio un’insalata di broccoli, ma è costosa. Il cavolo è costoso. L'igname (un tubero presente nella zona) e tutte le altre verdure sono costose e gli studenti non le mangiano, in ogni caso”.
Peggy Trevia Piron, un’insegnante della scuola di Karlos, lamenta la stessa problematica sollevata da Estella.
“Se provi ad offrire agli studenti cibi sani, come la frutta, loro non sono disposti a comprarli… motivo per cui il chiosco non li propone in vendita. Qual è l’implicazione per la scuola? Abbiamo bambini che non sfruttano tutto il loro potenziale. Sono stanchi, esausti, le loro capacità sono intaccate”.
Se potessi parlare con la scuola o con il Governo, gli chiederei di sostituire il ‘cibo spazzatura’ con proposte più sane.
Karlos, 13 anni, è preoccupato per la situazione
La mamma di Karlos fa il possibile per preaparare alimenti nutrienti a casa
Velkis si sveglia presto ogni giorno per preparare colazioni e pranzi salutari per i propri figli.
“Provo a cucinare i pasti nel modo più sano e naturale possibile, perché quelli proposti a scuola non lo sono. Spero che venderanno cibi più salutari: cibi che nutrono, che li aiutino a crescere e svilupparsi appieno”.
Seppur con risorse finanziarie limitate, Vekis prova ad acquistare cibi sani da preparare a casa per i suoi bambini. "Cerco di comprare il cibo più nutriente possibile: proteine, verdure, stufati e riso. Comprare legumi, comprare proteine in generale è più costoso. I beni di prima necessità qui a Panama sono molto costosi".
L’insegnante Peggy Trevia Piron aggiunge: “Le persone devono adattarsi alla propria realtà. Sopravvivere con quello che hanno e il 'cibo spazzatura' è la cosa più accessibile”.
Sovrappeso e obesità, la nuova piaga per la nutrizione infantile
Secondo il rapporto "Feeding Profit" diffuso dall'UNICEF, quest'anno l'obesità ha superato il sottopeso come forma più diffusa di malnutrizione, interessando 1 bambino in età scolare e adolescenziale su 10 - ovvero 188 milioni. Questo li espone a un rischio maggiore di sviluppare insulino-resistenza e ipertensione, nonché malattie potenzialmente letali in età avanzata, tra cui il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro.
Le condizioni di sovrappeso e obesità nei bambini non riguardano la forza di volontà o una cattiva genitorialità, piuttosto sono provocate da ambienti alimentari tossici in cui le pratiche industriali basate sul profitto e le deboli regolamentazioni governative non tutelano il diritto dei bambini alla salute.
Le potenti aziende di alimenti ultra-processati stanno deliberatamente prendendo di mira i bambini con campagne di marketing sofisticate e cibi e bevande malsani che ne incoraggiano il consumo eccessivo. L'UNICEF chiede:
- Ambienti scolastici sicuri, dove cibi "spazzatura" e ultra-processati siano vietati, a favore dei cibi nutrienti e salutari
- Restrizioni al marketing: i bambini devono essere protetti dal marketing aggressivo, soprattutto quello che promuove cibi dannosi. Soprattutto online.
- Etichette trasparenti: il contenuto delle bevande e dei cibi acquistati deve essere facilmente comprensibile per le famiglie e i bambini