UNICEF e OMS lanciano campagna di vaccinazione contro il colera nel nordovest della Siria in risposta al terremoto
4 minuti di lettura
L'OMS e l'UNICEF in coordinamento con le autorità sanitarie, il Syria Immunization Group (SIG) e l'Alleanza Globale per i Vaccini (GAVI), hanno dato il via a una campagna di vaccinazioni contro il colera nell'area nordovest della Siria colpita dal terremoto.
Nel corso della campagna, 1,7 milioni di dosi di vaccino contro il colera saranno utilizzate per proteggere i siriani di oltre un anno di età, soprattutto coloro che vivono nelle aree più gravemente colpite dal terremoto e a più alto rischio di colera, compresi i distretti di Sarmada, Maaret Tamsrin, Dana, e Atmeh a Idlib, e il distretto di A'zaz a nord di Aleppo. 1.400 team di operatori sanitari e volontari delle comunità implementeranno la campagna, che durerà 10 giorni, utilizzando la strategia porta a porta, e anche raggiungendo le persone sfollate che vivono in campi, nei mercati e nei siti scolastici.
"L'OMS mette in guardia sull'aumento delle malattie trasmesse dall'acqua per oltre 2,1 milioni di siriani che vivono nel nord-ovest del Paese, con un rischio che aumenta significativamente in seguito al devastante terremoto, soprattutto nei campi sovraffollati e nei centri collettivi", ha dichiarato il Dott. Richard Brennan, Direttore Regionale per le Emergenze dell'Ufficio Regionale dell'OMS per il Mediterraneo Orientale. "L'OMS e i suoi partner devono agire subito per evitare ulteriori malattie e morti. Poiché i vaccini contro il colera sono somministrati per via orale, è fondamentale garantire che le popolazioni interessate siano raggiunte prima dell'inizio del mese sacro del Ramadan, poiché la maggior parte degli adulti digiunerà durante questo periodo".
"Dopo anni di conflitto e due catastrofici terremoti, i pericoli che le condizioni igieniche e l'acqua non sicura comportano per i bambini possono sembrare insignificanti, ma sappiamo che se le malattie trasmesse dall'acqua prendono piede, gli effetti possono essere disastrosi", ha dichiarato Maddalena Bertolotti, vicedirettore regionale dell'UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa. "Questa campagna di vaccinazione è fondamentale perché fornirà la necessaria protezione ai bambini e alle loro famiglie e contribuirà a frenare la diffusione della malattia, che può mettere a rischio milioni di persone".
Nel corso della campagna, 1,7 milioni di dosi di vaccino contro il colera saranno utilizzate per proteggere i siriani di oltre un anno di età, soprattutto coloro che vivono nelle aree più gravemente colpite dal terremoto e a più alto rischio di colera, compresi i distretti di Sarmada, Maaret Tamsrin, Dana, e Atmeh a Idlib, e il distretto di A'zaz a nord di Aleppo. 1.400 team di operatori sanitari e volontari delle comunità implementeranno la campagna, che durerà 10 giorni, utilizzando la strategia porta a porta, e anche raggiungendo le persone sfollate che vivono in campi, nei mercati e nei siti scolastici.
"L'OMS mette in guardia sull'aumento delle malattie trasmesse dall'acqua per oltre 2,1 milioni di siriani che vivono nel nord-ovest del Paese, con un rischio che aumenta significativamente in seguito al devastante terremoto, soprattutto nei campi sovraffollati e nei centri collettivi", ha dichiarato il Dott. Richard Brennan, Direttore Regionale per le Emergenze dell'Ufficio Regionale dell'OMS per il Mediterraneo Orientale. "L'OMS e i suoi partner devono agire subito per evitare ulteriori malattie e morti. Poiché i vaccini contro il colera sono somministrati per via orale, è fondamentale garantire che le popolazioni interessate siano raggiunte prima dell'inizio del mese sacro del Ramadan, poiché la maggior parte degli adulti digiunerà durante questo periodo".
"Dopo anni di conflitto e due catastrofici terremoti, i pericoli che le condizioni igieniche e l'acqua non sicura comportano per i bambini possono sembrare insignificanti, ma sappiamo che se le malattie trasmesse dall'acqua prendono piede, gli effetti possono essere disastrosi", ha dichiarato Maddalena Bertolotti, vicedirettore regionale dell'UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa. "Questa campagna di vaccinazione è fondamentale perché fornirà la necessaria protezione ai bambini e alle loro famiglie e contribuirà a frenare la diffusione della malattia, che può mettere a rischio milioni di persone".
Oltre 50.000 casi sospetti di colera
Da quando l'epidemia di colera è stata dichiarata per la prima volta in Siria il 10 settembre 2022, sono stati segnalati oltre 50.000 mila casi sospetti sia nel governatorato di Idlib che in quello di Aleppo, di cui il 18% proveniva dai campi per sfollati interni. Nella sesta settimana del 2023, quella del terremoto, i casi segnalati sono diminuiti del 63%, riflettendo il calo delle segnalazioni. Da allora, la sorveglianza è ripresa e nell'ottava settimana del 2023 sono stati segnalati 1.784 nuovi casi. È ancora urgente aumentare la sorveglianza e la risposta alle malattie a rischio epidemico dopo il terremoto, con particolare attenzione alla stagione primaverile, che vedrà un cambiamento degli agenti patogeni in circolazione.
L'UNICEF continua a guidare l'approvvigionamento di vaccini, la catena del freddo e la gestione dei vaccini per la loro sicurezza. L'UNICEF è co-leader nella pianificazione e nell'implementazione delle attività di mobilitazione sociale per la campagna del vaccino orale contro il colera (OCV), per creare consapevolezza sull'importanza di assumere il vaccino per mantenere le famiglie al sicuro e in salute dalla malattia del colera.
L'OMS continua a guidare la risposta operativa al colera, istituendo una task force per la risposta al colera e coordinando la risposta attraverso i vari pilastri, tra cui la sorveglianza e i laboratori, la gestione dei casi, la prevenzione e il controllo dei contagi, la catena di approvvigionamento, la comunicazione del rischio e il coinvolgimento della comunità e il vaccino orale contro il colera.
Il devastante terremoto che ha colpito il sud della Turchia e il Nord della Siria lo scorso 6 febbraio ha causato oltre 4.540 morti e circa 9.000 feriti nel nordovest della Siria. Circa 90.000 siriani sono sfollati nel nordovest e molti hanno trovato rifugi in campi sovraffollati e centri collettivi di accoglienza. La catastrofe ha interrotto l'accesso ad acqua sicura e i servizi igienici, esponendo la popolazione a un maggiore rischio di malattie legate all'acqua, fra cui il colera.
L'UNICEF continua a guidare l'approvvigionamento di vaccini, la catena del freddo e la gestione dei vaccini per la loro sicurezza. L'UNICEF è co-leader nella pianificazione e nell'implementazione delle attività di mobilitazione sociale per la campagna del vaccino orale contro il colera (OCV), per creare consapevolezza sull'importanza di assumere il vaccino per mantenere le famiglie al sicuro e in salute dalla malattia del colera.
L'OMS continua a guidare la risposta operativa al colera, istituendo una task force per la risposta al colera e coordinando la risposta attraverso i vari pilastri, tra cui la sorveglianza e i laboratori, la gestione dei casi, la prevenzione e il controllo dei contagi, la catena di approvvigionamento, la comunicazione del rischio e il coinvolgimento della comunità e il vaccino orale contro il colera.
Il devastante terremoto che ha colpito il sud della Turchia e il Nord della Siria lo scorso 6 febbraio ha causato oltre 4.540 morti e circa 9.000 feriti nel nordovest della Siria. Circa 90.000 siriani sono sfollati nel nordovest e molti hanno trovato rifugi in campi sovraffollati e centri collettivi di accoglienza. La catastrofe ha interrotto l'accesso ad acqua sicura e i servizi igienici, esponendo la popolazione a un maggiore rischio di malattie legate all'acqua, fra cui il colera.