UNICEF premia GeA per 20 anni di mediazione familiare

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26/05/2011

Un premio, un attestato, per oltre venti anni di attività di un'associazione come la GeA (Genitori ancora), che è a sostegno di genitori e figli e che ha introdotto in Italia la conoscenza e la pratica "della mediazione familiare per prevenire il maltrattamento all'infanzia da cattiva separazione".

Oggi, presso l'Auditorium dell'UNICEF "Aldo Farina", a Roma, il presidente del Comitato italiano Vincenzo Spadafora ha fatto gli onori di casa a Fulvio Scaparro, socio fondatore e direttore scientifico della GeA, a Cesare Rimini, avvocato del Foro di Milano e a Gloria Servetti, presidente della IX Sezione Civile del Tribunale di Milano.

Il presidente Spadafora ha ricordato che se "la nostra attività è soprattutto nei Paesi in via di sviluppo", è anche vero che «il ruolo dell'UNICEF è quello di occuparsi di tutti i bambini del mondo, non solo quelli che vivono in aree svantaggiate

Spadafora ha evidenziato l'aumento di «minacce che a volte stentiamo a riconoscere. Sono in aumento il numero dei divorzi, delle separazioni, in generale di situazioni che possono mettere a rischio e in crisi l'armonia familiare e in modo particolare la crescita e il sano sviluppo dei minori e dei bambini nelle famiglie. Minacce sono dietro l'angolo e in ambienti e situazioni familiari insospettabili

L'associazione GeA, che fino allo scorso anno ha soltanto formato mediatori familiari, ma che da quest'anno effettua direttamente la mediazione, è nata nel 1987

Si tratta di un'associazione privata senza fini di lucro e, tra le cose più importanti fatte, c'è la realizzazione del primo servizio pubblico italiano di mediazione familiare, il Centro civico di mediazione familiare, realizzato per il Comune di Milano nel 1989.
 
E ancora, la prima scuola di formazione alla mediazione familiare per operatori pubblici e privati, anche questa nel 1989. «Quello di cui si discute» spiega Scaparro «non è la separazione, che è un passo della nostra vita che puo' esserci Ma è il modo in cui essa avviene.» È infatti importante «non trasformare il conflitto in guerra

Dal suo canto, il presidente UNICEF è tornato ad affermare che i temi dell'infanzia oggi non sono al centro dell'agenda politica, né tanto meno si intravede una priorità.

«Lo vediamo dal 5 per 1000, per il quale ogni anno bisogna rifare una legge, così come dal Piano per l'Infanzia, varato ma senza uno sanziamento di fondi. Oggi, venerdì 27 maggio, è il 20° anniversario della ratifica italiana della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Un testo straordinario che ancora non è pienamente applicato.

Un anniversario che non vuole essere una celebrazione retorica, bensì un segno concreto tra tante parole che altrimenti rischiano di apparire tali senza esser applicate
.» 


(fonte: Agenzia DIRE)
  
 

26/05/2011

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