Famiglie e coronavirus, i risultati del questionario UNICEF
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Coronavirus e COVID-19, due parole per identificare un nemico microscopico che nel giro di poche settimane ha costretto la quasi totalità della popolazione mondiale a ridefinire il proprio stile di vita.
A livello globale, la pandemia ha fatto registrare oltre 9,5 milioni di casi confermati e 485.000 vittime.
Per proteggerci dal pericolo del contagio sono state messe in atto una serie di misure per garantire il distanziamento sociale, che nel periodo di massima allerta hanno portato, nella maggior parte dei Paesi colpiti, alla chiusura pressoché totale delle attività e delle possibilità di socializzazione (lockdown).
Nel nostro Paese oltre 8 milioni di alunni e alunne della scuola primaria e secondaria sono rimasti a casa, oltre ai bambini e alle bambine della fascia prescolare (sotto i 6 anni).
Leggi i risultati preliminari del sondaggio su Coronavirus e famiglie
Il questionario era rivolto a genitori con bambini di età compresa tra 18 mesi e 17 anni, per indagare le possibili ripercussioni in termini di salute mentale delle misure di contenimento.
In particolare l'indagine si è focalizzata sul benessere psicologico dei genitori e sulla sfera comportamentale di bambini e adolescenti.
Sono stati raccolti complessivamente 3.100 questionari, 2.473 dei quali correttamente compilati ai fini dell’indagine.
L’82,1% dei questionari sono stati compilati dalle madri, a possibile conferma degli indicatori nazionali che restituiscono una fotografia di cura della famiglia ancora sbilanciata sulla figura femminile.
I risultati preliminari evidenziano che:
- le mamme mostrano, in generale, maggiori segnali di stress rispetto ai papà
- si registrano quote significative di stress legate all'evento per i genitori con bambini più piccoli
- le mamme riferiscono maggiori reazioni emotive negative in termini di depressione, ansia e stress
- le mamme riferiscono un maggiore utilizzo di strategie di sostegno sociale (es. ricerca di informazioni), di orientamento trascendente (es. assenza di umorismo) o di negazione del fenomeno, modalità di fronteggiare lo stress che non concorrono propriamente al benessere psicologico delle madri stesse
- i papà di bambini più piccoli hanno utilizzato più degli altri strategie attive, tese ad agire sul contesto per risolvere le difficoltà
Anche sulla base di questi primi risultati, l’UNICEF chiede che venga incentivata la possibilità per i genitori di usufruire di forme di sostegno psicologico accessibile e di qualità.
Quì altri risultati preliminari evidenziati della ricerca.