2019, un anno di immagini

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30/12/2019

Il 2019 è stato - come ogni anno, del resto - ricco di eventi e iniziative importanti, per i bambini del mondo.

Abbiamo celebrato (20 novembre 2019) il trentennale della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia, il trattato sui diritti umani più ratificato della storia e il primo interamente dedicato a bambini e adolescenti.

Abbiamo accolto con plauso e con il nostro sostegno la rapida ascesa di un movimento globale per l'ambiente e la lotta agli effetti dei cambiamenti climatici, nato da una giovanissima attivista come Greta Thunberg e fatto proprio da milioni di giovani in tutto il pianeta.

Abbiamo condotto con successo progetti e programmi che hanno contribuito a ridurre la mortalità materna e infantile, debellare quasi completamente la polio, contenere epidemie insidiosissime come l'Ebola e ad aumentare a livello globale l'accesso all'istruzione, all'acqua potabile e ai servizi igienici.

E, purtroppo, abbiamo assistito impotenti al protrarsi di vecchi e nuovi conflitti armati, che hanno portato a livelli insostenibili le violazioni dei diritti umani dei bambini.

In queste immagini vogliamo raccontare un 2019 visto dalla parte dei bambini: gli sconosciuti, vulnerabili e spesso eroici protagonisti delle vicende internazionali di cui sentiamo parlare ogni giorno, ma delle cui conseguenze sulla vita concreta dei più piccoli siamo solo raramente consapevoli.


L'hola-hoop di Khulan (Mongolia)

© UNICEF/UN0220814/Matas

 

Khulan, 5 anni, appartiene a una famiglia di pastori nomadi della provincia di Bayankhongor, nel sud della Mongolia. I suoi genitori erano ormai rassegnati ad abbandonare l'attività tradizionale e a trasferirsi in un quartiere-dormitorio della capitale Ulan-Bator per la difficoltà di garantire un'istruzione alle loro due figlie. 

Grazie all'asilo itinerante (una "ger", la tipica tenda mongola, attrezzate a finanziata dall'UNICEF) Khulan può trascorrere alcune ore della giornata, nel periodo estivo, imparando, giocando e stringendo nuove amicizie con gli altri 20 bambini che la frequentano.

FOTO: © UNICEF/UN0220814/Jordi Matas


Sacchi di sabbia a scuola

© UNICEF/UN0300573/Filippov

Un'aula di terza media della Scuola n. 2 di Marinka, cittadina del distretto di Donetsk, nell'Ucraina orientale. La zona in cui vivono Dasha, Maria e gli altri studenti qui fotografati è teatro del conflitto che da anni vede contrapposto l'esercito governativo di Kiev e i ribelli separatisti filo-russi del Donbass. I sacchi di sabbia servono ad attutire le vibrazioni dei frequenti bombardamenti che avvengono nei dintorni e a impedire pericolose piogge di schegge di vetro sugli alunni.

Questi studenti frequentano nel pomeriggio un doposcuola finanziato dall'UNICEF, l'unico luogo protetto in cui possono trascorrere delle ore insieme in relativa sicurezza. Di uscire o giocare all'aperto non se ne parla neppure: è troppo pericoloso.

FOTO: © UNICEF/UN0300573/Filippov


Nella "giungla"di Lesbo (Grecia)

© UNICEF/UN0274758/Haviv 
 VII Photo

Una bambina profuga siriana accanto alla tenda in cui vive con la sua famiglia. Siamo nella cosiddetta "giungla" dell'isola greca di Lesbo, un oliveto in cui una tendopoli costruita con materiali di fortuna ospita i rifugiati (per lo più siriani e afghani) che non hanno trovato posto nella struttura uffiiciale di Moria, sovraffollata e con gravi problemi di sicurezza.

Nel centro, progettato per ospitare 3.000 persone, ne vivevano ad agosto 2019 circa il triplo, tra cui 3.000 minorenni.

FOTO: © UNICEF/UN0274758/Haviv VII Photo


Gli orfani di Kabul (Afghanistan)

© UNICEF/UNI229588/Bouvet

Bambini all'esterno dell'orfanotrofio Shaheed "Abdul Ahan Khan Karzai" di Kabul, che ospita 180 bambini e ragazzi tra i 6 i 18 anni. 

Quello che insanguina ormai da 4 decenni l'Afghanistan è considerato il conflitto più letale al mondo per i bambini: ogni giorno, in media, 9 di loro rimangono uccisi o feriti a causa di azioni belliche o attentati. Nel paese, sono 3,7 milioni i bambini in età scolare che non frequentano neppure un giorno di scuola.

FOTO: © UNICEF/UNI229588/Bouvet

30/12/2019

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