Afghanistan. l'UNICEF chiede alle autorità de facto di consentire alle ragazze di tornare subito alla scuola secondaria

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21/03/2023

È profondamente deludente sapere che, ancora una volta, le autorità de facto in Afghanistan hanno impedito alle ragazze di frequentare la scuola secondaria. Questa decisione ingiustificata e miope ha infranto le speranze e i sogni di oltre un milione di ragazze e rappresenta un'altra triste tappa nella costante erosione dei diritti delle ragazze e delle donne a livello nazionale.

Le ragazze in tutto l'Afghanistan si sono viste negare il diritto all'apprendimento per oltre tre anni, prima a causa del COVID-19 e poi a causa del divieto di frequentare la scuola secondaria. L'impatto cumulativo di queste assenze si ripercuote terribilmente sulla salute mentale delle ragazze, sul loro benessere generale e sul loro futuro.

Le bambine e le adolescenti, comprese quelle con disabilità, hanno il diritto all'istruzione. Impedire alle ragazze di imparare avrà conseguenze di vasta portata anche sull'economia e sul sistema sanitario del Paese.
In tutto l'Afghanistan c'è un coro di voci di ragazze che ci esortano a trovare soluzioni pratiche per la loro istruzione. Maryam, una bambina di prima media, ha detto ai miei colleghi dell'UNICEF in Afghanistan: 'Andare a scuola è la luce della vita. Se non andiamo a scuola, le nostre vite saranno buie'.

L'UNICEF è al fianco di tutte le ragazze e le donne dell'Afghanistan e chiede alle autorità de facto di permettere a tutte le ragazze di tornare a scuola con effetto immediato. Le ragazze devono avere la possibilità di continuare la loro istruzione, di proteggere la loro salute mentale e di contribuire al futuro del loro Paese.

Dichiarazione del Direttore Generale dell'UNICEF Catherine Russell sull'inizio del nuovo anno scolastico in Afghanistan

21/03/2023

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