Andrea Lo Cicero in missione con l'UNICEF in Eritrea (foto) - 4

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27/10/2013

Due delle bambine di strada che hanno beneficiato del progetto di reinserimento scolastico sostenuto dall’UNICEF ad Hagaz, nella regione di Anseba

Due delle bambine di strada che hanno beneficiato del progetto di reinserimento scolastico sostenuto dall’UNICEF ad Hagaz, nella regione di Anseba. 

In quest'area dell'Eritrea sono circa 4.000 i bambini di strada, in gran parte orfani di padre.

Il Governo, insieme all’UNICEF, sostiene interventi di microcredito destinati alle famiglie di appartenenza e prevede programmi finalizzati al reinserimento scolastico di questi bambini.

Andrea Lo Cicero tra gli alunni e i maestri del Centro di apprendimento per l'istruzione elementare complementare nel villaggio di Jenjeriiba, nel distretto di Hamelmalo. Insieme a loro vi sono anche diversi funzionari governativi e leader comunitari, oltre al Direttore generale dell'UNICEF Italia Davide Usai e ad alcuni operatori dell'UNICEF Eritrea

Andrea Lo Cicero tra gli alunni e i maestri del Centro di apprendimento per l'istruzione elementare complementare nel villaggio di Jenjeriiba, nel distretto di Hamelmalo. Insieme a loro vi sono anche diversi funzionari governativi e leader comunitari, oltre al Direttore generale dell'UNICEF Italia Davide Usai e ad alcuni operatori dell'UNICEF Eritrea 

Portare l’istruzione nelle aree più remote del paese è una delle sfide dell’UNICEF in Eritrea. Sono oltre 220.000 i bambini in età scolare che non frequentano la scuola elementare: appartengono prevalentemente a gruppi svantaggiati che vivono nelle zone rurali e devono percorrere lunghe distanze per poter raggiungere la scuola oppure a famiglie nomadi dedite alla pastorizia (il 36% della popolazione eritrea è nomade o seminomade).

I Centri di apprendimento per l’istruzione elementare complementare, come questo, sono stati creati per offrire a bambini (soprattutto bambine) tra i 9 e i 14 anni, che non hanno mai frequentato o che hanno dovuto abbandonare la scuola formale, l'opportunità di completare in tre anni un ciclo quinquennale di istruzione primaria. 

Secondo i dati del Ministero eritreo dell’Istruzione attualmente circa 5.000 bambini frequentano i 60 Centri di questo tipo sparsi sul territorio nazionale. I Centri di solito sono costituiti da tende o strutture in metallo ricoperte da rami o tappeti d’erba o, nei casi più fortunati, da edifici con muri di fango. 

Le lezioni sono organizzate su due turni di tre ore ciascuno. I Centri sono sostenuti anche dall'UNICEF: ma occorrono nuovi fondi per sopperire alle persistenti necessità (carenza di banchi, di libri di testo, limitato accesso all'acqua corrente e ai servizi igienici).

Andrea Lo Cicero somministra una dose di vitamina A a un bambino che soffre di carenza di micronutrienti

Andrea Lo Cicero somministra una dose di vitamina A a un bambino che soffre di carenza di micronutrienti. Il colore delle dosi - blu, rosso o verde - varia a seconda della concentrazione di vitamina A in esse contenuta  (le dosi blu corrispondono a 12 gocce di vitamina A). 

Quando è in forma grave, la carenza di vitamina A (avitaminosi) aumenta fortemente il rischio di mortalità infantile perché diminuisce la resistenza a malattie infettive come morbillo, diarrea e infezioni respiratorie acute.

Il Ministero eritreo della Salute, insieme all’UNICEF, organizza due volte all’anno la Settimana sulla nutrizione e la salute del bambino che prevede campagne di vaccinazione e la contestuale somministrazione di vitamina A nei villaggi. 

27/10/2013

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