Arriva l’inverno, l’UNICEF distribuisce coperte ed indumenti per le famiglie palestinesi

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27/11/2025

Il freddo può uccidere. E per i bambini intrappolati tra crisi e guerre, l'inverno è un periodo particolarmente pericoloso.  Nella Striscia di Gaza, dopo due anni di conflitto e sfollamenti ripetuti, e la distruzione diffusa di case e infrastrutture essenziali, molti bambini già in condizioni di estrema vulnerabilità vivono riparandosi sotto teloni, tende leggere, strutture di fortuna o edifici fortemente danneggiati, che non offrono isolamento, riscaldamento o protezione dalle intemperie. 

Con il calo delle temperature, oltre 900.000 bambini sono a rischio ipotermia e malattie respiratorie. L'UNICEF ha lanciato un piano di risposta che prevede la distribuzione di abiti invernali a 600 mila bambini con meno di 10 anni, coperte ad alta resistenza termica per 900 mila bambini sotto i 18 anni; teli di plastica per 195 mila famiglie per rinforzare i rifugi danneggiati; tende familiari per 5.000 famiglie estremamente vulnerabili; trasferimenti in denaro a 100 mila famiglie e kit igienico sanitari.  

I miei figli e nipoti non hanno niente di caldo da indossare. Abbiamo perso tutto durante l’ultimo sfollamento, la nostra tenda si è allagata a causa della pioggia. Mi sento impotente.

Sherihan è preoccupata per i figli ed i nipoti

Il nucleo familiare di Sherihan è composto da dieci persone, tra figli e nipoti. “Sono una mamma e una nonna. Mia figlia ha perso suo marito a causa della guerra. Suo figlio Mohammed ha appena 6 mesi. Piango da quella mattina, disperata" racconta.

La maggioranza delle famiglie nella Striscia di Gaza sono sfollate e hanno perso tutto, la casa e i loro averi. Dopo due anni di guerra, continuano a vivere in condizioni disperate, degradanti, in tende o edifici danneggiati, esposti a forti piogge, freddo e malattie. In queste condizioni i bambini hanno il doppio rischio della malnutrizione e delle malattie prevenibili.

"I miei figli e nipoti non hanno niente di caldo da indossare. Abbiamo perso tutto durante l’ultimo sfollamento, la nostra tenda si è allagata a causa della pioggia. Mi sento impotente. Non posso tenerli al caldo, non chiedo molto, giusto un riparo: una roulotte". 

“Ho una malattia cronica” conclude “Sono stata ferita durante la guerra. Prendo farmaci per l’ansia”.  

Il campo di Deir Al-Balah

In uno dei sovraffollati campi di Deir al-Balah, Falasteen Hassanein, madre di nove figli, lotta per proteggere la famiglia dal freddo e dalla fame all'interno di una tenda logora che non li protegge più dalla pioggia o dal vento. 

"Siamo stati sfollati diverse volte, e ogni volta la nostra tenda diventa meno resistente. Quando piove, l'acqua si infiltra e allaga la nostra biancheria da letto. I miei figli dormono al freddo e si svegliano malati," dice Falasteen piano, la voce piena di stanchezza. “Vorrei solo che i miei bambini potessero avere vestiti puliti, asciutti. A volte li raccolgono dalla spazzatura e li lavo, così possono avere qualcosa da mettere”.

A Deir Al Balah, il 5 novembre 2025, mentre le temperature iniziavano a scendere, l’UNICEF ha distribuito kit di vestiti per l’inverno: una giacca invernale, scarpe, un set di coperte, una maglietta, calzini e un pantalone. Questo sostegno è stato reso possibile grazie ai generosi finanziamenti da parte dell'Unione Europea per gli Aiuti Umanitari, del Governo svedese e dell'Ufficio degli Esteri, del Commonwealth e dello Sviluppo del Regno Unito (FCDO).

Nonostante la famiglia abbia beneficiato della distribuzione di vestiti, non è abbastanza per nove bambini.  “La nostra situazione è davvero difficile. Non ho soldi per comprare quello di cui abbiamo bisogno. Vorrei una tenda per poter mantenere al caldo i bambini e non farli ammalare” conclude.

Touleen, 7 anni, sta provando la sua nuova giacca ricevuto dall’UNICEFdurante la distribuzione di kit per l'inverno nella Striscia di Gaza, mentre le temperature rigide aggravano le difficoltà delle famiglie.

Ahmed Hassanein ha tredici anni, è uno dei figli di Falasteen, e porta con sé un’altra storia di perdita ma anche di speranza. Due anni fa, la casa in cui vivevano a Shuja’iy è stata distrutta e sono stati costretti a sfollare a Deir al-Balah.

“Quando ho sentito che ci sarebbe stata la distribuzione di vestiti nuovi ero così felice” racconta Ahmed. “Tutti i miei vestiti sono sotto le macerie, dopo due anni non mi resta più molto da indossare. Soprattutto per l’inverno”.

“Quando piove, l’acqua si infiltra nelle tende. Abbiamo messo pentole e recipienti ovunque, per evitare che la biancheria si bagni” spiega.

Ahmed soffre di problemi renali e necessita di cure regolari, ma le scarse forniture rendono difficile il trattamento. Nonostante tutto, ha ancora speranza.

“Mi piace tantissimo la scuola” dice con un sorriso. “Sogno di poterci tornare presto, per imparare e raggiungere i miei obiettivi. E per sentirmi di nuovo al sicuro”.

Tutti i miei vestiti sono sotto le macerie, dopo due anni non mi resta più molto da indossare. Soprattutto per l’inverno.

Ahmed, 13 anni

Ahmed con sua madre, ha appena ricevuto un pacco con indumenti invernali dall'UNICEF

L'azione dell'UNICEF

Dall’ottobre 2023, il conflitto nello Stato di Palestina ha causato una tragedia umanitaria senza precedenti:  oltre 68.000 civili palestinesi uccisi, di cui più di 20.000 bambini, e 170.000 feriti, inclusi decine di migliaia di minori. A questi si aggiungono migliaia di dispersi sotto le macerie e centinaia di bambini morti per malnutrizione. Le infrastrutture essenziali sono state distrutte, l’accesso a cibo, acqua, cure mediche e istruzione è gravemente compromesso, mentre oltre 1,1 milioni di bambini vivono sfollati in condizioni estreme.

Oltre al piano di risposta all'emergenza freddo, l'UNICEF mantiene la sua presenza sul campo sin dal primo agiorno, portando avanti interventi salvavitaTra i risultati conseguiti a Gaza e in Cisgiordania la distribuzione di kit di medicinali salvavita, la fornitura di acqua potabile per 1,6 milioni di persone,  il sostegno ai bambini con interventi di protezione e supporto psicosociale, la fornitura di materiali didattici e altri aiuti per il settore dell'istruzione. 

    L’UNICEF ribadisce che un cessate il fuoco duraturo, l’apertura immediata di tutti i valichi di frontiera e un accesso umanitario senza ostacoli sono condizioni indispensabili per salvare vite e proteggere i bambini.

    Questo bambino indossa il cappello e la sciarpa del kit invernale ricevuto dall'UNICEF

    27/11/2025

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