Emergenze

Stato di Palestina

L’ultima drammatica ondata di violenza scoppiata a Gaza, in seguito all'attacco del 7 ottobre contro civili israeliani, aggrava un’emergenza mai risolta. Nello Stato di Palestina, oltre 3,1 milioni di persone, di cui quasi 1,5 milioni bambini, hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria. Nella Striscia di Gaza, l’intera popolazione è in disperato bisogno d’aiuto: 2,2 milioni di persone, metà delle quali sono bambini.

La situazione a Gaza è catastrofica. Migliaia di civili continuano ad essere uccisi o feriti a causa delle violenze in atto, le abitazioni e le infrastrutture essenziali sono in rovina, le famiglie sono sfollate in scuole ed ospedali, anch’essi oggetto di attacchi militari indiscriminati. La popolazione è tagliata fuori dalle forniture di acqua, cibo, medicine e altri beni essenziali, compreso l'accesso sicuro agli ospedali. 

La pausa nei combattimenti del 24 novembre, che ha permesso lo scambio di ostaggi tra le parti in conflitto, è stata indispensabile per potenziare la risposta umanitaria, ma non basta. Con la ripresa delle ostilità, il 1° dicembre, è drammaticamente ripresa l’uccisione e lo sfollamento di civili, tra cui un numero senza precedenti di bambini.

L'UNICEF è presente sul campo per fornire un supporto salvavita nell’emergenza. Chiediamo un cessate il fuoco umanitario e la protezione dei civili.

Stato di Palestina: migliaia di civili uccisi o feriti, inclusi bambini

2,2milioni

persone bisognose di aiuti umanitari a Gaza

1milione

bambini in pericolo a Gaza

3,1milioni

persone colpite nello Stato di Palestina

Cresciuti tra violenze e povertà, ora in guerra

Già prima del precipitare del conflitto, nello Stato di Palestina i bambini vivevano tra violenze ripetute e povertà, tanto nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania. 

A Gaza, oltre 15 anni di chiusura avevano già contribuito a terribili condizioni di vita e a restrizioni di movimento di beni e persone, con le violenze scoppiate nel maggio 2023 che avevano causato gravi danni a strutture e servizi essenziali. In Cisgiordania, le operazioni su larga scala delle forze israeliane a Jenin del luglio scorso avevano provocato vittime e danni ingenti. La situazione è precipitata con le drammatiche violenze in corso, nell'intero Stato di Palestina.

All'uccisione di civili israeliani e al rapimento di ostaggi, tra cui diversi bambini, segue ora l'uccisione di migliaia di civili palestinesi nella Striscia di Gaza, di cui almeno il 70% sono donne e bambini. Nella Cisgiordania occupata, Gerusalemme Est inclusa, oltre 100 bambini palestinesi sono stati uccisi tra il 7 ottobre e la fine di febbraio, a causa di operazioni militari dell'esercito, di violenze legate al conflitto o dei coloni israeliani.

Intervenire a Gaza, ad ogni costo

Nello Stato di Palestina, con 2,9 milioni di persone in disperato bisogno d'acqua potabile e servizi igienici e 2,8 milioni da raggiungere con assistenza medica operare a Gaza e in Cisgiordania è indispensabile. Oltre 600 mila donne e bambini necessitano supporto nutrizionale,1,2 milioni di bambini hanno bisogno di protezione, 700 mila di assistenza per l'istruzione nell'emergenza.

Benché richiamato a lasciare Gaza con gli altri operatori umanitari, il personale dell'UNICEF continua ad operare nella Striscia di Gaza e a fornire aiuti salvavita per bambini e famiglie bisognosi, inviando forniture di emergenza dal valico di Rafah con l’Egitto, tra cui acqua e kit igienici, medicinali, coperte e altri aiuti essenziali, che possono essere portati a Gaza nel giro di poche ore.

L’UNICEF e le Nazioni Unite richiamano le parti affinché rispettino gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario, per i diritti umani e dalle Convenzioni internazionali.

L'UNICEF in Israele

In Israele l’UNICEF non sostiene programmi d’assistenza diretta, ma interviene attraverso Comitati Nazionali: la voce dell’UNICEF per i diritti dell’infanzia nelle rispettive società civili. 

Come con il Comitato Italiano per l'UNICEF, in Israele operiamo all'interno della società civile per raccogliere fondi a supporto dei programmi nel mondo, per promuovere i diritti e garantire visibilità ai bambini più vulnerabili.

Nell’attuale conflitto tra Israele e Hamas, l'UNICEF ha richiesto il rilascio immediato e incondizionato di tutti i bambini e i civili in ostaggio, e la protezione di tutti i bambini vittime delle violenze in atto.

L’azione dell’UNICEF a Gaza e in Cisgiordania

A causa delle drammatiche violenze in atto, i bisogni della popolazione sono in costante crescita: per il 2024, obiettivo dell’UNICEF è raggiungere con assistenza integrata 2,1 milioni di persone, di cui 1,1 milioni bambini, nell’intero Stato di Palestina.

A Gaza e in Cisgiordania assisteremo 2 milioni di persone con acqua potabile, 1,3 milioni con servizi igienici e 1,1 milioni con aiuti d’emergenza per l’acqua e l’igiene. Raggiungeremo 260.000 bambini con vaccinazioni salvavita e 780.000 donne e bambini con forniture mediche essenziali. Più di 6.800 bambini in pericolo di vita per malnutrizione saranno assistiti con terapie per la sopravvivenza, quasi 523.800 tra donne e bambini con micronutrienti.

Per la protezione dell'infanzia, 860.800 tra bambini ed adulti saranno assistiti con misure d’emergenza, 848.800 contro il pericolo di abusi, 504.900 bambini per i rischi di ordigni esplosivi. Raggiungeremo 325.500 bambini con kit d’emergenza per l’istruzione, 155.000 con attività socio-ricreative e 340.000 bambini con aiuti per l’inverno, assistendo 88.500 famiglie con sussidi in denaro per i bisogni primari.

Prima del 7 ottobre, l’Appello d’Emergenza UNICEF per il 2023 stimava necessari 23,8 milioni di dollari per la risposta umanitaria nello Stato di Palestina. A causa dell'ultima drammatica crisi, i bisogni si sono enormemente moltiplicati, con l’Appello d’Emergenza aggiornato per il 2024 che stima necessari oltre 263,3 milioni di dollari, per l'assistenza a bambini e famiglie in condizioni di disperato bisogno.

Interventi in corso

Nell’emergenza in atto, l'UNICEF è l’agenzia guida delle organizzazioni partner nei settori Acqua e Igiene e per la Protezione dell'Infanzia, mentre guida in modalità congiunta i partner di intervento nel settore Istruzione e Nutrizione, operando con l’OMS nel settore Sanità. Tra gli interventi sostenuti al 17 aprile, almeno 709 camion di aiuti UNICEF sono entrati nella Striscia di Gaza con forniture essenziali. Tra i risultati conseguiti attraverso i programmi d’emergenza UNICEF: 

  • Per Acqua e Igiene, 1.601.178 milioni le persone raggiunte con acqua potabile su base settimanale, tra cui oltre 816.000 bambini.
  • Per Sanità e Nutrizione, 609.785 persone sono state assistite a Gaza e 130.000 in Cisgiordania con la distribuzione di kit di medicinali savavita, 199.058 bambini con micronutrienti e prodotti nutrizionali.
  • Nel settore della Protezione dell’Infanzia, abbiamo sostenuto 126.186 bambini con servizi essenziali e supporto psicosociale, sia Gaza che in Cisgiordania.
  • Per l’Istruzione, 69.289 bambini sono stati coinvolti in attività socio-ricreative ed educative.
  • Tra gli interventi di Protezione Sociale, almeno 83.390 famiglie in condizioni di estrema necessità sono state raggiunte con sussidi d’emergenza in denaro per l’acquisto di beni essenziali.

Grazie alla generosità dei donatori italiani, come UNICEF Italia stiamo sostenendo la risposta dell’UNICEF alla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, con oltre 1.280.900 euro trasferiti dopo il 7 ottobre, quali risorse a supporto dei programmi d’emergenza nello Stato di Palestina.

Pagina aggiornata al 24 aprile 2024

Documenti disponibili

STATO di PALESTINA_24-4-2024 - Emergenza Gaza. La risposta dell'UNICEF.pdfpdf / 3.76 Mb

Download

STATO di PALESTINA - Appello d’Emergenza UNICEF HAC 2024_Febbraio 2024pdf / 726 kb

Download

STATO di PALESTINA - Appello d’Emergenza UNICEF HAC 2023_Novembre 2023pdf / 852 kb

Download

News ed Aggiornamenti