Oramai al 13° anno, l’emergenza in Siria resta tra le più complesse al mondo, a causa del conflitto e della distruzione dei servizi essenziali, di una crisi economica devastante, di disastri naturali ed epidemie ricorrenti. Dopo ormani 13 anni di crisi, oltre 16,7 milioni di siriani restano in disperato bisogno d’assistenza umanitaria, tra cui quasi 7,5 milioni di bambini – il numero più alto dall’inizio del conflitto - con oltre 7,2 milioni di civili sfollati.

Una condizione drammaticamente aggravata dai terremoti in Turchia e Siria del febbraio 2023 - oltre 8,8 milioni i siriani colpiti, di cui 3,3 milioni bambini, con pesanti danni ad infrastrutture già provate da anni di conflitto - e dall’ondata di violenze tra Israele e Libano, con 620.000 persone fuggite in Siria dal 23 settembre, di cui circa il 60% bambini, cui si aggiungono i nuovi rapidi rivolgimenti nel paese, per cui l’UNICEF richiama alla calma, all’astensione dalla violenza e alla protezione dei bambini.

Nel paese, il 90% della popolazione è ridotta in povertà, circa il 40% dei centri sanitari non è funzionante o lo è solo parzialmente, 14,9 milioni di persone necessitano d’assistenza medica e 5,7 milioni di supporto nutrizionale, tra cui oltre 3,7 milioni di bambini, 13,6 milioni di siriani sono in bisogno d’acqua sicura e servizi igienici.

Nella crisi attuale, 7,2 milioni tra bambini e maestri necessitano supporto per l’istruzione, con 2,4 milioni di bambini senza accesso alla scuola e 1 milione a rischio abbandono, oltre 3.700 le scuole distrutte o danneggiate. Un bambino su 3 riporta un grave stato di disagio psicosociale.

A fronte di violazioni diffuse, più di 6,4 milioni di bambini richiedono servizi di protezione dell'infanzia: contro lavoro minorile e violenze di genere, matrimoni infantili, sfruttamento e abusi sessuali, o per il pericolo di mine ed ordigni esplosivi. Per il conflitto, dal 2011 quasi 14.000 bambini sono stati uccisi o feriti, almeno 115 hanno perso la vita solo nel 2023.

7,5milioni

Bambini in bisogno di assistenza umanitaria in Siria

3,3milioni

Bambini siriani vittime dei terremoti in Turchia e Siria

16,7milioni

Persone in bisogno di assistenza umanitaria in Siria

Il terremoto che ha sconvolto Siria e Turchia

Nelle prime ore del 6 febbraio 2023, 2 devastanti terremoti di magnitudo 7,7 e 7,6 della scala Richter hanno colpito il sud-est della Turchia e il nord-ovest della Siria, provocando un disastro di proporzioni colossali: 6,5 milioni i bambini colpiti che restano tuttora in bisogno d’assistenza nei 2 paesi. La risposta dell’UNICEF è stata immediata sia in Siria che in Turchia, per l’assistenza ai bambini e alle popolazioni colpite.

In Siria, più di 8,8 milioni di persone sono state colpite dal sisma, tra cui 3,3 milioni di bambini, con oltre 5.900 vittime e più di 12.800 feriti, tra cui numerosi bambini. Sostanziali i danni ad abitazioni e infrastrutture di base, che aggravano le vulnerabilità preesistenti, con gli interventi d’assistenza dell’UNICEF parte dell’Appello d’Emergenza per il 2024. Ad un anno dal disastro, la risposta dell'UNICEF ha raggiunto 5,6 milioni di persone, tra cui 3,2 milioni di bambini vittime dei terremoti, nel quadro della più ampia assistenza umanitaria per la crisi siriana.

In Turchia, epicentro del sisma, oltre 7,9 milioni di persone necessitano tuttora d’assistenza umanitaria, tra cui 3,2 milioni di bambini. Tra le popolazioni colpite, 1,8 milioni di rifugiati, tra cui molti siriani fuggiti dalle violenze in Siria. Per la risposta nel 2024, l’UNICEF ha lanciato un Appello d’Emergenza diretto a raggiungere con interventi integrati le popolazioni e i bambini colpiti dai terremoti, inclusi i rifugiati nel paese. Nel corso del 2023, l'UNICEF ha raggiunto 4,7 milioni di persone tra cui 2,4 milioni di bambini vittime dei terremoti, assicurando servizi e supporto salvavita.

Grazie alla generosità dei donatori italiani, oltre 5.292.400 euro i fondi trasferiti dall’UNICEF Italia nel 2023 per la risposta all’emergenza nei 2 paesi: più di 3.289.100 euro per la Siria, sconvolta oramai da 13 anni di conflitto.

I siriani in emergenza, ancor prima del terremoto


Nel nord-ovest del paese, colpito dal terremoto del 6 febbraio 2023, 4,2 milioni di siriani versano in condizioni di emergenza a causa di crisi concomitanti, tra cui 3,5 milioni di sfollati, inclusi 2 milioni in campi sovraffollati, dove l’80% sono donne e bambini. Nell’area, 3,6 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare, 3,8 milioni necessitano assistenza sanitaria, 2 milioni di supporto per acqua e igiene. Anche per le conseguenze dei terremoti, sempre più bambini hanno bisogno di sostegno educativo e di protezione dell'infanzia. Una crisi che le ultime violenze aggravano drammaticamente.

Nel nord-est della Siria, bambini e donne sono vittime di violenze estese, arresti arbitrari e trasferimenti forzati. Particolarmente vulnerabili gli sfollati nel campo di Al-Hol e in quello di Al-Roj, tra cui vi sono anche donne e  bambini stranieri in attesa di rimpatrio. Ad inizio 2024, quasi 300.000 persone vivevano in campi sfollati, l’87% dei quali sprovvisto di infrastrutture adeguate e con diversi problemi di sicurezza: di queste, il 57% donne e ragazze e il 54% bambini.

Siria, famiglie vengono evacuate da una zona di guerra

Già prima del disastro provocato dai terremoti, anni di conflitto avevano ridotto l'accesso a cibo, acqua e servizi di base: oggi, in Siria, l’85% delle famiglie faticano a soddisfare i bisogni primari,  dipendendo dagli aiuti umanitari e da pratiche di sopravvivenza pericolose, come il lavoro minorile o diete alimentari inconsistenti, con lo stato di indigenza che ne limita ulteriormente l’accesso ai servizi essenziali.

Una vulnerabilità alimentata dalla crisi economica, da emergenze sanitarie come l’ultima grave epidemia di colera, da disastri naturali ricorrenti indotti dai cambiamenti climatici, dai danni alle infrastrutture ora ulteriormente aggravati dai terremoti, e da un accesso umanitario limitato in diverse aree del paese. A causa dell’emergenza, inoltre,  più di 6,8 milioni di siriani sono rifugiati in Egitto, Iraq, Giordania, Libano e Turchia, in condizioni precarie e in bisogno d’urgente assistenza umanitaria.

L’azione dell’UNICEF


Nel corso del 2024 forniremo servizi salvavita a bambini e famiglie secondo l’approccio integrato per l’Intera Siria, con cui l'UNICEF sostiene la risposta in tutti i 14 governatorati del paese dai 3 centri di Damasco, Amman (Giordania), Gaziantep (Turchia) e attraverso 6 Uffici distaccati sul campo. Ogni qualvolta possibile, opereremo attraverso le linee nemiche e tramite missioni transfrontaliere.

Nell’assistenza umanitaria, daremo priorità alle aree di più grave emergenza, incluse quelle colpite dal sisma, operando al contempo per il rafforzamento dei servizi essenziali, in un’ottica di ripresa nel medio e lungo periodo, coinvolgendo le comunità locali per rafforzarne il supporto e la resilienza.

Per il 2024, l'UNICEF ha lanciato un Appello d’Emergenza che, aggiornato ad agosto, stima necessari oltre 401,7 milioni di dollari, per raggiungere con assistenza integrata 8,5 milioni di persone, di cui 5,4 milioni sono bambini. Attraverso un separato Appello d’Emergenza per i rifugiati siriani, l’UNICEF mira ad assistere nei paesi limitrofi 5,2 milioni di persone, di cui 2,9 milioni di bambini, tra rifugiati e comunità che li ospitano. 

Obiettivi e settori di intervento

Per l'unicità del nostro mandato, che collega azione umanitaria e programmazione per lo sviluppo, miriamo a conseguire progressi duraturi per un’intera generazione di bambini siriani, nonostante la guerra.

Per la Nutrizione infantile, tra gli obiettivi del 2024 vi è fornire consultorio nutrizionale a 1,7 milioni di persone con bambini tra 0 e 2 anni, micronutrienti a 1,5 milioni tra bambini e donne incinte o in allattamento, terapie di cura per 1,7 milioni di bambini con Malnutrizione Acuta e oltre 30.000 in forma Grave e in pericolo di vita.

Per il settore della Sanità, miriamo a vaccinare 815.000 bambini contro la polio, 653.500 con vaccinazioni di routine e assicurare cure mediche per 1,9 milioni tra donne e bambini nelle strutture sostenute dall’UNICEF.

Per Acqua e Igiene, l’UNICEF opera sia per il ripristino e manutenzione delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie sia per le forniture d’emergenza. L’obiettivo per il 2024 è assistere 5,3 milioni di persone con acqua sicura, 2,3 milioni con servizi igienici e 300.000 per il lavaggio delle mani, oltre 2 milioni con forniture igienico-sanitarie essenziali.

Iraq, una bambina rifugiata siriana viene vaccinata contro la polio

Per la Protezione dell’Infanzia, sosterremo più di 1,7 milioni di persone contro sfruttamento e abusi sessuali e 120.550 tra donne, bambine e bambini contro le violenze di genere. Per i traumi del conflitto, forniremo supporto psicosociale e per la salute mentale a più di 234.500 tra bambini e adolescenti e assistenza a 653.600 contro i pericoli di ordigni esplosivi, incluso per il sostegno alle vittime.

Per l’Istruzione, miriamo ad assistere 2,6 milioni di bambini con programmi e materiali educativi nelle scuole ordinarie, oltre 532.400 con istruzione informale nei centri temporanei d’apprendimento, formando 37.000 tra insegnanti e personale scolastico.

Nel corso del 2024, assicureremo Protezione Sociale a 235.000 persone vulnerabili e informazioni chiave a 2,5 milioni di persone su disponibilità e accesso a servizi essenziali, sostenendone 5.000 con sistemi di riscontro sulle loro esigenze e preoccupazioni quotidiane. 

Risultati raggiunti

Tra i risultati raggiunti nell’emergenza siriana, nei primi 6 mesi del 2024 abbiamo fornito assistenza medica ad oltre 1,2 milioni tra donne e bambini, assicurando vaccinazioni di routine ad almeno 216.969 bambini sotto l’anno d’età. Contro la malnutrizione, abbiamo monitorato le condizioni d’oltre 1 milione di bambini e assicurato cure salvavita a 8.685 gravemente malnutriti, fornendo consultorio nutrizionale a 550.078 persone con bambini piccoli e micronutrienti a 628.811 donne in gravidanza e allattamento.

Nella prima metà dell’anno, per l’acqua e l’igiene abbiamo assistito 1,5 milioni di persone con acqua potabile e ad uso domestico, 413.543 con prodotti essenziali e 485.038 con servizi igienico-sanitari di base. Per la protezione dell’infanzia, almeno 310.126 bambini ed adulti sono stati sostenuti per i rischi di mine e ordigni esplosivi e 288.917 contro abusi e sfruttamento sessuale, 65.000 bambini con supporto psicosociale e per la salute mentale.

Per sostenere il diritto all’istruzione nonostante l'emergenza, abbiamo fornito aiuti e servizi per la scuola ordinaria e 302.367 bambini, con altri 293.749 che hanno beneficiato di attività di istruzione informale. Nei primi 6 mesi dell’anno, per la protezione e mobilitazione sociale abbiamo fornito sussidi d’emergenza in denaro a 128.474 adulti con minori, per i bisogni primari della vita quotidiana, coinvolgendo 708.525 persone in attività di utilità e partecipazione sociale. 

Attraverso i nostri programmi sul campo, nel corso del 2023 abbiamo raggiunto oltre 15,8 milioni di persone con interventi d’assistenza umanitaria integrata, di cui 10 milioni bambini. Delle persone assistite, oltre 5,6 milioni quelle vittime dei terremoti, tra cui 3,2 milioni di bambini in condizioni di estrema vulnerabilità e bisogno.

Tra i risultati sostenuti nel 2023, abbiamo raggiunto 3.255.294 donne e bambini con assistenza medica, 768.381 bambini sono stati vaccinati contro la polio e 506.405 bambini con vaccinazioni di routine. Contro la malnutrizione, abbiamo assicurato consultorio nutrizionale a quasi 1.587.487 persone con bambini sotto i 2 anni, micronutrienti a 1.563.056 tra madri e bambini e terapie a 24.329 bambini con Malnutrizione Acuta Grave e in pericolo di vita. Almeno 4.418.351  persone hanno ricevuto acqua sicura e 2.865.292 servizi igienici, quasi 1.005.120 educazione sanitaria e sul lavaggio delle mani. 

Per la protezione dell’infanzia, abbiamo assistito 257.478 tra donne, bambine e bambini per violenze di genere, 559.352 bambini con supporto psicosociale e per la salute mentale, 883.089 persone contro i rischi di ordigni esplosivi. Per l’istruzione, 2.299.853 bambini sono stati sostenuti per la scuola ordinaria e con aiuti didattici, 508.304 con programmi d’istruzione informale,  11.342 insegnanti formati sulla didattica nelle emergenze.

Per la protezione sociale, 336.276 persone sono state raggiunte con sussidi d’emergenza in denaro, 20.543.611 con informazioni chiave sulla prevenzione di rischi e l’accesso ai servizi,  4.661.079 mobilitate in attività di cambiamento sociale e comportamentale.

Grazie alla generosità dei donatori italiani, l’UNICEF Italia ha trasferito oltre 12.294.500 euro per i programmi d’emergenza dell’UNICEF in Siria e per i rifugiati nei paesi d’arrivo, inclusi i fondi per il terremoto in Siria e Turchia


Pagina aggiornata al 9 dicembre 2024

Documenti disponibili

SIRIA - Appello d’Emergenza UNICEF HAC 2024_Agosto 2024pdf / 658 kb

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SIRIA - 13 ANNI di GUERRA - La Crisi in numeri_15-3-2024pdf / 3.06 Mb

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TURCHIA e SIRIA - Un anno dal terremoto. L'Azione dell'UNICEF_6-2-2024pdf / 1.03 Mb

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SIRIA - Appello d’Emergenza UNICEF HAC 2024_Dicembre 2023pdf / 754 kb

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