Emergenze

Rifugiati e Migranti in Europa

Oltre 2,6 milioni di persone hanno attraversato il Mediterraneo dal 2015 ad oggi, in fuga da guerre, violenze e povertà, nella speranza di una vita migliore in Europa. Da allora, nel Mare Nostrum più di 29.000 migranti hanno perso la vita, nel corso di traversate drammatiche lungo le rotte migratorie del Mediterraneo. Molti, troppi, erano bambini, morti soli, o con le proprie famiglie.

Alla data dell’8 settembre 2024, dall’inizio dell’anno gli arrivi sono stati oltre 120.700, tra cui più di 28.800 minori, giunti in Europa in condizioni spesso disastrose, in fuga da Medioriente e Nord Africa, Africa Sub-Sahariana, Asia Centrale e Meridionale. Un numero elevato, che segnala però un calo significativo rispetto al 2023, che aveva registrato oltre 270.100 arrivi, tra cui almeno 64.500 minori. Dati a cui si aggiungono quelli dei rifugiati ucraini, in maggioranza donne e bambini.

Considerando con il Mediterraneo anche le rotte dei Balcani occidentali, nei primi 6 mesi del 2024 un totale di 64.645 rifugiati e migranti sono arrivati in Italia, Grecia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria e Serbia - i paesi più colpiti dall’emergenza - con 23.845 minori presenti nei 5 paesi alla fine di giugno, di cui 23.244 non accompagnati. 

L’Italia è il primo paese d’arrivo di rifugiati e migranti in Europa: oltre 43.200 gli arrivi registrati all’8 settembre dall’inizio del 2024, di cui più di 8.200 minori, inclusi più 5.200 non accompagnati, con una forte riduzione rispetto al 2023, in cui gli arrivi dal Mediterraneo erano stati oltre 157.600. Di questi, circa 26.800 erano minori, inclusi oltre 17.300 soli, spesso sbarcati a Lampedusa, che resta il principale punto d’arrivo via mare. Numeri drammatici, cui si aggiungono oltre 173.900 rifugiati ucraini fuggiti dalla guerra, di cui più di 49.400 sotto i 18 anni. 

La crisi in numeri

2,6milioni

Rifugiati e Migranti giunti in Europa dal 2015

120.700

Rifugiati e Migranti dal Mediterraneo nel 2024

28.800

Bambini sotto i 18 anni arrivati nel 2024

La pressione migratoria sulle rotte del Mediterraneo e dei Balcani

Nei primi 6 mesi del 2024, la pressione migratoria sulle rotte del Mediterraneo e dei Balcani ha registrato una riduzione rispetto al precedente anno. Se il numero di arrivi rileva un calo di quasi la metà rispetto allo stesso periodo del 2023, le rotte migratorie sono rimaste attive sia nel Mediterraneo che nei Balcani, con un intensificarsi delle partenze nei mesi estivi.

I dati dei primi 6 mesi dell’anno riportano 69.645 arrivi ed evidenziano un calo del 46%  sulle rotte migratorie del Mediterraneo e dei Balcani, ma in numeri tali che continuano a mettere a dura prova le capacità nazionali di garantire servizi sufficienti in materia di igiene, alloggio, salute, protezione ed istruzione nei 5 principali paesi d’arrivo, tra cui l’Italia.

A fine 2023, un totale di 361.839 rifugiati e migranti risultavano arrivati in Italia, Grecia, Bulgaria, Serbia e Bosnia-Erzegovina, con un aumento del 173% in Grecia e del 50% in Italia rispetto al 2022.

Marzo 2020, Lockdown in Italia. Il primo paese in Europa. Anche nei momenti più drammatici i team mobili UNICEF-Intersos hanno svolto attività di prevenzione e assistenza per il COVID-19 negli insediamenti informali di Roma.

La pressione migratoria lungo le rotte del Mediterraneo e dei Balcani fa registrare almeno 744.500 tra rifugiati e migranti in bisogno d’assistenza umanitaria nei 5 paesi più colpiti, inclusi 154.200 minori, con molteplici criticità nei paesi d’accoglienza.

Tra le maggiori difficoltà, l'inadeguatezza dei meccanismi di accoglienza, di identificazione e protezione, e la limitata disponibilità di forme alternative di assistenza e di tutela legale, che accrescono in particolare la vulnerabilità dei minori non accompagnati. 

In tale contesto, donne e ragazze sono le più a rischio di violenze di genere, gli adolescenti non hanno opportunità di sviluppare le proprie capacità e competenze, con fenomeni di xenofobia e di discriminazione che risultano in aumento. Nei siti di accoglienza, persistono rischi di violenza sui minori, mentre e le famiglie ricevono un'assistenza limitata e frammentaria durante l’attesa per le procedure di asilo.

L'emergenza in Italia

Dopo l'accordo UE-Turchia del marzo 2016 e la chiusura delle frontiere balcaniche, la rotta del Mediterraneo centrale - dalla Libia all'Italia - è a lungo risultata la principale via di fuga da guerre, persecuzioni e disperazione. 

Nonostante il Memorandum d'intesa tra Italia e Libia sul contrasto all'immigrazione illegale e al traffico di esseri umani, e le restrizioni durante il COVID-19, fino al 2023 il numero degli arrivi in Italia è aumentato costantemente: 157.652 nel 2023, contro i 105.131 del 2022 e i 67.477 del 2021, che già rappresentava un aumento del 95% rispetto ai 34.154 del 2020.

Nel corso del 2024, gli arrivi registrati al 9 settembre sono risultati 43.269, tra cui 8.264 minori, inclusi 5.288 minori stranieri non accompagnati. Dopo il calo tra gennaio e febbraio, gli arrivi sono ripresi, con Lampedusa che si conferma come il principale punto di arrivo per i rifugiati e i migranti che percorrono la rotta del Mediterraneo centrale.

Se nei primi 6 mesi dell’anno i sistemi di trasferimento da Lampedusa alla Sicilia sono migliorati, permangono preoccupazioni per le condizioni d’accoglienza, la lunga permanenza nei centri, l'identificazione ritardata o incompleta dei più vulnerabili e il loro rinvio ai servizi appropriati.

Nel complesso, alla data del 31 agosto, 138.213 tra rifugiati e migranti risultavano presenti nel sistema di accoglienza italiano: tra questi, 20.213 minori stranieri non accompagnati, quali censiti al 31 luglio. Nel 2023, gli arrivi in Italia erano stati circa il 58% degli oltre 270.100 registrati sulle rotte migratorie del Mediterraneo.

Dal 2015 ad oggi

L'emergenza migranti e rifugiati attraverso il mediterraneo

Scoppia l’emergenza migranti e rifugiati in Europa. In fuga dalle guerre in Siria, Iraq ed Afghanistan e da conflitti e povertà in Africa. In foto famiglia accampata ad Idomeni, tra Grecia e Macedonia

Rifugiati e Migranti dall’Africa lungo la rotta del Mediterraneo centrale, dalla Libia all’Italia. L'UNICEF Italia scende in campo per prestare soccorso

Il dramma dei rifugiati e migranti nei centri di detenzione in Libia, in fuga da guerre e povertà in Africa nella speranza di arrivare in Europa dall’Italia

L’accoglienza dell’UNICEF in Italia di rifugiati e migranti: qui alcuni ragazzi coinvolti nel progetto di educazione all'imprenditoria UPSHIFT

Uno dei progetti di inclusione e partecipazione lanciati dall'UNICEF: qui uno dei laboratori socio-educativi di U-topia, rivolto a giovani italiani, migranti e rifugiati

Con la pandemia oltre alle costanti sfide legate al bisogno di protezione e inclusione sociale, l’UNICEF ha risposto anche ai bisogni specifici dei soggetti più vulnerabili, i minorenni e giovani al di fuori del sistema d’accoglienza

Attraverso il progetto "Akelius Platform" l'UNICEF supporta i bambini migranti e rifugiati in Serbia rendendo possibile l'accesso alle lezioni online e rafforzando le loro competenze linguistiche e digitali

Giovani rifugiati e migranti tra i partecipanti ad un workshop di fotografia a Roma, con il sostegno dell’UNICEF

La missione all’hotspot di Lampedusa del Direttore Generale dell’UNICEF Italia Paolo Rozera e Nicola Dell’Arciprete, Coordinatore UNICEF della risposta migranti e rifugiati in Italia, con la Rappresentante UNHCR per l’Italia Chiara Cardoletti, il 26 luglio 2023

L'azione dell’UNICEF

L’UNICEF attua un duplice approccio di risposta all’emergenza in Europa, combinando assistenza umanitaria e sviluppo delle capacità delle controparti istituzionali, per la riforma delle politiche nazionali e il supporto tecnico ad autorità e partner locali, e un accesso sostenibile a misure di assistenza adeguate per bambini, minori e donne vulnerabili. A tale fine, sosteniamo programmi di risposta integrata nei paesi colpiti dalla crisi, intervenendo operativamente in Serbia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Grecia e, dal 2016, in Italia. Tra le nostre priorità, l'assistenza ai minori stranieri non accompagnati (MSNA), separati dalle famiglie o dagli adulti con cui viaggiavano, che vivono situazioni di precarietà e disagio psicologico, e particolarmente a rischio.

Per il 2024, la risposta si inquadra nel contesto regionale dell’Appello di Emergenza per Europa ed Asia Centrale, che stima necessari oltre 39,6 milioni di dollari per rifugiati e migranti lungo le rotte del Mediterraneo e dei Balcani - con almeno 744.518 persone in bisogno d’assistenza umanitaria, tra cui 154.528 bambini - oltre che per emergenze improvvise nei paesi della regione. In collaborazione con le autorità dei paesi d’arrivo, l'UNICEF continuerà a garantire supporto umanitario alle popolazioni rifugiate e migranti, con speciale attenzione alle condizioni e ai diritti delle famiglie con minori e ai bambini e agli adolescenti soli e non accompagnati.

Tra i risultati sostenuti nei primi 6 mesi del 2024, un totale di 18.398 bambini e adulti hanno beneficiato di supporto psicosociale e per la salute mentale, 706 di protezione in spazi sicuri, 838 MSNA sono stati identificati e 5.787 sostenuti per il ricongiungimento familiare o con assistenza. Nei primi 6 mesi dell’anno, 2.856 minori hanno beneficiato di supporto su base individuale, 6.089 tra adulti e minori sono stati assistiti contro le violenze di genere, 24.077 persone dotate di canali sicuri per segnalare abusi sessuali da chi addetto alla loro sostegno.

Per l’educazione dei bambini rifugiati migranti, 37.993 hanno beneficiato di istruzione ordinaria o informale, 1.634 di materiali d’apprendimento, almeno 2.753 adolescenti di iniziative per lo sviluppo delle competenze. Nei primi 6 mesi dell’anno, inoltre 284.611 persone sono state assistite con informazioni sui servizi disponibili, 6.433 con iniziative di mobilitazione sociale, 19.483 con sistemi di riscontro delle proprie esigenze. Nel corso del 2023, abbiamo raggiunto 43.459 minori con misure di protezione, tra cui 5.537 MSNA.

Nel corso dell’anno, 3.898 operatori di prima linea sono stati formati sulla protezione dell’infanzia per i minori rifugiati e migranti, un totale di 163.980  tra adulti e minori sono stati assistiti contro le violenze di genere, almeno 28.168 minori hanno beneficiato di istruzione e di sostegno per lo sviluppo delle competenze. Assistenza medica e nutrizionale è stata assicurata a 3.644  madri, 3.256 minori sono stati raggiunti con aiuti di primo soccorso per l’acqua e l’igiene personale. Un totale di 1.187.809 le persone raggiunte con informazioni essenziali sui servizi disponibili, 80.190 coinvolte in iniziative di mobilitazione sociale.

La risposta in Italia

Dal 2016 operiamo nel nostro paese sulla base di un accordo con le istituzioni italiane, attraverso un Piano di Risposta integrata fondato sulla strategia della One UNICEF Response, per un’attuazione congiunta dei programmi per i migranti in Italia: per le attività di advocacy con le istituzioni italiane, di sensibilizzazione sociale, la comunicazione con i Media e l’opinione pubblica, le attività di raccolta fondi rivolte alla società civile. L’UNICEF Internazionale, attraverso un ufficio basato a Roma, guida i programmi d’attuazione diretta degli interventi in Italia.

Tra i risultati sostenuti grazie a questa sinergia, nei primi 6 mesi del 2024 almeno 13.224 minori sono stati raggiunti con supporto psicosociale e per la salute mentale, 326 MSNA sono stati identificati e 426 hanno beneficiato di forme di affido familiare, almeno 2.008 bambini vulnerabili sono stati assistiti su base individuale. Nel periodo considerato, 261 persone hanno ricevuto protezione in spazi sicuri, 4.298 tra donne, bambine e bambini sono stati assistiti contro la violenza di genere, almeno 11.071 persone hanno ricevuto il nostro supporto per segnalare abusi e violenze da chi addetto alla loro assistenza.

Nei primi 6 mesi dell’anno, 125.524  rifugiati e migranti hanno ricevuto informazioni per l’accesso ai servizi sul territorio, almeno 6.433 persone sono state convolte in iniziative di mobilitazione per il cambiamento comportamentale e sociale, 10.836 assistite con sistemi di riscontro sulle proprie esigenze. Nella prima metà dell’anno, almeno 1.583 bambini sono stati supportati per l’istruzione ordinaria e informale, incluso per la prima infanzia e l'apprendimento dell'italiano, coinvolgendo gli insegnanti di 48 scuole parte del programma, 3.057 minori sono stati raggiunti con attività per lo sviluppo delle competenze, l’inclusione sociale e per l'orientamento al lavoro. 

Nel corso del 2023, nel nostro paese abbiamo raggiunto oltre 37.000 rifugiati e migranti, sostenendo interventi di protezione ed inclusione sociale, di affido familiare, di sviluppo delle competenze e delle abilità di vita, di supporto psicosociale e per la salute mentale, a sostegno di minori stranieri non accompagnati e giovani migranti e rifugiati. E per l’emergenza Ucraina, analoghe misure di risposta sono state intraprese per i bambini rifugiati e le loro famiglie.

Tra i risultati sostenuti in Italia, nel corso del 2023 più di 29.400 minori hanno beneficiato di misure di protezione dell'infanzia, oltre 160.500 rifugiati e migranti di assistenza per le violenze di genere, più di 600 operatori di prima linea di formazione mirata. Almeno 7.587  minori sono stati raggiunti con istruzione ed attività per lo sviluppo delle competenze, 3.969 tra MSNA e giovani migranti e rifugiati sono stati iscritti alla piattaforma U-Report On The Move, 295 adolescenti sono stati inseriti in affido familiare e/o supportati da mentori.

Nel 2023, ben 829.822 tra rifugiati e migranti sono stati supportati con informazioni per la prevenzione di rischi e sull’accesso ai servizi, mentre sessioni mirate di formazione sono state sostenute per 3.500 operatori in prima linea, su come assistere i bambini migranti e rifugiati e le famiglie con bisogni particolari durante tutto il processo migratorio, dallo sbarco all'accoglienza.

Per la Giornata sui migranti del 18 dicembre, l’UNICEF ha lanciato il rapporto La frontiera dei diritti, costruito come un viaggio tra la frontiera Nord e la frontiera Sud dell’Italia nei principali luoghi di sbarco, hotspot, centri di prima accoglienza e centri d’emergenza, dove nel 2023 l’UNICEF ha assistito oltre 7.000 persone, tra cui almeno 6.000 minori.

Il contributo dell'UNICEF Italia

Grazie alla generosità dei donatori italiani, dal 2016 ad oggi abbiamo sostenuto la risposta d’emergenza in Europa con oltre 14.242.000 euro, di cui 1.250.000 stanziati stanziati nel corso del 2024, con un’attenzione centrale per gli interventi in Italia

Pagina aggiornata al 13 settembre 2024 

Documenti disponibili

RAPPORTO ANNUALE 2023 - UFFICIO REGIONALE UNICEF PER L'EUROPA E L'ASIA CENTRALE IN ITALIA_Aprile 2024pdf / 9.95 Mb

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UNICEF- Emergenza Migranti e Rifugiati in Europa_Marzo 2024pdf / 1.41 Mb

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EUROPA e ASIA CENTRALE- Appello d'Emergenza UNICEF HAC 2024 - Dicembre 2023pdf / 584 kb

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“La frontiera dei diritti” – Rapporto sui minori migranti e rifugiati in Italia_Dicembre 2023pdf / 10.65 Mb

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