Emergenze

Rifugiati e Migranti in Europa

Più di 2,5 milioni persone hanno attraversato il Mediterraneo dal 2015 ad oggi, in fuga da guerre, violenze e povertà, nella speranza di una vita migliore in Europa. Da allora, nel Mare Nostrum, almeno 28.000 vi hanno perso la vita. Molti, troppi, erano bambini, morti soli, o con le proprie famiglie.

Nel 2023, gli arrivi sono stati oltre 270.100, tra cui almeno 64.500 minori, giunti in Europa in condizioni spesso disastrose, in fuga da Medioriente e Nord Africa, Africa Sub-Sahariana, Asia Centrale e Meridionale. Un numero che registra un forte aumento rispetto al 2022, quando gli arrivi erano stati di 160.000 persone, di cui circa 32.200 bambini sotto i 18 anni, la metà dei minori arrivati nel 2023. Un dramma a cui si aggiunge quello dei rifugiati ucraini, in maggioranza donne e bambini.

Considerando con il Mediterraneo anche le rotte dei Balcani occidentali, nel 2023 un totale di 361.839 rifugiati e migranti sono arrivati in Italia, Grecia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria e Serbia - i paesi più colpiti dall’emergenza - inclusi 53.738 minori, di cui più di 30.000 non accompagnati. 

L’Italia è il primo paese d’arrivo di rifugiati e migranti in Europa: oltre 157.600 gli arrivi nel 2023 dal Mediterraneo, contro i 105.100 del 2022 e i 67.400 del 2021, già il numero più alto dal 2017. Dei 157.651 arrivi nel 2023, più di 26.800 minori, inclusi oltre 17.800 soli, spesso sbarcati a Lampedusa quale primo approdo per l’Europa. Agli arrivi via mare, si aggiungono oltre 173.900 rifugiati ucraini fuggiti dalla guerra, di cui più di 49.400 sotto i18 anni.

Dal 2014 ad oggi, oltre 100.000 minori stranieri non accompagnati sono arrivati in Italia via mare, nell'attraversata del Mediterraneo Centrale per raggiungere l’Europa, nella speranza di un futuro migliore. 

La crisi in numeri

2,5milioni

Rifugiati e Migranti giunti in Europa dal 2015

270.180

Rifugiati e Migranti dal Mediterraneo nel 2023

64.500

Bambini sotto i 18 anni arrivati nel 2023

La pressione migratoria sulle rotte del Mediterraneo e dei Balcani

La pressione migratoria sulle rotte del Mediterraneo e dei Balcani si è notevolmente accentuata nel corso 2023: ad agosto, con l’intensificarsi delle partenze nei mesi estivi, faceva già registrare l’arrivo di quasi 240.200 rifugiati e migranti, contro i 160.000 dell’intero 2022.

Nel complesso, i dati registrati ad agosto già evidenziavano un amento del 49% degli arrivi sulle rotte migratorie del Mediterraneo e dei Balcani, sopraffacendo le capacità nazionali di garantire servizi sufficienti in materia di igiene, alloggio, salute, protezione ed istruzione nei 5 principali paesi d’arrivo, tra cui l’Italia.

A fine 2023, un totale di 361.839 rifugiati e migranti risultavano arrivati in Italia, Grecia, Bulgaria, Serbia e Bosnia-Erzegovina, con un aumento del 173% in Grecia e del 50% in Italia rispetto al 2022.

Marzo 2020, Lockdown in Italia. Il primo paese in Europa. Anche nei momenti più drammatici i team mobili UNICEF-Intersos hanno svolto attività di prevenzione e assistenza per il COVID-19 negli insediamenti informali di Roma.

La pressione migratoria lungo le rotte del Mediterraneo e dei Balcani fa registrare almeno 744.500 tra rifugiati e migranti in bisogno d’assistenza umanitaria nei 5 paesi più colpiti, inclusi 154.200 minori, con molteplici criticità nei paesi d’accoglienza.

Tra le maggiori difficoltà, l'inadeguatezza dei meccanismi di accoglienza, di identificazione e protezione, e la limitata disponibilità di forme alternative di assistenza e di tutela legale, che accrescono in particolare la vulnerabilità dei minori non accompagnati. 

In tale contesto, donne e ragazze sono le più a rischio di violenze di genere, gli adolescenti non hanno opportunità di sviluppare le proprie capacità e competenze, con fenomeni di xenofobia e di discriminazione che risultano in aumento. Nei siti di accoglienza, persistono rischi di violenza sui minori, mentre e le famiglie ricevono un'assistenza limitata e frammentaria durante l’attesa per le procedure di asilo.

L'emergenza in Italia

Dopo l'accordo UE-Turchia del marzo 2016 e la chiusura delle frontiere balcaniche, la rotta del Mediterraneo centrale - dalla Libia all'Italia - è a lungo risultata la principale via di fuga da guerre, persecuzioni e disperazione. 

Nonostante il Memorandum d'intesa tra Italia e Libia sul contrasto all'immigrazione illegale e al traffico di esseri umani, e le restrizioni per il COVID-19, il numero degli arrivi in Italia è aumentato costantemente: 157.651 gli arrivi nel 2023, contro i 105.131 del 2022 e i 67.400 del 2021, che già rappresentava un aumento del 95% rispetto ai 34.154 del 2020.

A fine febbraio 2024, gli arrivi in Italia nel 2023 sono risultati circa il 58% degli oltre 270.100 registrati sulle rotte migratorie del Mediterraneo. Alla metà dello stesso mese, più di 138.700 tra rifugiati e migranti risultavano presenti nel sistema di accoglienza italiano: tra questi, quasi 22.000 minori stranieri non accompagnati, quali  censiti alla fine di gennaio.

Dal 2015 ad oggi

L'emergenza migranti e rifugiati attraverso il mediterraneo

Scoppia l’emergenza migranti e rifugiati in Europa. In fuga dalle guerre in Siria, Iraq ed Afghanistan e da conflitti e povertà in Africa. In foto famiglia accampata ad Idomeni, tra Grecia e Macedonia

Rifugiati e Migranti dall’Africa lungo la rotta del Mediterraneo centrale, dalla Libia all’Italia. L'UNICEF Italia scende in campo per prestare soccorso

Il dramma dei rifugiati e migranti nei centri di detenzione in Libia, in fuga da guerre e povertà in Africa nella speranza di arrivare in Europa dall’Italia

L’accoglienza dell’UNICEF in Italia di rifugiati e migranti: qui alcuni ragazzi coinvolti nel progetto di educazione all'imprenditoria UPSHIFT

Uno dei progetti di inclusione e partecipazione lanciati dall'UNICEF: qui uno dei laboratori socio-educativi di U-topia, rivolto a giovani italiani, migranti e rifugiati

Con la pandemia oltre alle costanti sfide legate al bisogno di protezione e inclusione sociale, l’UNICEF ha risposto anche ai bisogni specifici dei soggetti più vulnerabili, i minorenni e giovani al di fuori del sistema d’accoglienza

Attraverso il progetto "Akelius Platform" l'UNICEF supporta i bambini migranti e rifugiati in Serbia rendendo possibile l'accesso alle lezioni online e rafforzando le loro competenze linguistiche e digitali

Giovani rifugiati e migranti tra i partecipanti ad un workshop di fotografia a Roma, con il sostegno dell’UNICEF

La missione all’hotspot di Lampedusa del Direttore Generale dell’UNICEF Italia Paolo Rozera e Nicola Dell’Arciprete, Coordinatore UNICEF della risposta migranti e rifugiati in Italia, con la Rappresentante UNHCR per l’Italia Chiara Cardoletti, il 26 luglio 2023

L'azione dell’UNICEF

L’UNICEF attua un duplice approccio di risposta all’emergenza in Europa, combinando assistenza umanitaria e sviluppo delle capacità delle controparti istituzionali, per la riforma delle politiche nazionali e il supporto tecnico ad autorità e partner locali, e un accesso sostenibile a misure di assistenza adeguate per bambini, minori e donne vulnerabili. A tale fine, sosteniamo programmi di risposta integrata nei paesi colpiti dalla crisi, intervenendo operativamente in Serbia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Grecia e, dal 2016, in Italia.

Tra le nostre priorità, l'assistenza ai minori stranieri non accompagnati (MSNA), separati dalle famiglie o dagli adulti con cui viaggiavano, che vivono situazioni di precarietà e disagio psicologico, e particolarmente a rischio.

Per il 2024, la risposta si inquadra nel contesto regionale dell’Appello di Emergenza per Europa ed Asia Centrale, che stima necessari oltre 39,6 milioni di dollari per rifugiati e migranti lungo le rotte del Mediterraneo e dei Balcani - con almeno 744.518 persone in bisogno d’assistenza umanitaria, tra cui 154.528 bambini - oltre che per emergenze improvvise nei paesi della regione. In collaborazione con le autorità dei paesi d’arrivo, l'UNICEF continuerà a garantire supporto umanitario alle popolazioni rifugiate e migranti, con speciale attenzione alle condizioni e ai diritti delle famiglie con minori e ai bambini e agli adolescenti soli e non accompagnati.

Tra i risultati sostenuti nel 2023, abbiamo raggiunto 43.459 minori con misure di protezione, tra cui 5.537 MSNA, con 3.898 operatori di prima linea formati sulla protezione dell’infanzia per i minori rifugiati e migranti. Nel corso dell’anno, un totale di 163.980  tra adulti e minori sono stati assistiti contro le violenze di genere, almeno 28.168 minori hanno beneficiato di istruzione e di sostegno per lo sviluppo delle competenze. Assistenza medica e nutrizionale è stata assicurata a 3.644  madri e bambini, 3.256 minori sono stati raggiunti con aiuti di primo soccorso per l’acqua e l’igiene personale. Un totale di 1.187.809 le persone raggiunte con informazioni essenziali sui servizi disponibili, 80.190 coinvolte in iniziative di mobilitazione sociale.

La risposta in Italia

Dal 2016 operiamo nel nostro paese sulla base di un accordo con le istituzioni italiane, attraverso un Piano di Risposta integrata fondato sulla strategia della One UNICEF Response, per un’attuazione congiunta dei programmi per i migranti in Italia: per le attività di advocacy con le istituzioni italiane, di sensibilizzazione sociale, la comunicazione con i Media e l’opinione pubblica, le attività di raccolta fondi rivolte alla società civile. L’UNICEF Internazionale, attraverso un’unità basata a Roma, guida i programmi d’attuazione diretta degli interventi in Italia.

Grazie a questa sinergia, dal 2016 abbiamo assistito oltre 50 mila i minori rifugiati e migranti nel nostro paese, sostenendo, tra gli interventi, anche una mappatura delle buone pratiche sui servizi di supporto psicosociale e di salute mentale per minori stranieri non accompagnati e giovani migranti e rifugiati, la prima ricerca di questo genere condotta nel nostro paese. E per l’emergenza Ucraina, analoghe misure di risposta sono state intraprese per i bambini rifugiati e le loro famiglie.

Tra i risultati sostenuti in Italia, nel corso del  2023 più di 29.700 minori hanno beneficiato di misure di protezione dell'infanzia, oltre 160.500 rifugiati e migranti di assistenza per le violenze di genere, più di 1.000 operatori di prima linea di formazione mirata. Almeno 3.892 minori sono stati raggiunti con istruzione ed attività per lo sviluppo delle competenze, 16.614 ragazze e ragazzi con attività di partecipazione e inclusione sociale, contro pregiudizi e discriminazioni.

Nel 2023, ben 575.200 tra rifugiati e migranti sono stati supportati con informazioni per la prevenzione di rischi e sull’accesso ai servizi, 829.822 raggiunti con  messaggi di sensibilizzazione, mentre sessioni mirate di formazione sono state sostenute per 3.500 operatori in prima linea, su come assistere i bambini migranti e rifugiati e le famiglie con bisogni particolari durante tutto il processo migratorio, dallo sbarco all'accoglienza.

Per la Giornata sui migranti del 18 dicembre, l’UNICEF ha lanciato il rapporto La frontiera dei diritti, costruito come un viaggio tra la frontiera Nord e la frontiera Sud dell’Italia nei principali luoghi di sbarco, hotspot, centri di prima accoglienza e centri d’emergenza, dove nel 2023 l’UNICEF ha assistito oltre 7.000 persone, tra cui almeno 6.000 minori.

Il contributo dell'UNICEF Italia

Grazie alla generosità dei donatori italiani, dal 2016 ad oggi abbiamo sostenuto la risposta d’emergenza in Europa con circa 12.992.300 euro, di cui 2.500.000  stanziati nel corso del 2023, con un’attenzione centrale per gli interventi in Italia

Pagina aggiornata al 4 marzo 2024 

Documenti disponibili

UNICEF- Emergenza Migranti e Rifugiati in Europa_Marzo 2024pdf / 1.41 Mb

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EUROPA e ASIA CENTRALE- Appello d'Emergenza UNICEF HAC 2024 - Dicembre 2023pdf / 584 kb

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“La frontiera dei diritti” – Rapporto sui minori migranti e rifugiati in Italia_Dicembrepdf / 10.65 Mb

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Programmi per i bambini e adolescenti migranti e rifugiati in Italia - Rapporto annuale_ Aprile 2023pdf / 22.17 Mb

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