Conflitti protratti nel tempo, acuirsi della crisi climatica, crescente diffusione di disturbi mentali tra i giovani e cattiva informazione online sono alcune tra le minacce globali più preoccupanti per bambini e ragazzi, che si aggiungono a minacce già esistenti, come gli ostacoli nell'accesso all'istruzione, la povertà, la disuguaglianza e le discriminazioni. La lettera della direttrice UNICEF non si limita a elencarle, ma propone anche una via per affrontarle.
«La vostra generazione si trova ad affrontare una serie di sfide e cambiamenti globali che erano inimmaginabili per i vostri genitori» scrive Henrietta Fore. «Il clima sta cambiando oltre le nostre previsioni. Le disuguaglianze si stanno approfondendo. La tecnologia sta trasformando il modo in cui percepiamo il mondo. Più famiglie che mai stanno migrando. L'infanzia è cambiata, e noi dobbiamo modificare i nostri approcci.»
Tra guerre e disastri climatici
La lettera ricorda che il numero di Stati che oggi affrontano un conflitto è il più alto da quando la Convenzione è stata adottata (1989): circa 1 bambino su 4 vive in un paese colpito da una guerra o da una calamità naturale.
I bambini stanno già facendo i conti con una devastazione dell'ecosistema planetario, e la crisi climatica globale rischia di minare la maggior parte dei traguardi raggiunti negli ultimi 30 anni nella sopravvivenza e sviluppo dell'infanzia.
L'aumento di eventi climatici estremi e la diffusione di inquinamento atmosferico, siccità e inondazioni improvvise fanno parte di questa crisi, e i bambini più poveri ne sono colpiti in modo sproporzionato.
L’UNICEF lavora per alleviare l’impatto della crisi climatica sull'infanzia. Ad esempio, in Etiopia, stiamo sperimentando le nuove tecnologie per mappare l’acqua nel sottosuolo e delineare soluzioni per le comunità colpite sistematicamente dalle carenze idriche, mentre in Malawi, abbiamo sviluppato un sistema eco-friendly che utilizza l’energia solare per migliorare l’accesso all'acqua delle comunità rurali.
Ma bisogna fare di più per ridurre il cambiamento climatico, tutti insieme.
«Per ridurre l'inquinamento atmosferico, i governi e le imprese devono lavorare di pari passo per ridurre il consumo di combustibili fossili, sviluppare sistemi agricoli, industriali e di trasporto più puliti e investire su scala nelle fonti energetiche rinnovabili» scrive ancora la Fore.
Lotta alle fake news per sventare disinformazione e cinismo
La lettera esprime anche preoccupazione per la maggior parte dei bambini che cresceranno come nativi di un ambiente digitale saturo di una non corretta informazione.
Per esempio, le cosiddette tecnologie “deep fake” utilizzano tecniche di intelligenza artificiale per creare finti contenuti audio e video convincenti, in modo relativamente semplice.
La lettera ricorda che un ambiente online in cui la verità può diventare indistinguibile dalla finzione ha il potere di minare totalmente la fiducia nelle istituzioni e nelle fonti di informazione reali, ed è provato che possa alterare i dibattiti democratici, le intenzioni di voto, e instillare dubbi su gruppi etnici, religiosi e sociali.
La lettera ricorda inoltre che la non corretta informazione online sta già rendendo i bambini vulnerabili al grooming, all’abuso e altre forme di sfruttamento, sta alterando il dibattito democratico e in certe comunità favorisce il ritorno di malattie letali a causa della sfiducia nei vaccini alimentata da una falsa informazione. il risultato rischia di essere la creazione di una generazione di cittadini cinici, che non credono più a nulla.
Per rispondere a queste sfide, l’UNICEF sta portando avanti iniziative di alfabetizzazione mediatica, come il programma Young Reporters in Montenegro, il cui l’obiettivo è insegnare ai giovani a individuare la scorretta informazione online, a verificare un contenuto sul web e tecniche e proporre ruoli di giornalismo responsabile.
«Non possiamo più basarci sull'ingenua certezza che la verità ha un innato sopravvento sulla menzogna, nell'era digitale. Come società, dobbiamo costruire la resilienza contro il diluvio quotidiano delle falsità online» scrive ancora la Fore. «Dovremmo iniziare fornendo ai giovani la capacità di capire di chi e di cosa possono fidarsi online, in modo che possano diventare cittadini consapevoli e impegnati.»
Depressione e disagio mentale
La lettera ricorda inoltre che le malattie mentali tra gli adolescenti sono in aumento, rispetto a quando la Convenzione fu adottata, e che la depressione è tra le principali cause di disabilità tra i giovani.
La direttrice dell'UNICEF chiede che siano considerate priorità un'adeguata promozione, prevenzione, terapia e riabilitazione per i bambini e giovani colpiti da disturbi mentali, e che si affrontino la stigmatizzazione e il tabù sulle malattie mentali.
Infine, la lettera riconosce che i bambini e i giovani hanno già creato nel mondo movimenti per trovare soluzioni per rispondere alle sfide che loro – e il loro pari – affrontano e chiedono ai leader del mondo di seguire la loro guida.
«Voi, i bambini e i giovani di oggi, state prendendo l'iniziativa nell'esigere un'azione urgente e assumendo la responsabilità di conoscere e plasmare il mondo che vi circonda» conclude la Fore. «Ora state prendendo posizione, e noi ascoltiamo.»
Dati da ricordare
Queste sono le 8 sfide principali per i bambini e giovani del mondo:
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conflitti armati prolungati nel tempo
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inquinamento e crisi climatica
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declino della salute mentale
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migrazioni e sfollamenti di massa
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apolidia
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difficoltà ad acquiire competenze adeguate per i lavori del futuro
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sicurezza dei dati e della privacy online
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non corretta informazione in rete.
Inquinamento e crisi climatica: nel 2017 circa 300 milioni di bambini vivevano in aree con livelli di inquinamento atmosferico esterno 6 o più volte superiori alle linee guida internazionali, che contribuivano alla morte di circa 600.000 bambini sotto i 5 anni.
Entro il 2040, 1 bambino su 4 vivrà in aree di estremo stress idrico e migliaia si ammaleranno a causa dell’acqua inquinata.
Conflitti armati: attualmente 1 bambino su 4 vive in paesi colpiti da violenti combattimenti o disastri naturali. Circa 28 milioni di bambini sono stati cacciati dalle proprie abitazioni a causa di guerre e insicurezza.
Conflitti e catastrofi naturali hanno già interrotto i percorsi scolastici di 75 milioni di bambini e giovani.
Salute mentale: i disturbi mentali tra i minori di 18 anni sono aumentati costantemente negli ultimi 30 anni e la depressione è ora tra le principali cause di disabilità nei giovani.
L'OMS stima che ogni anno 62.000 adolescenti (dato 2016) muoiano a causa di atti di autolesionismo, che rappresenta ormai la terza causa di morte per gli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni.
Identità legale e apolidia: 1/4 dei neonati nati in un qualsiasi giorno – quasi 100.000 – potrebbero non ottenere mai un certificato di nascita ufficiale o i requisiti per un passaporto.
L'UNICEF stima che siano quasi 30.000 i bambini che solo tra Siria e Iraq potrebbero non avere documentazione legale, rischiando di diventare apolidi e invisibili.
Protezione dei dati online: si ritiene che più di un terzo dei bambini nel mondo sia un utente abituale di Internet, e tale proporzione è destinata ad aumentare.
Migrazioni: nel mondo circa 30 milioni di bambini hanno abbandonato il proprio paese natale.