Crescono a scuola le ''seconde generazioni''

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25/03/2013

Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) e Fondazione ISMU - Iniziative e Studi sulla Multietnicità hanno curato e presentato il 14 marzo 2013 il rapporto “Alunni con cittadinanza non italiana. Approfondimenti e analisi. A.S. 2011/2012” (qui puoi accedere alla versione digitale del rapporto).
Gli alunni con cittadinanza non italiana costituiscono ormai una realtà strutturale in Italia: nell’anno scolastico 2011/2012 sono stati 755.939, pari all’8,4% della popolazione studentesca italiana.

La Lombardia è la regione che ospita il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana (184.592), seguita dal Veneto (89.367), dall’Emilia-Romagna (86.944), dal Lazio (72.632) e dal Piemonte (72.053).

L’aumento più significativo di alunni con cittadinanza non italiana si è registrato nelle scuole secondarie di secondo grado, nelle quali, negli ultimi dieci anni, si è passati da un’incidenza del 14% ad una del 21,8%.

Degli oltre 750.000 alunni con cittadinanza non italiana, 334.284 - il 44,2% - sono nati in Italia. Nelle scuole dell’infanzia i bambini di origine straniera nati in Italia corrispondono all’80,4%, ma in alcune Regioni la percentuale è ancora più alta, superando l’87% in Veneto e l’85% nelle Marche.
 
Alcuni alunni della scuola primaria Bottego di Bologna - ©UNICEF Italia/2011/Ada Lombardi
Negli ultimi cinque anni gli studenti di origine stranieri nati in Italia sono cresciuti del 60% nelle scuole dell’infanzia (dove hanno raggiunto le 126.000 unità dalle 79.000 del 2007/2008) e nelle primarie (145.000), mentre sono più che raddoppiati nelle secondarie di primo grado (46.000) e di secondo grado (17.000).

Come rilevano MIUR e Fondazione ISMU, questi dati sul progressivo incremento degli studenti di origine straniera aiutano a comprendere una delle questioni di maggiore attualità in tema di immigrazione: la necessità di una riforma della normativa sull’acquisizione della cittadinanza italiana per la quale anche l’UNICEF Italia si sta adoperando - ad esempio mediante la campagna "Io Come Tu".
 

Minori Rom, un calo in controtendenza

Sono infine scoraggianti i dati relativi ai minorenni Rom, Sinti e Caminanti per i quali si registra un’inversione di tendenza rispetto al passato: sono 11.899 gli iscritti nell’anno scolastico 2011/2012, il numero più basso degli ultimi cinque anni, con una percentuale del 47,3% costituita da studentesse.

In particolare risulta molto significativo il calo degli iscritti nelle scuole superiori di secondo grado che risultano essere appena 134, con una diminuzione rispetto all’A.s. 2007/2008 del -26%.
 
In calo anche il numero dei bambini Rom iscritti alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria, mentre è leggermente in crescita il numero degli studenti delle scuole secondarie di primo grado, anche se un fortissimo calo delle iscrizioni si registra soprattutto nel passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado, in cui solo la metà degli alunni di etnia Rom prosegue gli studi pur trovandosi nell’età dell’istruzione dell’obbligo. 

Sono dunque quanto mai attuali ed urgenti le misure sollecitate dall’UNICEF Italia con la campagna "Io Come Tu" e ribadite nel documento “Diritti in Parlamento” indirizzato recentemente ai parlamentari della XVII Legislatura allo scopo di promuovere l’uguaglianza dei diritti e l’eliminazione delle discriminazioni per TUTTI i bambini e gli adolescenti che vivono in Italia.

25/03/2013

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