Dossier Immigrazione 2014, dalle discriminazioni ai diritti

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05/11/2014

3 novembre 2014 - Si intitola “Dalle discriminazioni ai diritti” il Dossier Statistico Immigrazione 2014 realizzato dal Centro Studi e Ricerche IDOS per conto dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio (UNAR) e presentato in contemporanea a Roma e in altre 26 città italiane lo scorso 29 ottobre.

La fotografia che emerge dal Rapporto mostra una popolazione straniera in costante crescita e in cerca di stabilità, con alle spalle significativi percorsi di inserimento e integrazione.

Alla fine del 2013, gli stranieri residenti in Italia sono risultati ufficialmente 4.922.085 (su una popolazione complessiva di 60.782.668 di abitanti), sebbene il Centro IDOS stimi che la presenza degli immigrati in posizione regolare ammonti a 5.364.000 unità.

I minorenni stranieri in Italia sono oltre 1 milione, 925.569 dei quali con cittadinanza non comunitaria, e sono 802.785 gli alunni con cittadinanza non italiana iscritti all’Anno scolastico 2013/2014, pari al 9% della popolazione scolastica. Da sottolineare che il 51,7% degli alunni di cittadinanza straniera è nato in Italia.


Attualmente a determinare la crescita della popolazione straniera sono soprattutto gli ingressi per ricongiungimento familiare e le nuove nascite ( nel 2013 sono state 77.705).

Un quarto della popolazione straniera risiede in quattro province (Roma, Milano, Torino, Brescia): gli stranieri residenti in Lombardia (oltre 1 milione) rappresentano quasi il 23% del totale nazionale e quelli residenti nella provincia di Roma, oltre il 10%.

Per quanto riguarda le aree geografiche di provenienza, oltre la metà proviene da soli 5 Paesi (Romania, Albania, Marocco, Cina, Ucraina).

L’edizione 2014 del Dossier dedica un’attenzione specifica alla rilevazione di situazioni di discriminazione degli immigrati selezionando 4 indicatori statistici di discriminazione relativi a diversi ambiti di inserimento:
  • accesso alla casa
  • accesso all’istruzione superiore
  • tasso di impiego lavorativo
  • tasso di tenuta occupazionale.

I casi di discriminazione segnalati all’UNAR nel 2013 sono stati 1.142, il 68,7% dei quali di carattere etnico-razziale. La restante quota di segnalazioni è dovuta a disparità legate all’orientamento sessuale, a una condizione di disabilità o all’età.

I mass media rappresentano il fronte più frequente di segnalazioni di casi di discriminazione (34,2%, rispetto al 19,6% dei casi segnalati nel 2012).

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Il monitoraggio della condizione delle persone migranti o di origine straniera in Italia, con particolare attenzione alla situazione dei bambini e degli adolescenti, nonché la pubblicazione e diffusione dei relativi dati, le occasioni di scambio e le iniziative di sensibilizzazione sul tema dell’eguaglianza dei diritti, della non discriminazione, del contrasto alla xenofobia e al razzismo rientra tra le attività che l’UNICEF Italia supporta e promuove con la Campagna IO come TU, al fine di incoraggiare la società civile a farsi promotrice di una piena inclusione giuridica e sociale di questa fascia di popolazione.
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05/11/2014

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