Minori di origine straniera, categoria a massimo rischio povertà

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17/03/2013

Minorenni e di origine straniera: in Europa è questa la categoria di cittadini maggiormente a rischio povertà.
 
Eurostat, l’Istituto di statistica dell’Unione Europea, ha diffuso questa settimana i nuovi dati sulla popolazione a rischio povertà ed esclusione sociale in Europa. L’analisi conferma che i bambini sono maggiormente a rischio povertà ed esclusione sociale rispetto al resto della popolazione. 
 
In particolare, nel 2011 in Europa il 27% dei minorenni era a rischio povertà ed esclusione sociale rispetto al 24% degli adulti (tra i 18 e i 64 anni d’età) e al 21% degli anziani (con più di 65 anni). In Italia la percentuale dei minorenni a rischio povertà supera di 5 punti la media europea, soffermandosi al 32,3%.
 

L'istruzione dei genitori, polizza contro la povertà per i figli

Le statistiche mettono in luce come diversi fattori incidano sulla povertà minorile: la composizione del nucleo familiare in cui i bambini vivono così come la situazione lavorativa, il livello d’istruzione e le origini dei loro genitori. 
 
In tutti gli Stati membri dell'UE il rischio di povertà minorile diminuisce al crescere del livello di istruzione dei genitori: nel 2011 in Europa era a rischio povertà materiale quasi la metà (49,2%) dei minorenni i cui genitori avevano un livello di istruzione modesto, mentre, se i genitori avevano un livello di istruzione medio, il rischio scendeva al 22,4% e addirittura al 7,5% per i ragazzi figli di genitori con un livello di istruzione alto.
 
Almeno un minore su tre appartenente a una famiglia di origini straniere è a rischio povertà in Europa. I bambini che hanno almeno uno dei due genitori immigrati da Paesi diversi da quello di residenza attuale corrono un rischio di povertà superiore rispetto ai bambini i cui genitori, invece, sono nati nel Paese di residenza della famiglia: nel 2011 la media europea è stata del 31,5% nel primo caso e del 18,3% nel secondo.
 
In Italia la percentuale dei minorenni a rischio povertà, figli di genitori immigrati, si attesta al 33,5%, mentre nel caso di bambini i cui genitori sono nati nel Paese di residenza, scende al 24,4%. Ad ogni modo, in entrambi i casi, si tratta di valori superiori alla media europea.

Diagramma sulle percentuali di minori a rischio di povertà ed esclusione sociale nei Paesi dell'Unione Europea (2008-2011), dati Eurostat 2013

L'UNICEF Italia e la povertà dei minori

Nello Innocenti Report Card n. 10 “Misurare la povertà tra i bambini e gli adolescenti" - l'edizione 2012 del rapporto annuale su povertà dei minori nei Paesi OCSE - l’UNICEF sottolineava come il tasso di povertà minorile fosse tra gli indicatori più importanti del benessere di una società, e come investire nella protezione e nello sviluppo dei bambini sia non solo eticamente giusto, ma economicamente vantaggioso, specialmente nei momenti storici caratterizzati da condizioni economiche incerte.
 
Con la Campagna Io Come Tu l’UNICEF Italia ha voluto promuovere a livello nazionale l’assunto dell’uguaglianza dei diritti e l’eliminazione delle discriminazioni per TUTTI i bambini e gli adolescenti che vivono in Italia, a partire da quelli più svantaggiati.
 
Per lo stesso motivo, in cima alle 10 priorità dell’iniziativa “Diritti in Parlamento - #vota per i bambini“, indirizzata ai politici della XVII legislatura, l’UNICEF ha inserito il contrasto alla povertà e l’affermazione del principio di non discriminazione e del diritto di cittadinanza a favore di tutti i minorenni .

17/03/2013

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