UNICEF in audizione parlamentare su cittadinanza e minori non accompagnati
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11 settembre 2014 - Per sottolineare il grande impegno verso i bambini che vivono e che arrivano nel nostro paese, l’UNICEF Italia è stato impegnato in due audizioni presso la I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, nell’ambito rispettivamente dell’indagine conoscitiva sui minori stranieri non accompagnati (mercoledì 10 settembre) e dell’indagine conoscitiva sulla cittadinanza (giovedì 11 settembre).
Minori stranieri non accompagnati
«L’UNICEF, con il compito affidatole dall’art 45 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza di vigilare sull’attuazione effettiva dei diritti in essa contenuti, è particolarmente preoccupata dal fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, che sta monitorando a livello nazionale e internazionale da tempo» ha dichiarato il presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera.
«Accogliamo con favore ogni proposta che intenda dare una migliore organicità a tutte le leggi e i regolamenti in vigore in materia e maggiore e unitaria applicazione di tali provvedimenti su tutto il territorio nazionale.
L’UNICEF saluta con particolare favore le proposte relative all’ampliamento ai richiedenti asilo della nozione giuridica di minore straniero non accompagnato, nonchè l’ampliamento dei criteri di applicazione del divieto di espulsione, in quanto vede rispettato il criterio del superiore interesse del bambino sancito dalla Convenzione.»
Cittadinanza
L’UNICEF Italia promuove un dialogo costruttivo sul diritto di cittadinanza e sollecita una riforma della legge 91/1992 che sia orientata ai principi del superiore interesse del minorenne e di non discriminazione, alla base della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Il legislatore, nel considerare le proposte di legge in esame, non può prescindere dall'oggettiva realtà dei fatti, e cioè che attualmente in Italia, su una popolazione di 60 milioni di abitanti, risiedono quasi 5 milioni di stranieri (4.922.089).
Quasi 1 milione di essi sono minorenni; e di questi ragazzi, circa metà è nata in Italia (solo nel 2013 sono nati nel nostro paese 77.705 bambini stranieri) e frequenta la scuola italiana.
Secondo il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca nell’anno scolastico 2012/2013 erano 786.650 gli alunni con cittadinanza non italiana, pari all’8,8% della popolazione scolastica nazionale. Il 47,2% di essi (pari a 371.332 unità) è nato in Italia.
Quasi 1 milione di essi sono minorenni; e di questi ragazzi, circa metà è nata in Italia (solo nel 2013 sono nati nel nostro paese 77.705 bambini stranieri) e frequenta la scuola italiana.
Secondo il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca nell’anno scolastico 2012/2013 erano 786.650 gli alunni con cittadinanza non italiana, pari all’8,8% della popolazione scolastica nazionale. Il 47,2% di essi (pari a 371.332 unità) è nato in Italia.
In cinque anni si è avuta una crescita progressiva (dal 37% dell’anno scolastico 2008/2009 al 47,2% del 2012/2013), a dimostrazione della rilevanza che nel paese hanno assunto le cosiddette "seconde generazioni".
«Ciò premesso» prosegue Guerrera «l’UNICEF ritiene essenziale un dibattito politico sul tema della cittadinanza che conduca ad una sintesi normativa che sia la più veritiera ed equilibrata possibile rispetto alla situazione reale e alle esigenze concrete del Paese, in risposta ad una legge, la L.91 del 1992, che al contrario non risponde più ai presupposti su cui era nata, oltre 20 anni fa ormai.
L’UNICEF accoglie perciò con favore ogni iniziativa che sia migliorativa della normativa attuale e che vada nella direzione di ampliare i casi di acquisizione della cittadinanza italiana per nascita (ius soli) agevolando altresì l’accesso alla cittadinanza italiana per i minorenni stranieri giunti in Italia in giovane età».