Bullismo e Cyberbullismo

Sicurezza in rete

Un mondo di connessioni, tanti pericoli per i minori

Dove e in quale modo i minori trascorrono il loro tempo online?
Come li proteggiamo dai predatori? Dal cyberbullismo e dai contenuti dannosi e inappropriati? 

Queste sono solo alcune delle domande che ci affollano la mente nel momento in cui osserviamo un bambino completamente immerso nel proprio smartphone oppure quando veniamo a conoscenza di un tragico fatto di cronaca che coinvolge i ragazzi e i social network. La maggior parte dei minorenni e dei genitori ha una consapevolezza molto limitata, a volte nulla, della quantità di dati personali che inserisce in Internet, e, ancora meno, dell’utilizzo che altri potrebbero farne.

Internet è una grande risorsa per creare contatti tra le persone in ogni parte del mondo. Ci permette di scoprire nuove ricette online, di trovare lavoro, gestire i nostri soldi, fare acquisti in altri paesi, fare ricerche per i compiti di scuola, pubblicare i propri pensieri su giornali online o “blog”, imparare tutto quello che non avremmo mai immaginato potessimo fare. Internet ha reso il mondo un posto più piccolo che può essere raggiunto con il tocco di un mouse.

Allo stesso tempo però la connettività digitale ha reso i bambini facilmente avvicinabili attraverso i profili dei social media non protetti e i forum dei giochi on-line. Ciò consente ai criminali di restare anonimi - riducendo il rischio di essere identificati e perseguiti - ampliare le loro reti, aumentare i profitti e perseguire più vittime alla volta. È in gioco anche la privacy dei bambini.

In Italia

Fatti e cifre sul rapporto Internet - Minorenni

20%

BAMBINI E ADOLESCENTI VITTIME DI BULLISMO E CYBERBULLISMO (11-17 ANNI)

7%

RAGAZZE VITTIME DI CYBERBULLISMO RISPETTO AL 4,6% DEI RAGAZZI

12,1%

Delle offese sono brutti soprannomi, parolacce o insulti

Qualche dato per riflettere

Ogni giorno nel mondo 175.000 bambini e ragazzi si connettono per la prima volta nella loro vita a Internet: in media, uno ogni mezzo secondo.
Globalmente, un utente su tre è minorenne: il gruppo di età di gran lunga più connesso, con un tasso di presenza online del 71% rispetto al 48% della popolazione totale. 

L’accesso digitale espone questi bambini ad un gran numero di benefici e opportunità, e allo stesso tempo a una serie di rischi e minacce, tra cui l'accesso a contenuti dannosi, lo sfruttamento e l'abuso sessuale, il cyberbullismo e uso improprio di informazioni private.
Secondo i dati UNESCO sulla prevalenza del cyberbullismo nei paesi ad alto reddito, la percentuale di bambini e adolescenti che ne sono vittime varia tra 5% e 21%, con una maggiore probabilità per le ragazze di subire questo genere di angherie.

In Italia naviga su Internet il 90,2% dei giovani tra i 15 e i 24 anni in particolare, il tasso è pari a 89,8% fra le ragazze e a 90,6% fra i coetanei maschi.
Il cyberbullismo può causare profonde ferite perché può rapidamente raggiungere un’audience molto estesa e rimanere accessibile online a tempo indeterminato, perseguitando virtualmente le sue vittime per tutta la vita.
Secondo gli studi, le vittime di cyberbullismo hanno maggiori probabilità di entrare nel consumo di alcool e droghe e di cadere nell'abbandono scolastico rispetto agli altri studenti.
Essi hanno anche maggiori probabilità di conseguire risultati scolastici negativi, avere bassa autostima e problemi di salute. In situazioni estreme, il cyberbullismo può condurre al suicidio. 

Parlare ai ragazzi di Internet

In un mondo in continuo cambiamento, sappiamo che i bambini stanno crescendo più velocemente che mai. In questa epoca possiamo aiutarli ad evitare le insidie tenendoci al passo del boom esplosivo che ha avuto Internet. I genitori hanno un ruolo fondamentale perché sanno quali sono i modi migliori per parlare con i figli e proteggerli da alcuni dei rischi causati dalla interconnessione.  

Entrare in contatto con gli sconosciuti attraverso i social media è una tra le prime azioni da cui metterli in guardia. Non esiste un modo per verificare se il profilo di una persona corrisponde a quello che dice di essere: il modo migliore per tenere la situazione sotto controllo è essere sempre aggiornati su quali sono tutti i social media utilizzati dai propri figli. Tenuto conto delle indicazioni di legge (che in Italia fissano a 14 anni l’età minima per l’accesso autonomo ai social network e alle app) spetta al genitore decidere quale sia l’età giusta che il figlio deve avere per possedere una pagina sui social e, dal quel momento, deve sempre essere aggiornato di quali sono i suoi amici “online”. Se questi contatti non sono parenti, o non provengono dalla scuola frequentata dai figli, o da famiglie che conosce nella sua comunità, allora meritano un approfondimento.

Ogni volta che qualcosa viene pubblicato online è difficile eliminarlo. Alcuni sondaggi sull’atteggiamento che hanno bambini e adolescenti con Internet, hanno dimostrato che la maggioranza non è interessata alla violazione della propria privacy o dell’anonimato della persona con cui interagisce. Sarebbe importante far capire ai ragazzi che una volta pubblicata una foto online non esiste un modo per cancellarla per sempre. L’immagine o il testo pubblicato possono diventare pericolosi se alterati o veicolati su siti inappropriati, quindi è molto importante pensare prima di pubblicare.

I più piccoli e il rapporto con la tecnologia

La tecnologia è parte integrante della nostra vita: ignorare il rapporto tra bambini e tecnologia è impensabile. I device tecnologici sono entrati nella quotidianità dei bambini anche in ambito scolastico. 

La Marshmallow Games, start up italiana nel settore edu-tech e partner dell’UNICEF Italia per promuovere i diritti dei bambini attraverso l'app educativa Smart Tales, ha creato una piccola guida Su Tecnologia e Bambini della scuola primaria: scopri di più

Il Cyberbullismo

Per cyberbullismo si intende qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione e diffusione illecita di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica. Le finalità sono le stesse del bullismo tradizionale, ma nel cyberbullismo il comportamento lesivo ha maggior risonanza e risulta spesso inarrestabile, negando alla vittima qualsiasi rifugio o via di fuga.

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