Dall'ONU le ''Raccomandazioni'' agli Stati sui diritti per i minori migranti

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20/02/2013

Sono state rese pubbliche le Raccomandazioni finali adottate dal Comitato ONU sui Diritti dell'infanzia in chiusura della Giornata annuale di discussione generale tenutasi a Ginevra lo scorso settembre e dedicata al tema “I diritti di tutti i minorenni nel contesto delle migrazioni internazionali”.
 
Il Comitato Italiano per l'UNICEF, nel quadro della campagna "Io come Tu", aveva partecipato presentando un contributo scritto sulla condizione dei minori di origine straniera che vivono in Italia.
 
Le Raccomandazioni  in questione sono rivolte agli Stati e partono dall’assunto che i bambini sono prima di tutto bambini, qualunque sia la condizione in cui si trovino.
 
Gli Stati, così come qualunque attore rilevante che si trovi ad interagire con loro, devono utilizzare un approccio olistico nel promuovere i diritti dei minorenni coinvolti nelle migrazioni, basato sui principi sanciti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
 
Tutti i bambini coinvolti nelle migrazioni internazionali sono legittimati a godere dei propri diritti, indipendentemente dall’età, dal genere, dalle origini etniche o nazionali e a prescindere dalla propria condizione economica o dal proprio status legale, che siano o meno accompagnati da un adulto, che siano provvisti di documenti o meno.
 
In sintesi, le Raccomandazioni sottolineano il dovere di ciascuno Stato di:
  • assicurare che i diritti sanciti nella Convenzione vengano garantiti a tutti i minorenni sotto la propria giurisdizione, a prescindere dallo status migratorio loro o dei loro genitori
  • consultare i bambini coinvolti nei processi migratori e le loro famiglie in modo da tener conto delle loro esperienze nel formulare le politiche nazionali
  • perfezionare la raccolta dei dati e l’analisi dell’impatto delle migrazioni sui minorenni
  • assicurare misure adeguate a combattere la discriminazione in qualunque ambito, aumentando gli sforzi per promuovere l’integrazione dei migranti, anche attraverso l’adozione di programmi che ne contrastino la percezione negativa
  • valutare di volta in volta quale sia il superiore interesse del minorenne coinvolto in un processo migratorio, con la partecipazione dello stesso minore e di operatori specializzati, chiarendo nella legislazione, nelle politiche e nella prassi che tale superiore interesse ha la priorità
  • non criminalizzare i minorenni né sottoporli a misure punitive a causa del loro status migratorio o di quello dei loro genitori
  • garantire universalmente la registrazione alla nascita, rimuovendo eventuali ostacoli alla registrazione dei bambini migranti e, nelle situazione in cui un bambino sarebbe altrimenti apolide, garantire la cittadinanza ai bambini nati sul proprio territorio
  • Assicurare che le proprie politiche migratorie rispettino il diritto del minorenne alla vita familiare e che nessun bambino corra il rischio di essere separato dai propri genitori (a meno che ciò non avvenga nel suo superiore interesse)
  • Garantire a tutti i minorenni coinvolti nei processi migratori eguale accesso, rispetto ai bambini cittadini di un Paese, ai diritti economici, sociali e culturali e ai servizi di base a prescindere dal loro stato migratorio o da quello dei  loro genitori

20/02/2013

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