Festa del papà: dall'Ucraina allo Yemen, siamo a fianco dei padri che affrontano più difficoltà per proteggere i propri bambini

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18/03/2022

È stato dimostrato: il papà gioca un ruolo cruciale nello sviluppo armonico dei propri figli, soprattutto nei primi mille giorni di vita; per questo l’UNICEF ha lanciato la campagna “Early Moment Matters”.

Quando i padri sono presenti nell’educazione dei propri figli ricoprendoli di amore, fornendo protezione, giocando con loro e sostenendo la loro alimentazione, i bambini imparano meglio, hanno meno problemi comportamentali e sono destinati a diventare adulti più sani e più felici.

Alcuni papà affrontano problemi e ostacoli molto più grandi di altri per far sì che tutto questo accada. Questa Festa del Papà vogliamo dedicarla proprio a loro. 

In copertina: Najibullah tiene in braccio la piccola Fatima, 11 mesi, dopo averla portata ad un controllo medico presso la clinica supportata dall'UNICEF a Kandahar, Afghanistan. La piccola ha preso 1,5 kg nelle ultime settimane, è una buona notizia: vuol dire che si sta lentamente riprendendo dalla malnutrizione acuta grave.  

Ahmed, Yemen

Ahmed Hassan Alwarafi porta suo figlio sulle spalle, Ibrahim, per arrivare al centro protesico di Aden, in Yemen. Ibrahim ha 17 anni: stava portando le pecore al pascolo quando ha calpestato una mina.

Dopo essere stato ricoverato a Ibb City, è rimasto incosciente per alcuni giorni: Ahmed era scioccato, ha dovuto prendere la tragica decisione di far amputare anche la gamba sinistra del figlio (oltre alla destra) gravemente lesionata.

Quando Ibrahim si è risvegliato era sconvolto, non poteva credere di non poter più camminare. “Dopo due anni dall’incidente, sono riuscito a portarlo in questo centro, gli hanno fornito delle protesi ed ora è felice di poter camminare da solo” racconta Ahmed. Ha dovuto far finanziare le protesi da un privato perché erano troppo costose per la sua famiglia.

Andriy, Ucraina

Andriy Baida, 36 anni, è seduto nel reparto maternità dell’ospedale di Kiev, in Ucraina, mentre la moglie Liudmyla Leipisiy tiene in braccio il loro piccolo.

Da quando il conflitto si è intensificato, le famiglie si sono rifugiate sottoterra, tagliate fuori dai servizi di base. Ospedali e reparti di maternità hanno spostato i loro pazienti negli scantinati o stanno operando sotto il fuoco incrociato.

La situazione è drammatica, soprattutto quando tua moglie e tuo figlio sono così indifesi, ma in questo momento il cuore di Andriy è pieno di gioia. È nato un nuovo papà, in un paese in guerra.

Sang, Vietnam

Sang abbraccia suo figlio, Tung, 7 anni, durante una passeggiata in spiaggia vicino la loro casa a Da Nang, nel Vietnam centrale.

Tung, a causa di una malattia cardiaca della madre, è nato prematuro di due mesi ed è ipovedente. Inizialmente Sang e sua moglie si sono presi cura di Tung a casa, ma ben presto si sono resi conto che il bambino aveva bisogno di nuovi stimoli per rendersi più indipendente.

Così Sang lo ha iscritto al Da Nang Inclusive Education Resource Center (IERC), supportato dall'UNICEF, dove ha imparato a leggere e scrivere in Braille e anche a scrivere con lo stilo sull'ardesia. Una scelta che ha reso suo figlio molto felice.

Wamangu, Repubblica Democratica del Congo

Wamangu, 34 anni, culla i suoi gemelli di 18 mesi, Fabrice e James, presso la clinica gestita dalla ONG partner dell'UNICEF Heal Africa, a Kizimba, nella provincia del Nord Kivu, Repubblica Democratica del Congo. 

Ai gemelli è stata diagnosticata la malnutrizione acuta grave: "I miei bambini erano molto magri ed ero preoccupato per loro” racconta Wamangu "Dopo aver ricevuto cure presso la clinica per alcune settimane, il loro stato è stato aggiornato a malnutrizione acuta moderata e stanno ricevendo integratori vitaminici".

Secondo le ultime stime delle Nazioni Unite, i recenti sfollamenti nella Repubblica Democratica del Congo portano il numero totale di sfollati nel Paese a circa 5,5 milioni di persone. Tra questi i più vulnerabili sono proprio i bambini, a rischio malnutrizione e epidemie quali ebola, morbillo, meningite, colera e peste, che pongono ulteriore pressione sul già fragile sistema sanitario. 

18/03/2022

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