Diritti dei bambini

Child Guarantee

Child Guarantee: parte dall'Italia la lotta alla povertà minorile in Europa

Un quarto dei bambini e degli adolescenti europei sono ancora a rischio di povertà o di esclusione sociale, i bambini e gli adolescenti italiani sono esposti a un rischio di rimanere vittime di povertà ed esclusione sociale pari al 30%, ben oltre la media UE del 24,4% . 

È quanto emerge dalle più recenti statistiche dell'Unione Europea. 

Secondo i dati recentemente diffusi dall’Istat nel 2021 la povertà assoluta in Italia conferma i massimi storici raggiunti in periodo di pandemia, toccando ben 1,4 milioni di bambine/i - pari al 14,2% - e 762 mila famiglie con minori.

Una situazione che si riflette anche nei consumi della famiglia con possibili ripercussioni anche nell’accesso a beni e servizi, tra cui assistenza sanitaria e istruzione gratuite e di qualità, condizioni abitative dignitose e alimentazione adeguata, in linea con i principi e le norme della  Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. 

In Italia così come in altri Paesi europei, la Garanzia Europea per l’Infanzia (EU Child Guarantee) vuole colmare questo divario e promuovere modelli di intervento che si sono rivelati promettenti nel ridurre la povertà minorile e favorire l’inclusione sociale.

Povertà ed esclusione in Italia

14,2%

minori in povertà assoluta

23%

giovani tra i 15 e i 29 anni fuori da percorsi di studio, lavoro o formazione

30%

minorenni (<16) a rischio di povertà ed esclusione sociale

Cos'è la Garanzia Europea per l’Infanzia

La Garanzia Europea per l’Infanzia ha lo scopo di assicurare che bambini e adolescenti in situazioni di vulnerabilità abbiano accesso a questi servizi di qualità.

In Italia così come in altri Paesi europei, in stretta collaborazione con i governi nazionali e locali, sono stati implementati e testati 18 modelli di servizi e interventi sostenibili, basati su evidenze scientifiche che ne provano I risultati positive in termini di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale per bambini provenienti da contesti svantaggiati. L'implementazione di tutti i modelli di servizi è proseguita in coordinamento e accordo con le autorità e le istituzioni nazionali e subnazionali, attraverso piani e accordi attentamente progettati, supervisionati dai meccanismi di coordinamento a livello nazionale e locale.

Nonostante la Garanzia Europea per l’Infanzia abbia un carattere universalistico, sono 6 i gruppi di minori considerati a maggior rischio di povertà e di esclusione sociale.
Si tratta di minori senza fissa dimora o in situazioni di grave disagio abitativo, minori con disabilità, con problemi di salute mentale, bambini e adolescenti provenienti da un contesto migratorio o appartenenti a minoranze etniche - in particolare Rom – o ancora quanti si trovano in strutture di assistenza alternativa, in particolare istituzionale, e i minori in situazioni familiari precarie.

Si ricorda che la prima fase della Garanzia Infanzia è iniziata nel 2015 con una Risoluzione del Parlamento Europeo che auspicava lo sviluppo di un Programma di Garanzia per l’infanzia e l’adolescenza per il contrasto della povertà multidimensionale. Cinque gli ambiti coinvolti: istruzione, salute, nutrizione, condizioni abitative e cura della prima infanzia.

La seconda fase del programma riguardava lo studio di fattibilità, da cui sono stati identificati i quattro gruppi prioritari. 

Dal luglio 2020 a fine 2022 la Commissione Europea ha dato il via a questa terza fase pilota, chiedendo all'UNICEF di collaborare con i Governi in Italia, Croazia, Bulgaria, Grecia, Spagna, Germania e Lituania  nella sperimentazione di sistemi di intervento per il contrasto alla povertà minorile e all’esclusione sociale, come possibili modelli per gli Stati membri dell’Unione Europea.

La Garanzia Europea per l'Infanzia in Italia

In Italia la fase pilota della Garanzia Europea per l’Infanzia si è sviluppata sotto la direzione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia. 

Con il Child Guarantee l’UNICEF, in Italia, ha supportato le istituzioni attraverso due livelli di intervento:
1.    Ricerca – è stata condotta una ricerca approfondita di tutte le politiche in corso – la Deep Dive-  che contribuiscono alla lotta alla povertà minorile e all’esclusione sociale, al fine di individuare i minorenni maggiormente bisognosi, gli sforzi già in atto a livello di politiche nazionali e locali e le maggiori criticità. I risultati della ricerca potranno essere utili per informare la formulazione del piano nazionale d’azione dedicato.
2.    Sperimentazione di modelli di intervento - sono stati testati dei modelli operativi pilota per il supporto di bambine, bambini e adolescenti in condizione di particolare vulnerabilità ed esclusione sociale, che potranno essere integrati nel piano d’azione nazionale e che contribuiranno alla costruzione del Child Guarantee Europeo e che potranno essere replicati negli altri Stati Membri.

In particolare:

  • Affidamento familiare per minorenni particolarmente vulnerabili (0-6 anni; con disabilità; stranieri)
  • Semi-autonomia per adolescenti fuori famiglia
  • Integrazione di componenti di housing sociale e sviluppo competenze del XXI secolo all’interno della Sperimentazione Nazionale Care Leavers
  • Sviluppo competenze del XXI secolo per il supporto alla transizione scuola-lavoro
  • Contrasto alla povertà educativa
  • Affiancamento e supporto a famiglie vulnerabili attraverso i Centri per la Famiglia


In tutta la fase di sperimentazione è stata promossa la partecipazione dei bambini e adolescenti – soprattutto dei più vulnerabili – nei processi di progettazione, implementazione, monitoraggio e valutazione dei programmi dei piani nazionali d’azione, a livello dei servizi locale, regionale e nazionale.

Promossa la partecipazione di adolescenti e giovani con lo Youth Advisory Board

La partecipazione di adolescenti e giovani è essenziale per raggiungere i gruppi più svantaggiati individuate dalla Garanzia ed è stata integrata nel processo politico/decisionale, nella progettazione dei servizi, nel monitoraggio e nella valutazione, nonché nelle attività di advocacy e comunicazione. 

Lo Youth Advisoryo Board (YAB) è stato costituito nel dicembre 2021. Le consultazioni effettuate nel febbraio 2022 sono state poi presentate durante l'audizione con il gruppo di lavoro interministeriale e pienamente incorporate nel Piano d’Azione Nazionale per la Garanzia Infanzia. 

Dalla sua costituzione, I membri dello YAB hanno sensibilizzato i propri coetanei, raccolto le loro opinioni e condiviso le raccomandazioni con i principali stakeholder istituzionali, anche attraverso 3 incontri in presenza che hanno coinvolto i principali partner governativi.

 

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