Rapporto Intervento Umanitario
Nel 2026, oltre 73 milioni i bambini da raggiungere in 133 paesi in emergenza
In tutto il mondo, decine di milioni di bambini sono vittime di conflitti brutali, disastri naturali, sfollamenti di massa e crisi economiche, costretti loro malgrado ad affrontare rischi inimmaginabili per un bambino. Le loro vite sono in pericolo per violenze diffuse, carestie, catastrofi climatiche sempre più frequenti, emergenze di salute pubblica e per il collasso dei servizi di base a loro essenziali. Con i tagli ai fondi per gli aiuti che ne hanno peggiorato le condizioni, accrescendone il bisogno di un’assistenza umanitaria integrata.
I dati disponibili riportano 473 milioni di bambini che vivono o fuggono da zone di conflitto, 50,3 milioni sfollati, 1 miliardo ad alto rischio per i cambiamenti climatici, quasi la metà di tutti i bambini del mondo. Migliaia di bambini continuano a venire uccisi e mutilati, con gli attacchi a scuole e ospedali che proseguono senza sosta, mentre i casi verificati di stupro e altre forme di violenza sessuale sui bambini risultano drammaticamente in aumento.
Nella Striscia di Gaza, i bambini hanno subito violenze brutali e ripetute che nessun bambino dovrebbe mai sopportare. In Sudan stanno vivendo una delle crisi più gravi e meno visibili al mondo. In Ucraina, la guerra in corso continua a sconvolgere ogni aspetto della loro vita. A causa del cambiamento climatico, i bambini sono sempre più esposti a siccità diffuse ed intense ondate di calore, a tempeste sempre più potenti ed inondazioni più estese, e alle malattie che ne derivano, insieme agli effetti dell’inquinamento dell’aria.
117milioni
Persone da raggiungere con assistenza umanitaria
73milioni
Bambini da assistere con interventi d’emergenza
133paesi
Colpiti da emergenze umanitarie complesse
Sebbene i tagli agli aiuti stiano mettendo sotto enorme pressione i programmi salvavita dell'UNICEF, costringendoci a decisioni impossibili, come concentrare forniture e servizi limitati sui bambini in alcuni luoghi rispetto ad altri, l'UNICEF sta adattando la propria azione umanitaria per operare efficacemente in un contesto umanitario in rapido cambiamento, rimanendo saldamente ancorato alla salvaguardia dei diritti dei bambini.
Per il soccorso ai bambini vittime di crisi sempre più complesse e spesso sovrapposte, per il 2026 l’UNICEF lancia un Appello d'Emergenza di 7,66 miliardi di dollari: l’obiettivo é raggiungere 117 milioni di persone di cui 73 milioni sono bambini in condizioni di grave vulnerabilità, da assistere in 133 paesi e territori colpiti da guerre e conflitti, catastrofi naturali ed epidemie diffuse, e da un’insicurezza alimentare in continua crescita.
Sudan, Afghanistan, Stato di Palestina, Siria e RD Congo le prime crisi per fondi necessari
Le emergenze in Sudan, Afghanistan, nello Stato di Palestina, in Siria e nella Repubblica Democratica del Congo rappresentano le prime 5 crisi umanitarie per fondi necessari alla risposta d’emergenza programmata dall’UNICEF in 133 tra paesi e territori.
L’Appello d’Emergenza per il Sudan è il più alto per fondi necessari, con 962,8 milioni dollari richiesti per il 2026, seguito da quello per l’Afghanistan, di oltre 949 milioni dollari. Per la drammatica crisi di Gaza e nello Stato di Palestina, l’UNICEF stima necessari 673,8 milioni di dollari, oltre 481,4 milioni per la Siria, 402,7 milioni per la risposta umanitaria nella Repubblica Democratica del Congo.
Tra le prime emergenze per fondi necessari, quella per la guerra in Ucraina e i rifugiati in Europa, con oltre 387,9 milioni richiesti, a fronte di una situazione in costante peggioramento. Tra le principali crisi umanitarie nelle varie regioni operative dell’UNICEF, quella per la complessa emergenza in Etiopia, per le violenze in Libano, in Myanmar e ad Haiti, per la Nigeria e in Bangladesh, per la prolungata crisi dei rifugiati Rohingya.
L'entità dei bisogni umanitari dei bambini è a un livello storicamente alto, con un numero sempre maggiore di bambini colpiti ogni giorno da emergenze. Il mandato dell'UNICEF è fornire a ciascuno di loro i servizi e gli aiuti di cui hanno bisogno, garantendo che i loro diritti siano protetti, promossi e sostenuti.
Catherine Russel, Direttrice Generale dell’UNICEF
Gli obiettivi di intervento dell’UNICEF per il 2026
A fronte di un crescente divario tra bisogni esistenti e fondi disponibili, nella dura realtà del panorama odierno dei finanziamenti umanitari ci troviamo costretti a concentrare aiuti e risorse pesantemente limitate: l'Appello umanitario dell'UNICEF per il 2026 mira a dirigerle sui bisogni più critici dei bambini a maggior rischio, incluso per emergenze cronicamente sottofinanziate ed ignorate.
A dispetto di tali criticità, per il 2026 il Rapporto sull’intervento umanitario dell’UNICEF pone una serie di obiettivi di vasta portata: assicurare assistenza medica a 44,6 milioni di donne e bambini e monitoraggio nutrizionale a 33 milioni di bambini contro la Malnutrizione Acuta, raggiungere 55,2 milioni di persone con acqua sicura e 12,9 milioni tra bambini e adulti con supporto psicosociale e per la salute mentale. Contro le violenze di genere, assisteremo 6,7 milioni tra bambini e donne e doteremo 28,6 milioni di persone con canali sicuri per denunciare sfruttamento e abusi sessuali.
Per il diritto all’istruzione ordinaria o informale, inclusa la prescolare, il nostro obiettivo è sostenere oltre 22,9 milioni di bambini in contesti d’emergenza. Più di 3,2 milioni di famiglie saranno supportate con protezione e assistenza sociale, 3,6 milioni di persone con sistemi di riscontro per richiedere assistenza e 104,5 milioni con informazioni sull’accesso a servizi salvavita. In tutto il nostro lavoro, prioritario sarà raggiungere i bambini più vulnerabili, con speciale attenzione alla condizione delle bambine, ai bambini con disabilità, a quelli di comunità emarginate, e ai minori rifugiati e migranti, non importa da dove provengano.
L'Appello umanitario dell'UNICEF per il 2026 mira a rispondere a crisi diverse e di elevata complessità, dando priorità agli interventi salvavita di maggiore impatto, rafforzando i partenariati con istituzioni e attori locali, investendo nella preparazione per anticipare la risposta alle emergenze, e per costruire la resilienza e la responsabilità dei sistemi nazionali. Per affrontare tali sfide, l'UNICEF sta adattando la propria azione umanitaria, ma senza un supporto adeguato non saremo in grado di raggiungere ogni bambino in bisogno di assistenza salvavita immediata.
I risultati dell’Azione Umanitaria dell’UNICEF
Nel corso del 2025, l’intervento umanitario dell’UNICEF ha raggiunto risultati di rilievo in molteplici contesti di crisi, nonostante una mancanza di fondi pari al 58% di quanto necessario, quale registrata al 31 ottobre. In base ai dati rilasciati dal Rapporto umanitario sui risultati sostenuti, aggiornati al giugno 2025, nel corso dell’anno abbiamo raggiunto diversi milioni di bambini, donne e persone colpiti da conflitti, disastri naturali ed emergenze complesse.
Nella prima metà del 2025, abbiamo assistito oltre 21,1 milioni di persone con acqua sicura da bere e per l’uso quotidiano, 5,7 milioni di bambini con vaccinazioni d’emergenza contro il morbillo, 2,8 milioni di bambini in pericolo di vita con terapie di cura per Malnutrizione Acuta Grave. Per l’accesso all'istruzione ordinaria o informale, anche prescolare, più di 6,9 milioni di bambini sono stati assistiti in contesti d’emergenza.
Per la protezione dell’infanzia, nei primi 6 mesi dell'anno abbiamo raggiunto 4,6 milioni di bambini, adolescenti e adulti con minori per la salute mentale e il supporto psicosociale, 2,5 milioni tra donne, ragazze e ragazzi hanno beneficiato di misure di prevenzione, contrasto e risposta alle violenze di genere, 9,2 milioni di persone sono supportate con canali sicuri per denunciare abusi e sfruttamento sessuale, più di 792.668 famiglie con sussidi d’emergenza in denaro.
Questi solo alcuni dei risultati raggiunti nella prima metà del 2025, che seguono l’azione umanitaria del 2024, attraverso cui l’UNICEF ha dato risposta a 448 situazioni di crisi in 104 paesi in emergenza, tra disastri naturali e catastrofi climatiche, conflitti e instabilità sociopolitica, emergenze nutrizionali e di salute pubblica, crisi di bambini e famiglie sfollate, rifugiate o migranti. Una risposta che non sarebbe stata possibile senza l’indispensabile supporto dei nostri donatori.
In base ai dati rilasciati a giugno 2025 con il Rapporto annuale UNICEF sui risultati nelle emergenze, nel 2024 abbiamo raggiunto milioni di bambini, donne e persone in condizione di vulnerabilità, attraverso i nostri programmi e settori di intervento umanitario.
Tra i risultati sostenuti nel 2024, abbiamo assistito 41 milioni di persone con acqua potabile e servizi per l’igiene di base, vaccinato contro il morbillo 24,6 milioni di bambini in pericolo, raggiunto 109,3 milioni di bambini con pronta diagnosi e terapia della Malnutrizione Acuta. Per l’accesso all'istruzione ordinaria o informale, anche prescolare, 9,2 milioni di bambini sono stati assistiti in contesti d’emergenza.
Per la protezione dell’infanzia, nel 2024 abbiamo sostenuto 22,3 milioni di bambini, adolescenti e adulti con minori per la salute mentale e il supporto psicosociale, 17,7 milioni tra donne, ragazze e ragazzi hanno beneficiato di misure di prevenzione, contrasto e risposta alle violenze di genere, 79,5 milioni di persone sono state supportate con canali sicuri per denunciare abusi e sfruttamento sessuale da chi addetto alla loro assistenza, oltre 3,6 milioni di famiglie sono state assistite con sussidi d’emergenza in denaro forniti dall’UNICEF.
Nel corso dell’anno, forniture umanitarie per un valore di 1,234 miliardi di dollari sono state consegnate in 68 tra paesi e zone operative in emergenza. Tra i principali aiuti procurati, vaccini e farmaci biologici per un valore di 541,58 milioni di dollari, aiuti nutrizionali per 179,18 milioni, prodotti e attrezzature per l’acqua e l’igiene per 125,87 milioni, forniture ed equipaggiamento medico per 58,28 milioni, prodotti farmaceutici per 95,28 milioni di dollari.
Pagina aggiornata al 10 dicembre 2025