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Istruzione

Il Diritto di imparare

Prendiamo un normale giorno di scuola: nelle classi di tutto il mondo varcheranno la soglia oltre 1 miliardo di bambini. È il numero più alto della storia: l'umanità non ha mai visto tanti bambini e ragazzi accedere all’educazione.

Eppure, un'istruzione di qualità accettabile è ancora un obiettivo lontano per molti di loro. La mancanza di insegnanti qualificati, i materiali di apprendimento inadeguati, le classi di fortuna e la scarsità di strutture igieniche rendono l’apprendimento molto difficile per i bambini. Altri arrivano a scuola troppo affamati, ammalati, affaticati dal lavoro o dalle incombenze domestiche per trarre benefici dalle lezioni.

1bambino su 4

Privo d'accesso all’istruzione primaria nei paesi più poveri

129milioni

Le bambine senza accesso alla scuola

617milioni

Bambini che non raggiungono livelli di competenza adeguati

Le conseguenze sono gravi: 617 milioni di bambini e adolescenti in tutto il mondo non sono in grado di raggiungere livelli minimi di competenza in lettura e matematica, anche se due terzi di loro frequenta la scuola. Ancor peggio, 64 milioni di  bambini restano senza accesso alla scuola primaria, la maggior parte dei quali appartenenti a gruppi emarginati. Le condizioni socioeconomiche influenzano fortemente le possibilità di frequenza e il completamento dell'istruzione primaria, con 1 bambino su 4 che nei paesi più poveri non vi ha accesso.

Bambini e ragazzi sono esclusi dall'istruzione per molte ragioni. I bambini delle famiglie più povere, ad esempio, hanno molte più probabilità di restare esclusi dall’istruzione rispetto ai più ricchi. Vivere in aree rurali, l’appartenenza a minoranze etniche, la presenza di una condizione di disabilità o il semplice fatto di essere donna sono fattori che spesso si traducono nell’essere lasciati indietro a scuola.

Sebbene siano stati compiuti progressi significativi verso il raggiungimento dell'istruzione primaria universale, con l’87% dei bambini che vi hanno accesso, ben 64 milioni ne restano esclusi: circa la metà sono bambine.

Il COVID-19 e la crisi dell'istruzione

Con la chiusura delle scuole per contenere il contagio da COVID-19, milioni di bambini e ragazzi hanno sofferto di ripercussioni sul piano della frequenza scolastica e dell’apprendimento, della socialità e del loro sano sviluppo. 

Nel momento peggiore, più di 1,6 miliardi di studenti sono rimasti senza accesso alla scuola a causa dei lockdown nazionali, con le chiusure scolastiche che, nel primo anno di pandemia, hanno impedito l’80% dell’istruzione in presenza. Dopo 2 anni, 23 paesi dovevano ancora pienamente riaprire le scuole , 147 milioni di bambini avevano perso metà delle lezioni in presenza. Molti non sono più tornati a scuola, e 11 milioni di ragazze rischiano di restarne escluse.

Già prima della pandemia, nei paesi più vulnerabili il 57% dei bambini viveva in condizioni di povertà educativa, un dato ora salito al 70%. Oggi, dopo quasi 3 anni, si rileva una stagnazione dell’apprendimento digitale sviluppato per la pandemia, con 1/3 delle piattaforme per la didattica a distanza completamente chiuse. Inoltre, 2/3 dei bambini di 10 anni non è in grado di leggere e comprendere una semplice storia scritta, con i bambini delle famiglie più povere che meno beneficiano dei finanziamenti pubblici per l'istruzione.

La scuola e la disparità di genere

In alcune parti del mondo per le ragazze le opportunità di istruzione possono essere particolarmente limitate. Nel mondo 129 milioni di ragazze sono fuori dalla scuola: 32 milioni dalla scuola primaria, 30 milioni dalla scuola secondaria inferiore (le medie) e 67 milioni dalla scuola secondaria superiore.  

Le ragioni sono molteplici: povertà, matrimonio infantile e violenza di genere sono barriere difficili da superare che variano di comunità in comunità. In alcuni luoghi, le scuole non soddisfano le esigenze di sicurezza, igiene o servizi igienico-sanitari per le ragazze. In altri, la didattica non è sensibile al genere e si traduce in divario per l'apprendimento e per lo sviluppo delle competenze.

Secondo un ultimo rapporto UNICEF, sessismo e stereotipi di genere sono tra le prime cause del ritardo delle ragazze sulle competenze matematiche rispetto ai ragazzi. Oltretutto, le famiglie povere dovendo scegliere su chi investire nell’istruzione preferiscono mandare a scuola i ragazzi.

Un sistema scolastico equo concorre a costruire la prosperità di un paese. Per le ragazze, la frequenza scolastica contribuisce alla riduzione della violenza di genere e di pratiche dannose come matrimonio infantile e mutilazioni genitali femminili. Per i ragazzi, un'istruzione priva di stereotipi di genere significa restare di più a scuola: in molti paesi le norme sulla mascolinità possono alimentare il disimpegno dalla scuola, il lavoro minorile, la violenza tra bande e il reclutamento in gruppi armati perché considerate fonte di guadagno.

"L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo"

Nelson Mandela

Bangladesh, una ragazza sta studiando in uno spazio per l'apprendimento allestito nel campo rifugiati di Cox's Bazar

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Il diritto dei bambini ad essere istruiti comporta il diritto ad apprendere. Uno dei più grandi successi globali degli ultimi 50 anni è proprio l’accesso universale alla scuola primaria: all’inizio degli anni '50 circa la metà dei bambini era fuori dalla scuola. Già nel 1970 la cifra era scesa al 28%, oggi si attesta all'11%. È un successo globale che, tuttavia, ci pone davanti a sfide diverse ma pur sempre urgenti: l’accesso iniquo all'istruzione per bambini e adolescenti, la crisi globale dell'apprendimento e l'istruzione in situazioni di emergenza e di situazioni fragili.

Nel 2022

L'UNICEF ha supportato 148 paesi per l'istruzione e lo sviluppo delle competenze della vita quotidiana

37,9milioni

Bambini inseriti in programmi di istruzione

28,3milioni

Bambini assistiti con materiale didattico

L’azione dell’UNICEF

L'istruzione è un diritto umano fondamentale. Il nostro impegno è  diretto a rafforzare i sistemi educativi nazionali, alla riduzione delle disuguaglianze nell'accesso all’istruzione e al miglioramento della qualità e dei risultati dell'apprendimento, anche attraverso la fornitura di aiuti e servizi. Operiamo per accrescere le opportunità educative dei bambini sia in età prescolare che di scuola primaria e secondaria, e per lo sviluppo delle competenze personali degli adolescenti.

Quando il COVID-19 ha imposto la chiusura delle scuole in tutto il mondo, siamo intervenuti per potenziare le opportunità di apprendimento digitale, connettendo milioni di bambini e di giovani alla rete globale dell’istruzione, maturando dall’esperienza un nuovo canale di risposta per le emergenze.

Tra i risultati sostenuti nel 2022, abbiamo inserito oltre 37,9 milioni di bambini senza accesso a scuola in programmi di istruzione prescolare, primaria o secondaria, di cui il 49% bambine, raggiungendo più di 28,3 milioni di bambini con materiale didattico e per l’apprendimento nella prima infanzia. 

Per lo sviluppo delle competenze e la partecipazione responsabile, nel 2022 abbiamo coinvolto 7,4 milioni di bambini, adolescenti e giovani in iniziative di promozione e difesa dei diritti, quasi 6,6 milioni in attività di comunicazione e 27,1 milioni attraverso piattaforme di partecipazione digitale.

Tra gli aiuti forniti, 162.830 kit di materiali didattici per l’istruzione in 52 paesi, 108.337 kit con il necessario ad attrezzare ed equipaggiare aule scolastiche standard e 6.893 kit adatti per le esigenze delle aule scolastiche degli specifici paesi, 19.869 kit per l’educazione e lo sviluppo nella prima infanzia.

Nelle Emergenze

Nel 2022, COVID-19 e crisi umanitarie quali guerre, calamità naturali e movimenti di popolazioni in fuga da conflitti e povertà hanno ostacolato il diritto all'istruzione di troppi bambini.

Con la riposta alla pandemia, abbiamo approntato metodi innovativi per affrontare esclusione e disuguaglianze, adottando e adattando diverse tecniche e tecnologie per l'apprendimento a distanza. Dalla riapertura delle scuole in sicurezza durante la pandemia, abbiamo sviluppato nuovi strumenti per portate l’istruzione ai bambini colpiti da emergenze. 

Tra i risultati raggiunti nel 2022, abbiamo sostenuto con programmi di istruzione ordinaria e informale più di 18,6 milioni di bambini vittime di emergenze e 3,1 milioni tra bambini migranti, sfollati, rifugiati o tornati in condizioni precarie alle proprie terre d’origine. Nel corso dell’anno, più di 3,8 milioni di bambini sono stati assistiti con materiale didattico in contesti di crisi umanitarie.

Tra gli aiuti forniti, apparecchiature IT come computer, laptop, tablet per 13,4 milioni di dollari, per aiutare a studiare i bambini vittime dell’emergenza in Ucraina, Polonia e Moldavia, o di altre emergenze come in Nigeria.



Pagina aggiornata al 21 luglio 2023

Documenti disponibili

L’Azione Globale dell’UNICEF - Quadro dei Risultati_21/7/2023pdf / 1.18 Mb

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L’Azione Globale dell’UNICEF- Quadro dei Risultati_22/7/2022pdf / 1.16 Mb

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L’Azione Globale dell’UNCEF- Quadro dei Risultati_30/7/2021pdf / 1.25 Mb

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Education Strategy 2019/2030pdf / 19.62 Mb

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