Salute
Ogni bambino ha il diritto di sopravvivere e crescere sano
Enormi progressi sono stati compiuti negli ultimi decenni per la salute materna e infantile. Eppure, milioni di donne e bambini continuano a morire per cause prevenibili con un’assistenza medica di qualità e sistemi sanitari adeguati. La pandemia di COVID-19 ha posto sotto gli occhi di tutti le terribili conseguenze di sistemi sanitari fragili, soprattutto per la sopravvivenza dei più vulnerabili.
Molte vite possono essere salvate: polmonite, diarrea e malaria sono responsabili di molte delle morti sotto i 5 anni, mentre i decessi neonatali avvengono soprattutto a causa di nascite premature e complicazioni durante il travaglio e il parto. Tutte cause prevenibili e curabili, che l’accesso inadeguato a un’assistenza sanitaria di qualità e ad aiuti salvavita rende difficile da affrontare in molti paesi vulnerabili.
L’ambiente e l’insicurezza causata da disastri naturali giocano un ruolo altrettanto importante per la salute di bambini e ragazzi. Oltre 1 miliardo di bambini sono esposti a livelli eccezionalmente elevati di inquinamento atmosferico e sono ad altissimo rischio per la crisi climatica globale. Nei paesi colpiti da catastrofi naturali, guerre e conflitti, i rischi per la salute aumentano notevolmente, con servizi sanitari spesso inesistenti o inaccessibili.
4,8milioni
i decessi sotto i 5 anni
2,3milioni
sono morti nel primo mese di vita
13.000
i bambini morti ogni giorno prima dei 5 anni
Se la pandemia di COVID-19 non ha avuto un impatto diretto sulla mortalità infantile, ne ha però aumento i rischi, per le interruzioni dei servizi e dall'assistenza medica di base, ma anche per un calo di fiducia nei vaccini per l'infanzia: oltre 67 milioni i bambini non protetti dalle vaccinazioni di routine in 3 anni di interruzioni per pandemia, guerre, disuguaglianze e povertà, il più grande calo degli ultimi 30 anni, con 48 milioni di bambini rimasti con Zero Dosi, privati anche di una sola dose di vaccino.
Gli ultimi dati UNICEF-OMS riportano un calo nelle coperture vaccinali, con 14,5 milioni di bambini privati delle necessarie vaccinazioni di routine nel 2023, rispetto ai 13,9 milioni del 2022 e ai 12,9 milioni del 2019. Il risultato è un aumento di epidemie da malattie prevenibili che minaccia anni di progressi, a causa della disinformazione sui vaccini, dalla crescita demografica e delle crisi umanitarie, ed ora dai tagli ai fondi per la salute a livello globale: grazie alle vaccinazioni, negli ultimi 50 anni le vite salvate nel mondo sono state più di 150 milioni.
Il numero di bambini che non ricevono le vaccinazioni di routine è aumentato negli ultimi anni, sebbene i paesi stiano compiendo sforzi per vaccinare i bambini non raggiunti durante il COVID-19. Una pandemia che, inoltre, ha prodotto molteplici ripercussioni su condizioni e benessere di bambini e adolescenti, incluso per la salute mentale, con 1 adolescente su 7 che nel mondo soffre di disturbi mentali, come rilevato nella Giornata Mondiale dedicata alla salute mentale. Un disagio che, a seguito del COVID-19, non ha risparmiato anche i paesi più ricchi del mondo, secondo un ultimo rapporto dell'UNICEF.
Progressi e sfide per la sopravvivenza infantile
Progressi straordinari per la sopravvivenza infantile sono stati compiuti negli ultimi decenni: la formazione del personale sanitario e strumenti quali ad esempio vaccini, zanzariere, sali reidratanti e micronutrienti hanno contribuito allo straordinario calo della mortalità infantile. Dal 2000 ad oggi, le morti di bambini prima del 5° anno si sono ridotte di più della metà, scendendo nel 2022 sotto i 5 milioni, progressi ora a rischio per il taglio dei fondi agli aiuti.
Secondo l’ultimo rapporto sulla mortalità infantile, il numero di bambini morti prima del 5° compleanno è sceso a 4,8 milioni nel 2023, dopo il minimo storico di 4,9 milioni del 2022. Nonostante tali progressi, ogni giorno più 13.000 bambini perdono la vita prima di raggiungere i 5 anni, insieme a 1,3 milioni di bambini e giovani morti tra i 5 e i 24 anni.
Molto resta da fare, soprattutto sul fronte della mortalità neonatale, i primi 28 giorni di vita, il periodo più delicato per la sopravvivenza del bambino. Dei quasi 4,8 milioni di bambini morti nel 2023 prima del 5° anno, i decessi nel periodo neonatale sono risultati quasi 2,3 milioni, circa il 47% di tutte le morti sotto i 5 anni: più di 6.250 ogni giorno.
Ogni giorno, troppi genitori vivono il trauma di perdere i propri figli, a volte anche prima del loro primo respiro: una tragedia così diffusa e prevenibile non dovrebbe mai essere accettata come inevitabile
Vidhya Ganesh, Direttore UNICEF Divisione Analisi Dati, Programmazione e Monitoraggio
Se il numero di bambini morti prima del 5° anno è sceso a 4,8 milioni, quello dei bambini nati morti ha subito un calo modesto, rimanendo intorno a 1,9 milioni. In ambo i casi, il ritmo di progresso risulta rallentato: dal 2015 ad oggi il tasso annuale di riduzione della mortalità sotto i 5 anni ha subito un rallentamento del 42%, quello della riduzione dei bambini nati morti del 53%, rispetto al periodo 2000-2015.
Sebbene gli ultimi dati sulla mortalità materna riportino un calo del 40% delle morti tra il 2000 e il 2023, i progressi risultano ora a rischio per il taglio degli aiuti internazionali. Prospettive preoccupanti, se si considera che il ritmo di progresso risulta rallentato in modo significativo dal 2016, e che 260.000 donne sono morte nel 2023 per complicazioni durante la gravidanza o il parto: una morte materna ogni 2 minuti.
Per la salute di donne e ragazze, un passo importante rappresenta l’impegno per espandere vaccinazioni e programmi diretti ad eliminare il cancro della cervice uterina, il 4° più diffuso tra le donne, i cui decessi sono al 90% concentrati in paesi a basso e medio reddito.
Per una sanità equa ed accessibile
La pandemia di COVID-19 ha evidenziato l'importanza di investire in una sanità che sia accessibile, equa ed efficiente, con attenzione particolare ai paesi più vulnerabili, colpiti da conflitti, dall’impatto dei cambiamenti climatici o con forti diseguaglianze.
L’UNICEF pone l’attenzione sull’importanza delle vaccinazioni, della salute neonatale, materna e infantile, esortando governi, operatori sanitari, comunità e famiglie ad accelerare gli sforzi affinché ogni bambino possa sopravvivere e crescere sano.
L’esperienza della pandemia ancor di più evidenzia l’importanza di potenziare vaccinazioni e assistenza sanitaria primaria, quale base per promuovere la salute e il benessere dalla nascita lungo tutto il ciclo di vita, affinché i bambini non solo sopravvivano, ma prosperino in società più eque e a loro misura.
Un impegno imprescindibile, che la nuova variante di vaiolo Mpox richiama all’attenzione, dopo la dichiarazione di Emergenza di salute pubblica di rilevanza internazionale di una malattia cui i bambini sono i più a rischio, e contro cui l’UNICEF ha subito attivato procedure d’emergenza: tra le misure, garantire i vaccini nei paesi più colpiti, con un accordo che assicura l'accesso al vaccino a 77 paesi a basso reddito, parte di un piano di risposta integrato a livello globale.
L'UNICEF ha operato a livello globale con particolare attenzione ai più vulnerabili, per aiutare i bambini a sopravvivere e crescere sani
2,787miliardi
dosi di vaccino procurate nel mondo
35,6milioni
nascite supportate in 89 paesi
L’UNICEF e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
La mortalità e la sopravvivenza infantile rappresentano un indicatore chiave non solo della salute e del benessere dei bambini, ma anche dei progressi per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. L’Obiettivo 3 - per una Buona salute - chiede alla comunità internazionale un cambiamento globale, dalla cura delle malattie al rafforzamento dei sistemi sanitari, per un'assistenza sanitaria di qualità ed economicamente sostenibile per tutti. L’UNICEF opera in tutto il mondo attraverso programmi di intervento prioritari:
- Salute materna, neonatale e infantile: per porre fine alle morti prevenibili con servizi d’assistenza e di vaccinazione, la prevenzione e la cura di polmonite, diarrea, malaria ed altre malattie infantili.
- Salute e benessere di bambini e adolescenti: per aiutare bambini e adolescenti a costruire solide basi per il loro futuro, tramite servizi sanitari specifici per la loro età.
- Potenziamento dei sistemi sanitari: per l’assistenza sanitaria primaria a livello comunitario, per salute, la prima infanzia, la lotta all’HIV/AIDS.
Con il COVID-19 che ha sconvolto i progressi raggiunti negli anni per la sopravvivenza, la salute e lo sviluppo dell’infanzia, l’UNICEF ha rimodulato i programmi a livello globale, per promuovere e sostenere sistemi sanitari più equi e resilienti.
Risultati raggiunti
Per rispondere alle molteplici criticità per la salute infantile e raggiungere i bambini più a rischio, nel 2024 l’UNICEF ha operato in 158 paesi con programmi per salute, nutrizione, sviluppo dell’infanzia e dell’adolescenza. Per la fornitura di aiuti e servizi essenziali nei vari ambiti di intervento, oltre 2,4 miliardi di dollari sono stati investiti a livello globale, di cui 700 milioni per interventi d’emergenza. Nel 2024, il lavoro per migliorare la salute materna, neonatale, infantile e adolescenziale si è concentrato sul rafforzamento dell'assistenza sanitaria di base, in collaborazione e a supporto dei paesi beneficiari, per aumentare la copertura degli interventi sul campo.
Tra i risultati raggiunti nel 2024, abbiamo vaccinato 110,4 milioni di bambini contro il morbillo e fornito 1,5 miliardi di dosi di vaccino antipolio in 87 paesi, con una riduzione globale dei casi di quasi il 25% tra il 2023 e il 2024. Oltre 25 milioni di adolescenti sono state raggiunte con il vaccino HPV contro il papilloma virus, la principale causa de cancro all’utero. Nel corso dell’anno, abbiamo supportato la nascita di 35,6 milioni di bambini in strutture sanitarie sostenute in 89 paesi, oltre 63,4 milioni di bambini hanno beneficiato di assistenza per le malattie neonatali e infantili, più di 1,2 milioni di operatori sanitari sono stati formati dall’UNICEF.
Grazie al nostro supporto, nel 2024 almeno 65 paesi sono risultati dotati di sistemi sanitari interconnessi con l’anagrafe civile per la registrazione delle nascite, fondamentale per l’accesso ai servizi essenziali, 87 paesi hanno sostenuto l’integrazione dei servizi per lo sviluppo della prima infanzia nei sistemi di assistenza sanitaria di base, 9,7 milioni di adolescenti hanno ricevuto accesso a servizi sanitari supportati dall'UNICEF in 44 paesi. Il sostegno psicosociale e per la salute mentale è stato esteso a 45 paesi, attraverso l'assistenza sanitaria di base, le scuole e varie piattaforme digitali, raggiungendo oltre 5,3 milioni di bambini, adolescenti e famiglie.
Congo, un infermiere distribuisce farmaci ad
Tra gli aiuti forniti nel 2024, 2,787 miliardi di dosi vaccinali sono state procurate per 99 paesi, sufficienti a proteggere il 45% dei bambini del mondo sotto i 5 anni: tra queste, il nuovo vaccino contro la malaria, fornito a 17 paesi africani tra i più a rischio. Tra i vari tipi di aiuti procurati, 120.796 kit medico-sanitari, 1.500 sistemi ad energia solare per il funzionamento di 430 strutture mediche, 1,2 milioni di test di diagnosi rapida per il colera in 14 paesi, 7,6 milioni di zanzariere contro la malaria per 22 paesi ad alto rischio.
Nel complesso, nel 2024 l’UNICEF ha procurato vaccini e farmaci biologici per un valore 2,495 miliardi di dollari, forniture e attrezzature mediche per 168,2 milioni, prodotti farmaceutici per 148,6 milioni, attrezzature della catena del freddo per 110,8 milioni e zanzariere per 51,2 milioni di dollari. Aiuti impossibili senza l’indispensabile supporto dei nostri donatori.
Salute nelle emergenze umanitarie
Le emergenze sono un grave ostacolo a che donne e bambini possano accedere a cure vitali: più numerose ancora delle vittime dirette dei combattimenti, infatti, sono spesso le vite che si perdono per la devastazione dei sistemi sanitari, la carenza di personale medico, il peggioramento nelle condizioni igieniche e nutrizionali, l’interruzione dei servizi di vaccinazione, il diniego d’accesso a cure, servizi e aiuti salvavita. Sempre più frequenti, inoltre, risultano gli attacchi deliberati e indiscriminati contro strutture e personale medico, in aperta violazione del diritto internazionale.
Attraverso piani di preparazione e risposta alle emergenze forniamo assistenza sanitaria, medicinali, vaccini, attrezzature e scorte mediche, coinvolgendo le comunità nella definizione, pianificazione e monitoraggio degli aiuti. Nel corso del 2024, abbiamo raggiunto 26,4 milioni di donne e bambini in emergenza con servizi sanitari e forniture essenziali, sostenendo la risposta a 98 crisi di sanità pubblica per epidemie di morbillo, polio, febbre gialla, vaiolo Mpox, febbre emorragica Marburg, dengue, malaria, difterite e colera. Per il vaiolo Mpox, nel 2024 l’UNICEF ha sostenuto l’accesso ai servizi di diagnosi e cura in un totale di 77 paesi.
Nel corso dell’anno, vaccini e farmaci biologici sono stati la principale tipologia di aiuti d’emergenza inviati dall’UNICEF sul campo, per un valore d’oltre 541,58 milioni di dollari, insieme a scorte e attrezzature mediche e prodotti farmaceutici, rispettivamente per 95,28 e 86,53 milioni di dollari. Tra i risultati sostenuti, sul totale delle dosi vaccinali procurate nel 2024 oltre 625,7 milioni sono state fornite per la risposta ad epidemie in 39 paesi, più di 25,6 milioni di bambini sono stati vaccinati contro il morbillo con campagne di vaccinazione d’emergenza in contesti di crisi umanitarie.
Tra i vaccini procurate nelle emergenze, l’UNICEF ha fornito 37,18 milioni di dosi di vaccino orale contro il colera a 86 paesi e assicurato accesso ad un milione di dosi di vaccino contro il vaiolo Mpox. Inoltre, attraverso un approccio multisettoriale, la risposta sanitaria è stata parte importante dei servizi salvavita assicurati da 40 Uffici Paese UNCEF a 8 milioni di bambini sfollati o rifugiati in contesti di crisi umanitarie.
Pagina aggiornata al 26 giugno 2025